Vedo un contadino in tuta blu arrampicato su un albero, con sotto un altro che gli tiene la scala...
Siamo in mezzo al niente, o meglio, circondati dai vigneti in mezzo alle colline di Valdobbiadene, ma senza case intorno...
"Scusate... la cantina Armàn?"...
... "Son mi...!" mi grida quello sull'albero...
Io e mia moglie ci guardiamo... “...chissà cos’ha capito quello là...”
Quello là comincia pian piano a scendere e quando è giù dall’albero mi fa: "Son mi la cantina Armàn... piacere Giuliano..." e mi dà la mano.
Difficilissimo da trovare.
Si prosegue dopo Col S.Martino fino a Farra di Soligo. Il Tom Tom ti costringe a girare verso le colline e ti spedisce in fondo ad una piccola lottizzazione con la strada che diventa stradina e si inerpica verso i vigneti. Poi ti dice che sei arrivato, invece non è così.
Non c'è nessuna indicazione che segnali la presenza di questa cantina sulla strada principale, non c'è nessuna segnalazione o insegna sul posto.
Giuliano, 40-45 anni, simpatico e disponibile, fa quasi tutto lui: contadino, enologo, vinificatore, aiutato da un rumeno all'occorrenza, perchè la pendenza dei vigneti è paurosa... circa il 50%, anche il 60... tutto da fare a mano... non è cosa da poco...
E' lui la cantina Armàn.
Il campanile aveva appena suonato mezzogiorno, orario di chiusura... paura che mi saltasse la cantina... Subito mi scuso per l'orario, ma nello stesso tempo mi rendo conto, dal gesto della mano del Giuliano, di essere arrivato in un posto particolare, dove l'orario è un optional molto elastico ed adattabile alle esigenze.
Volevo proprio testarla sta cantina segnalatami da Corpicino l'anno scorso, la conoscevo solo di nome per essere stata premiata al Vinitaly, alla loro prima partecipazione.
La moglie gli tiene i conti e provvede, con una squadra fissa di conoscenti, alla vendemmia.
I vigneti di glera sono disposti rivolti verso sud sulla costa della collina tutto attorno, una localizzazione eccezionale, difficile trovarne di migliori...
Stiamo lì quasi un'ora, a chiacchierare, condividendo molti discorsi... in particolare sulla burocrazia che ossessiona eccessivamente chi lavora in Italia ed ossessiona di più chi svolge un lavoro manuale... o sulla normativa che, mediamente, ogni cinque sei mesi viene cambiata, e non solo nel campo agricolo... non c'è mai certezza di niente...). E tra una chiacchiera e l'altra sbevazziamo gradevolmente.
Si comincia con un "glera", che non so neanche come chiamarlo, perchè è un prosecco non lavorato in autoclave, cioè senza spumantizzazione. Lui (Armàn) lo chiama "prosecco fermo", ma in realtà non è neanche fermo, perchè è leggermente mosso in modo naturale, come piace a me... Colore chiarissimo, quasi come l'acqua, fondo congruamente salinato, si tratta di un vino eccezionale, mai bevuta una cosa così, un "prosecco fermo" s’era mai visto? ... costa 4,50 euro! Ne prendo tre bozze, senza etichetta (non importa, durerà poco a casa mia), imbottigliato la sera prima.
Proseguiamo con il brut bollicinato, buonissimo anche questo, ha un profumo di erba e di sole (ha un profumo il sole?) che ti ricorda la bontà di questa terra e dell'esposizione dei vigneti. Costa 5,00 euro... via con altre tre bozze...
Quindi l'extra dry, squisito, lovely, costa 5,50 euro, continuiamo con il sistema delle tre bozze.
Curiosità: e il Cartizze?
Armàn non lo fa perchè non ha terreni in zona Cartizze. E poi ci dice una cosa che può far storcere il naso agli intenditori, ma che sarà senz'altro condivisa dai neofiti o dai bevitori occasionali: il Cartizze o anche il Millesimato (che costano il doppio o quasi, del Prosecco DOCG) in che cosa differiscono realmente dall'extra-dry? Micro gradi zuccherini, quasi impercettibili ai più.
La cantina è un piccolo capannoncino con il tetto in legno lamellare, nascosta alla vista da un promontorio. Per non farsi vedere troppo, Armàn ha anche pensato bene di non avere nessun sito Internet.
Come fa a vendere, allora?
Prodotto di altissima qualità, prezzi bassi (non avendo grandi spese aggiuntive) e passa parola. Loro stanno bene così.
Secondo me, un grande.
Al pomeriggio tocca ancora a Col Vetoraz, che non recensirò nuovamente, non avendo nulla da aggiungere a quanto già descritto nella recensione fatta a suo tempo, uno dei top, cui si aggiunge adesso anche Armàn.
Imperdibile!!!
[joy]
14/03/2011
Bella recensione e ben dettagliata.
A quando una recensione su qualche sorgente d'acqua?