In occasione di una rimpatriata fra amici, il ritrovo questa volta è a Cesena, visto che si festeggia anche la nuova casa di Tommy.
Dopo i vari saluti e la presentazione del castello, saliamo in macchina e ci dirigiamo sulle colline alla volta di Roncofreddo, dove un tavolo è prenotato per noi da Neri.
Questo ristorante, dove la parola d'ordine è cucina romagnola, è conosciuto a molti, in primo luogo per i nidi di rondine, il galletto ed il castrato, e poi perchè come cameriere c'è Kakà con tanto di pagina del Corriere di Cesena (naturalmente è un sosia, ma la somiglianza del cameriere con il campione di calcio è impressionante).
Arriviamo dopo una ventina di minuti dal centro di Cesena.
Siamo in 9 e veniamo fatti accomodare in un grande tavolone.
L'aspetto è quello della classica trattoria molto "alla buona": un'unica grande sala con tavoli grandi per molti coperti, illuminata e bella rumorosa, ideale per fare baracca, meno per una serata intima, a meno che non piaccia il genere.
Appena seduti, lasciamo che sia il cameriere a scegliere per noi.
Ecco quindi il loro menù classico.
Partiamo con tre pirofile con tagliatelle al ragù ed i famosi nidi di rondine, che ricordano le rosette del nostro appennino, con besciamella, cotto e ragù.
Altre tre pirofile serviranno l'ultimo primo del tris, degli strozzapreti con panna è ragù.
Buone le tagliatelle, fatte in casa, con una sfoglia rugosa.
Molto buoni i nidi di rondine.
Buoni anche gli strozzapreti, nonostante la panna li renda belli tosti da mandar giù.
Enormi le porzioni: abbiamo fatto tutti almeno due/tre giri, e al nostro tavolo c'erano dei begli orchi
Si passa ai secondi.
Anche in questo caso, grandi pirofile con verdure grigliate di tutti i tipi (zucchine, melanzane, funghi, pomodori gratin), tre pirofile con costolette e bistecche di castrato e, per finire in bellezza, due padellone con il galletto a pezzettoni servito con patate, pomodori e rosmarino.
Ottimo il castrato e molto buono anche il galletto.
Anche qui le porzioni sono molto più che abbondanti.
Come pane, cestini con spicchi di piadina calda.
Rovinata del tutto la linea, passiamo ai dolci: zuppe inglesi, panna cotta con frutti di bosco e crema catalana (pesantissima e non come le altre, questa è una specie di mascarpone con del caramello sopra).
Il tutto annaffiato da acqua con e senza gas finchè se ne vuole e tre bottiglie di loro vino rosso (imbevibile, ma per una volta sono stato forunato, dal momento che guidavo io e la patente è indispensabile).
Concludiamo con 9 caffè decisamente tristi e andiamo a pagare il conto: sorpresa, 23€ a testa.
A parte il vino (ma c'è la possibilità di scegliere bottiglie migliori) ed il caffè, una buona cucina tipicamente romagnola con un rapporto qualità/quantità/prezzo ottimo.
Consigliato a tutti quelli che adorano le mangiate da scoppiare spendendo poco e a tutti quelli che vogliono fare casino.
Consigliato!