Quando la filovia perdeva le tirache era un problema, perché perdevo minuti preziosi. Scendeva il bigliettaio e, tra mille scintille, le rimetteva a posto, ma io sapevo già che non potevo più passare dal lattaio a comperarmi la fiamma, perché altrimenti arrivavo tardi a scuola.
Roba del secolo scorso, costava 30 lire, era ben più grande delle mignonnes che vendono adesso e di solito me la facevo fuori (con la massima goduria) alla ricreazione.
Per festeggiare il pareggio del Chievo con la Juve (che per noi è come una vittoria – e poteva esserlo concretamente se il Sig. De Marco non avesse arbitrato in modo imbarazzante), sono passato da questa pasticceria, aperta in paese non da molto, e ho pensato in primo luogo alle fiamme. Poi ci ho aggiunto i canditi all’arancio per metà ricoperti da cioccolata, poi quelle alla pasta di mandorle ricoperte da zucchero a velo e scaglie di mandorle, quella ripiene di crema chantilly, ripiene al pistacchio, e poi mia moglie ha voluto aggiungere quelle alle fragole e al cioccolato.
Il locale è bello grande, nuovo, pulito, con tavolini dentro e fuori per bere il caffè o il the o qualcos’altro assieme alle pastine.
La qualità è buona, parecchio buona, anche se non eccelsa. Stasera le abbiamo fatte fuori quasi tutte, erano quasi mezzo chilo, c’erano morosi, morose, amici e tutti le hanno gustate ed apprezzate.
Il prezzo è molto onesto, stando a quello che dice mia moglie, abbiamo speso 10,20 euro, corrispondenti a circa 21,50 euro al chilo (non l’ho visto, ma l’ho dedotto dal peso). Da rivisitare prossimamente.
Forza Ceo, adesso vado a farmi fuori un’altra fiamma!
Consigliatissimo!!