Cara nonna,
ti scrivo dalla pensione
merluzzo D'ORO dove coabito in una modestissima mansarda con un eccentrico marsuino di Segrate, tal Alberto Risognorri, che, a tempo perso, fa il filosofo/mugnaio per una rivista di
biscotti; a lui, stando a voci sufficientemente attendibili, andrebbero fatti risalire brillanti stigmatizzazioni del tenore di: CHI VA AL MULINO S'INFARINA e, soprattutto, NON C'E' ROSA SENZA SPINE (già però di sapore squisitamente botanico).
In cucina troverai tutto il necessario: una pistola, un cappio con già predisposto il suo bravo nodo scorsoio, alcune pubblicazioni sull'uso dei barbiturici.
Inoltre, giusto per non lasciare nulla di intentato, ho lasciato aperto il gas e ti ho manomesso in modo brutale l'intero impianto elettrico, tanto che mi chiedo come tu possa riuscire, questa volta, a farla franca.
Ma torniamo a noi. Proprio oggi ho conosciuto una ragazza molto bella ma anche molto timida, che si chiama Tapiro, un nome piuttosto raro ma bellissimo; abbiamo trovato subito tanti punti in comune, peccato che lei abbia il cimurro e i medici le abbiano diagnosticato una settimana, dieci giorni di vita al massimo.
[Frittella]
14/12/2009
Purtroppo ci ha lasciato dopo aver ingoiato la nonna mentre faceva la maglia nella sua capanna sull'albero e questa ha aperto Tapiro dall'interno con i ferri da maglia del dodici.....
Grazie per avermela fatta ricordare!
Liana (figlia di Jane)