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Via Marconi, 13, Granarolo dell'Emilia, BO
Valutazione:
Consigliatissimo!!
Prezzo a persona:
20.00 €
Servizio utilizzato:
ristorante
Commenti:
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Tag assegnati:

maurig

ha visitato il locale il 30/04/2011 maurig avatar
167 Recensioni scritte dal 16/02/2011 4674 Punti

Mentre siamo di ritorno dal Veneto reduci dall'acquisto di prosecco e dall'ottimo pranzo alla Locanda Aurilia, veniamo contattati da uno dei mandanti della spedizione vinicola che ci invita a cena per la sera presso questo agriturismo.
Arriviamo verso le 20,30, il locale è un casolare restaurata molto bene lungo la trasversale di pianura bolognese, con un ampio viale che conduce ad un grandissimo parcheggio già stipato di automobili.
Parcheggio titubante mentre una fila costante di auto continua a convergere nella zona riservata alle automobili.
Nel raggiungere l'entrata della sala da pranzo, notiamo un piccolo laghetto e una serie di serragli con animali da cortile e da allevamento, maialini neri, cinghialini selvatici caprette e pony, oltre a galline, pavoni,faraone e anatre. Un vasto prato è affolato di bambini e persone che chiaccherano e passeggiano.
Il primo pensiero che viene a me e alla mia signora è che probabilmente finiremo di cenare tardissimo data l'affluenza incredibile di persone.
All'entrata veniamo accolti da un gentile cameriere che ci indirizza al piano superiore dove è stato predisposto il tavolo che il nostro ospite aveva prenotato.
Da una stima superficiale il locale non contiene meno di 350 posti a sedere, divisi in 2 sale al pianterreno, una delle quali ricavata da una stalla dove son state conservate le poste che fungono da divisori tra i tavoli, e di due sale al piano superione. Anche di cucine e banchi di mescita ce ne sono una per piano.
I tavoli,non troppo ammassati l'un l'altro, sono apparecchiati con semplicità ma con ordine e pulizia.
La cameriera destinata alla nostra zona ci illustra il menù che comprende una scelta fra 4 primi piatti, tortelloni di ricotta con le noci, strozzapreti con speck e radicchio rosso, tagliatelle al ragù e rosette al forno.
Come secondi piatti l'offerta comprende carne alla griglia mista oppure crescentine fritte e tigelle con affettati misti.
La nostra scelta cade su tortelloni per 2 e strozzapreti per 2 e a seguire tigelle e crescentine con affettati.
Da bere ordiniamo sangiovese della casa, alla fine sarà un litro quello che viene bevuto e acqua gassate e naturale per un totale di 4 bottiglie.
Il tempo di attesa dei primi piatti e decisamente breve, i primi ci vengono serviti in due vassoi posti al centro del tavolo.
Gli strozzapreti risultano saporiti e gradevoli, i tortelloni ben preparati ma il ripieno tende ad essere un po' insapore.
Terminati i primi dopo una decina di minuti arrivano un cestino di tigelle e uno di crescentine fritte con gli affettati serviti sopra ad un tagliere di legno.Le tigelle sono, per i nostri gusti un po troppo morbide e hanno un deciso sentore di lievito, buone le crescentine fritte, gli affettati comprendono proscitto crudo buono, pacetta arrotolata molto buona, salame discreto, mortadella discreta, ciccioli buoni e coppa di testa discreta, ci viene inoltre servito un piatto con una ciotola di stracchino, una di sottoaceti e una di marmellata di prugne.
Senza bisogno di chiedere sona passati a rimpiazzare le crescentine che erano terminate.
Le signore hanno poi scelto un assaggio di dolci che comprendeva: budino all'amaretto, fior di latte, torta di fragole con panna e panna cotta, nell'attesa ci è stato offerto un sorbetto e ci è stato servito un piattino con 4 assaggini di torta al cioccolato e torta al cocco. Tutti i dolci erano mediamente validi.
Abbiamo chiuso con il cafffè, buono.
Alle 22 saremmo già stati in grado di lasciare il locale.
Vorrei fare alcune considerazioni, abbiamo mangiato abbastanza bene, il locale è un mangificio molto ben organizzato, ci si sta piacevolmente, adatto ovviamente a compagnie numerose piuttosto che a cene romantiche, il conto è decisamente basso (direi troppo basso) ma il nostro ospite nel locale è ben conosciuto.
L'unica cosa che mi fa sorridere è il termine agriturismo, forse inteso come locale in mezzo al verde......., sicuramente se quello che cucinano fosse prodotto da loro, credo che la tenuta comprenderebbe mezza provincia di Bologna......
A parte questa piccola polemica siamo stati bene

Consigliatissimo!!

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[joy]
03/05/2011
Condivido pienamente le tue considerazioni emoticon
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[Gerry]
03/05/2011
Anch'io, se mi fermo un attimo a riflettere sulle cose, considero l'offerta mediamente esitata dagli agriturismo come l'ennesima "italianata", dove il comportamento irregolare (per non dire "illegale") di molti assurge a "regola".
Sappiamo bene come, spesso, l'apertura di un agriturismo sia stata agevolata da fondi comunitari rivolti alla valorizzazione del patrimonio agricolo e, come condizione minima, c'è quella di mettere in tavola prodotti del fondo destinatario delle agevolazioni e dei prestiti (parte dei quali, se ben ricordo, a fondo perduto).
Condizione minima che è spesso disattesa, nel silenzio generale!