E’ come vorremmo fosse la nostra casa di montagna. Luogo di condivisione di momenti felici che amiamo conservare nel tempo.
Questa è, nel sito, la presentazione della Baita Mondeschein.
Locale molto “figo”, dove la semplicità della cucina tradizionale sappadina ha lasciato il posto ad una cucina più curata ma soprattutto più “ricercata”.
La costruzione è una antica baita ristrutturata alla perfezione dove nulla è stato lasciato al caso: fanno un po’ sorridere le sagome in legno di mucche e capre, legno e pietra la fanno da padrone, l’interno è quasi interamente in legno, le travi sono quelle “datate”, un bel camino nella sala da pranzo, esposizione di grappe, tovagliato in stoffa pesante, un ambiente elegante legato alla rusticità.
Non è locale da “tutti i giorni”, la qualità, il servizio, l’ambiente, verrà evidenziata anche nel costo della cena, ma questo lo sapevo già ed era quello che mi aveva “tenuto lontano” fino ad oggi.
Già all’atto della prenotazione telefonica si nota un atteggiamento distinto e gentile nel porsi, che verrà confermato al nostro arrivo.
Sia il titolare che il cameriere sono vestiti con il tipico abito sappadino che presenta camicia e calzoni dagli inserti in pelle, anche qui il riferimento elegante+rustico+tradizionale.
Il menù presenta un selezionato numero di piatti ed una interessante lista di dolci tipici e “rivisitati”.
Gratificante l’entrée a base di ricotta e verdurine.
L’ordinazione è abbastanza veloce, Risotto porcini e Salsa di mirtilli, occorre essere in due e noi condivideremo in parte, il piatto è veramente d’alta cucina, la salsa è posta al di sotto del riso di modo che non venga mischiata ma assaporata di forchettata in forchettata, un accostamento piuttosto ardito che passa l’esame a pieni voti.
Di secondo, il piatto che attendo di mangiare da tempo: filetto di cervo su salsa di Pino Mugo con pere Williams allo zafferano e composta di mirtilli rossi, la carne è di per sé eccezionale, leggermente rosata, saporita, si sposa alla perfezione con la salsa, di particolare effetto l’accostamento con i mirtilli, ma ancor più singolare quello con la pera che crea un accostamento agro-dolce fuori dai canoni abituali.
Di contorno patate Rustiche alla Sappadina, rosolate in padella con speck, piatto semplice senza divagazioni.
Come si diceva ampia scelta di dolce, ma quello più ambito “Selezione di Cioccolate Guido Gobino” è terminato per cui ci si sposta su un classico strudel di mele e su un originalissimo Semifreddo al Caffè Bianco con cuore di Liquirizia.
Si termina con un ottimo caffè.
Da bere, una caraffa d’ acqua naturale ed un calice, in realtà diventeranno due in quanto mi verrà lasciata la bottiglia in tavola, di uno spettacolare Schioppettino di Prepotto della Cantina Antico Broilo, occorrerebbe una recensione a parte per descrivere questo “grandissimo rosso”.
Chiarimento a margine per chiarie il perché non è un locale da “tutti i giorni”: tre coperti, due primi, due secondi, un contorno, due dolci, un caffè, acqua e vino per un totale di quasi 40 euro a cranio.
Piatti di alta qualità, servizio impeccabile, personale e titolare presente ma non invadente, consigli su come gustare al meglio le portate, prezzi rapportati a tutto questo anche se un po’ “gonfiati”: il filetto di cervo viaggia a 27 euro, lo strudel a 7,5 !!!!
Senza esitazione serata ed esperienza imperdibile, l’importante è essere consci a cosa si va incontro.
Imperdibile!!!