Capisco chi non è vissuto di pane e calcio come me, fin da quando ho cominciato a camminare (anche perché in istrada non c’era altro), e quindi non può sapere cosa vuol dire questa passione.
Però, oserei dire che la squadra che seguo da 17 anni a questa parte rappresenta un fatto sociale, culturale ed educativo, unico, che va oltre l’elemento sportivo in sè.
Per la decima stagione su undici, il Chievo, la squadra del quartiere vicino a quello della mia infanzia, giocherà in serie A: solo Inter, Milan, Roma, Lazio e Udinese hanno fatto meglio dopo il 2000.
Anche quest’anno ci troviamo tutti a Cà Scapin. Tralascio la descrizione del posto, già fatta nella precedente recensione, e anche l’uguale importo pro capite pagato dal Presidente.
Si comincia con gli antipasti all’aperto: Cocktail Bellini, ottimo. Per chi vuole succo d’arancia, di pompelmo e multivitaminico in caraffa. Io opto per aggiungere un “plurimultivitaminico” Prosecco Castello 4357, della cantina Fabiano, molto buono, fresco, scende che è un piacere, tra un piattino di fiore di zucchina fritte, assieme a melanzane e code di gambero dorate, e un altro piattino di crudo di Parma al morsetto. Poi un’ottima pancetta, praline salate al formaggio, tutte cose, queste ultime, che l’altra volta non avevo assaggiato e che trovano la mia completa approvazione. Poiché tutto viene offerto a buffet a volontà , esagero un po’ e intanto chiudo un buchetto.
Riporto il commento di un giornalista tifoso bolognese, che osserva come il Chievo, in tutti questi anni, abbia sempre fatto meglio del Bologna, capoluogo della Regione Emilia Romagna:
“... nel famoso “anno dei cinquantadue punti” a cui ogni guidoliniano si attacca morbosamente, loro, il Chievo, ne fecero cinquantaquattro. Da allora ci sono sempre simpaticamente arrivati un paio di posizioni davanti... persino fare 84 punti in serie B non bastò: Chievo ottantacinque. I veneti in realtà non esistono, sono una proiezione della nostra mente. Se mai ci trovassimo ad alzare la Coppa Intercontinentale, succederà nell’anno in cui il Chievo sarà diventato uno Stato Sovrano e vincerà i Mondiali... Ogni anno qualcuno dice: c’è anche il Chievo per la retrocessione. Sbagliato: il Chievo può retrocedere solo se il Bologna è già in B e lo farebbe apposta per arrivare davanti a noi di un punto la stagione successiva. Con simpatia, ovviamente.”
Siamo circa in 270 persone, quando saliamo per accomodarci in sala da pranzo. Esistiamo veramente.
Il primo primo è risotto agli asparagi, che qui da noi sono quasi a fine stagione: buonissimo, cotto alla perfezione, ben mantecato, possibilità di bis, tris, cinquina... Il secondo primo sono reginette di pasta fresca con un ragù a base d’anatra: eccellente anche questo, con la carne unita ad un filo di pomodoro e di besciamella, cottura perfetta della pasta anche in questo caso.
Continuo col Prosecco, alternandolo con il Lugana messo in tavola. L’alternativa era un Valpolicella Ripasso, sempre della cantina Fabiano come l’anno precedente, che non mi attirava un granchè, troppo potente e io avevo sete.
Ha ancora il fondo degli occhi tristi, che a volte si illuminano col sorriso. Senza mamma e senza papà , è cresciuto in una favela col fratello maggiore, in mezzo ad omicidi avvenuti davanti ai suoi occhi di bambino, che ci ha descritto. La sua risalita è avvenuta col calcio e, lui dice con un sorriso, con sua moglie, che è molto diversa dalle mogli degli altri giocatori, tripudio immediato per gli occhi... lei sembra una massaia cicciotta delle nostre parti, un sobbalzo immediato del cuore... Mangio assieme a Luciano, che da qualche anno è anche venuto a stare vicino a casa mia, e lui racconta, racconta...
Intanto arriva un filetto di orata gratinato con una salsina verde e verdure lesse. Molto delicata e buona l’orata, normali le verdure.
... a volte si fa presto a giudicare le persone, non altrettanto facile è comprendere da quali situazioni provengono...
Mentre ci viene portato un sorbetto al pompelmo rosa (squisito), su dei megaschermi ci fanno vedere una serie di interviste esilaranti dei nostri giocatori, allenatore, magazziniere... tutto quanto tagliato ufficialmente, a causa di gaffes, ripetizioni, sgrammaticature... Da crepare i commenti dei giocatori verso se stessi. Guana diventa giornalista e intervista un tifoso: “Chi è il miglior giocatore del Chievo secondo te?” Risposta: “GUANA!” . Sguardo nella telecamera alla Fonzie, come per dire: “Vedi?”.
Una vera squadra, devo dirlo, dove le qualità (non solo sportive) dei singoli, messe insieme, elevano alla potenza il risultato finale.
Non assaggio la tagliata di manzo alla rucola, servita con le patate al forno. Molto buona a giudizio di chi avevo attorno. Non mangio nemmeno la millefoglie, ormai sono saturo e voglio continuare a star bene.
Un’ottima conferma, questa Cà Scapin, al livello della società ospitata.
Imperdibile!!!
[Gerry]
26/05/2011
Deve avere una lunga tradizione di matrimoni, convegni e mangiate plebiscitarie, se riesce a mantenere questo livello costante per cotanto pubblico.
Non posso non domandarmi quanto la percezione delle nostre esperienze sia, quasi sempre, un fenomeno multisensoriale, soprattutto quando non ci si limiti ai soli scontati 5 sensi... (?)
Considero, tra l'altro, che il compendio non sia mai un semplice fattore aritmetico.