Centro Storico.
Ambiente piccolo e abbastanza piacevole.
Siamo in due.
Un calice di Sangiovese di S.Patrignano, molto buono.
Una bottiglia di acqua gasata.
1 cappellacci di zucca al burro e salvia, molto buoni.
1 cappelletti cacio, pepe e tartufo, molto buoni.
1 puntarelle con le acciughe, buone.
1 salame ferrarese al cren, abbastanza buono.
1 tenerina al cioccolato, molto buona.
Servizio veloce e un po’ freddo.
Spesa totale 47 euro.
Ferrara, la città della bici. Nonostante i miei trascorsi (non competitivi) e la mia attualità spessissimo in bici, non l’avevo mai visitata. Era ora di provvedere.
Piccola e bellina. La passiamo tutta in una mattina, saltando ingressi in bui musei, anche perché non c’era niente di stimolante da visitare in questo periodo. Più stimolanti le bancarelle vicino alla cattedrale, dove la Marta si regala un bel paio di orecchini antichi con perline.
“Moglie antica, orecchini antichi “
(“ahia! “ che botta...)
“Mangiando il territorio”, come usano fare i gastronauti, non possiamo fare a meno di concentrarci sui cappellacci e, visto che siamo in uscita dalla Romagna, anche sui passatelli. Nel nostro girovagare, non facciamo fatica a trovare più di un negozio di pasta fresca e quindi possiamo portarli a casa, per la nostra bimba bionda, che ama il brodino, la picinìna (ma la pasta fresca a Verona non è un granchè). Ottimi gli acquisti (se a qualcuno interessa, per posta interna dico dove) ad un prezzo che a me sembra peraltro un po’ caruccio (26,80 euro/kg.), ma erano tutti più o meno così, non c’era molta alternativa, forse si saranno messi d’accordo.
Dopo tutti sti giri, la fame non manca. Il locale è a cinque minuti a piedi dalla cattedrale.
E’ costituito da un unico stanzone con una quarantina di coperti. Arredo normale, da trattoria, con una bella credenza antica in vista, vecchi travoni in legno sul soffitto e cassettoni (mi sembra fatti recentemente), un pilastro centrale di mattoni (recenti), che sostiene una putrella, muri spatolati in giallo e, alle pareti, ottimi acquerelli, con una tecnica particolare ed interessantissima, raffiguranti persone intente a far da mangiare.
Bagno piccolo e pulito.
Mi faccio portare un calice di Aulente, un IGT Rosso Rubicone (Sangiovese) della cantina di S.Patrignano, del 2009, da 14°. Il vino è molto buono, sa un po’ di rosa come molti altri in questa zona più si va verso le Marche, il gusto è morbido e rimane persistente. Validissimo. E validissima anche la carta vini. L’acqua minerale è contenuta in una bottiglia con tappo come quello dei bottiglioni di vino, a molla, cioè l’acqua non è in bottiglia sigillata (viene fatta pagare 1 euro).
Siamo da soli. E subito il falchèto mi fa gli occhi brutti (ma bruti bruti ) e mi dice: “Guai a te se dici: Ah, siamo da soli!” Dopo un po’ arriva un’altra coppia, così mi evita di pensare a come dire “Ah, siamo da soli!” in un altro modo.
C’è una bionda bella cicciotta che ci serve in tavola (speriamo non si offenda, ma è così), con gli occhi tristi. Non vado ad indagare (altrimenti mia moglie mi fa gli occhi bruti bruti ), ma mi veniva da chiederle come mai era così seria, quasi abbattuta.
Il servizio è gentile e veloce (“siamo solo noi!... eeehhh…”), ma un po’ freddo. Avrà avuto i suoi problemi.
La presentazione dei primi piatti è bella, ci sono delle strisciate di crema di carote in entrambi a decorare. Le portate non sono abbondanti, giuste.
Poi la cameriera ci porta una ciotolina con le puntarelle crude, mescolate alle acciughe, che ci dividiamo. Piacevole anche questo intermezzo.
Il salame ferrarese è buono, anche se non ha niente di trascendentale, pensavo a qualcosa di più caratteristico, ma per quello, forse, avrei dovuto ordinare la salama da sugo col purè (un piattone che non mi sentivo di mangiare, perché dovevo farmi ancora parecchi km. in macchina per tornare a casa).
Insieme al salame un’insalatina verde, con molesini e imbriagòna (quella verde e marron), curata bene.
La tenerina al cioccolato invece è stata molto apprezzata, la fa ogni tanto a casa anche mia moglie (recuperando qualche avanzo di cioccolata) e questa era buona come quella.
Il prezzo a persona di 23,50 euro è parecchio onesto (ricordo che siamo in centro storico a Ferrara), anche se noi non abbiamo mangiato tantissimo.
E’ un bel posticino, da tener presente se qualcuno ha voglia di andare a vedere Ferrara e fermarsi a mangiare. In settembre, a Palazzo Diamanti, ci sarà una mostra di Modigliani e, se mi ricordo, ci tornerò per quello.
Consigliatissimo!!
[joy]
04/05/2011