Secondo giorno del minitour ferrarese. Passiamo l'intera mattinata a visitare in bicicletta la città,compiendo il giro delle mura e sostando a Palazzo Schifanoia e a Casa Romei. E' incredibile come Ferrara, a differenza di Modena, sia veramente a misura di pedone e di ciclista : la viabilità non è così opprimente, l'isola pedonale è ampia ed hai la possibilità di apprezzare un centro storico bellissimo, silenzioso e ricco di storia. La pausa pranzo, chiamiamola così anche se sarà ben più di una sosta mordi e fuggi, la facciamo al Ristorante la Provvidenza. Incuriosito dalla bella recensione di g.falconline avevo prenotato per tempo concordando un menù tipico ferrarese. Strano nome quello di Provvidenza, che ha poco a che fare col genius loci, ma che verosimilmente risale al nome proprio della vecchia proprietaria. La location del ristorante è di grande suggestione, situato nella via più bella di Ferrara, quel lunghissimo Corso Ercole I° disegnato da Biagio Rossetti, lastricato da sassi di fiume, affiancato da magnifici palazzi e soprattutto non mortificato dal traffico che qui è praticamente inesistente. Il locale è piuttosto accogliente, un rustico-elegante con travoni al soffitto e belle litografie di Andy Warhol alla pareti. Gentilissimi il titolare ed il personale di sala.
Siamo i soliti dieci e per metterci a nostro agio ci portano come primi un bis di specialità DOC di Ferrara. Cominciamo col pasticcio alla ferrarese : un piatto del ‘700 composto da una sfoglia leggermente dolce cotta al forno con all’interno una preparazione di maccheroncini, ragù di carne, besciamella, funghi, ottima. Si prosegue coi tortellacci di zucca conditi con burro e salvia, ottimi anche questi. Di secondi ci servono un altro bis, giusto per stare leggeri. Apre le danze la celebre salama da sugo, un insaccato di carne di maiale conosciuto già dal XV secolo che rispetto al nostro cotechino ha un gusto più forte e speziato. Viene infatti preparata con fegato, lingua, carne di collo e gola, trattata nel vino rosso ed insaporita con pepe, cannella, chiodi di garofano. E’ solitamente servita, come nel nostro caso, con purea di patate, dopo essere stata fatta bollire a fuoco lento : abbiamo tutti apprezzato il risultato, anche se non lo si può certo definire il piatto dell’estate.
Si continua poi con scaloppina al prosciutto e asparagi, buona anche questa. Come dolci l’ennesimo bis : zuppa inglese e torta di tagliatelle, buone entrambe. In questo bell’itinerario gastronomico ci hanno fatto degna compagnia tre bottiglie di Soave Corte Adami del 2009 di cui non ne è rimasta neanche una goccia. Terminiamo col caffè.
Bel posto, bel pranzo, ottimo rapporto qualità-prezzo. Per smaltire il tutto ci siamo nuovamente rifatti, questa volta a piedi, tutto il centro storico. Grazie all’amico g.falconline per la preziosa segnalazione.
Imperdibile!!!
[johnnybazoo]
24/05/2011
è il dolce più tradizionale di Ferrara, detto da due nostri amici del luogo
la salama da sugo prima o poi la proverò, anche se con tutte quelle spezie mi brucia già lo stomaco ....e non solo