Il tempo prometteva acqua, ma imperterriti ci siamo fatti l’escursione che da Cima Sappada porta al Rifugio Monte Siera, peccato che il rifugio sia chiuso, nessun problema, riscendiamo a valle, mentre il cielo si oscura sempre più e ci dirigiamo alla Baita Pista Nera.
Sono quasi le due, il locale è pieno, c’è una comitiva di turisti austriaci, ma un tavolo nella veranda esterna c’è, è il nostro!
Le cameriere sono vestite con uno splendido vestito tradizionale che avvalora il “davanzale”, sono gentili, sorridenti e molto spicce.
Decidiamo tutti per un primo, ognuno diverso:
gnocchetti al cinghiale, sono i classici gnocchi di patate conditi con un aromatico sugo al cinghiale, forse un po’ troppo ricco di verdure;
canederli con burro e ricotta affumicata, buoni anche se non eccezionali;
spatzli di rapa rossa ai formaggi, di per se gli spatzli sono eccezionali, quello che non è un granché è il condimento, una bava di formaggi che ricorda un po’ il gusto del formaggino.
Probabilmente è stato il ristorante che meno ci è rimasto impresso, mi permetto un distinguo: non voglio dire che il cibo non fosse buone, diciamo che non è stato tale da essere ricordato.
Per chiudere gli altri si sono gustati una fetta di strudel alle mele, pasta frolla, sicuramente gustoso.
Per completezza d’informazione abbiamo bevuto una bottiglia d’acqua ed io anche una discreta birra chiara alla spina.
Riassumendo siamo stati meglio in altre occasioni, ciò non toglie che uno stiracchiato “consigliato” ci può stare, se non altro per la leggiadria delle cameriere.
Consigliato!