Stasera abbiamo voglia di pizza, ma non andiamo sul sicuro, vogliamo sperimentare un locale nuovo, quindi ci affidiamo alla sorte;
alla sorte per modo di dire, perché questa pizzeria è già da diversi anni che esiste, quindi se ha resistito così tanto tempo in una località balneare che d’inverno si riduce a poche migliaia di abitanti un perché ci sarà
usciamo verso le 21 belli profumati e abbondantemente cosparsi di crema doposole, 5 minuti a piedi e arriviamo, non abbiamo prenotato ma ci fanno immediatamente accomodare al tavolo, sopra sono già presenti due menù plastificati, uno per le pizze e il pesce (hanno anche una vasta scelta di portate ittiche e in molti le hanno ordinate, quindi presumo siano buone), l’altro per i menù fissi da prenotare prima
il locale è formato da una grande tettoia in legno scuro, delimitata ai lati da separè di cannette tipo bambù, muri bianchi con spennellate di vernice nera colata, infissi blu e ringhiere di ferro nero intrecciate tra di loro ( veramente molto belle), ultimo tocco kitch una vecchia bicicletta appesa ad un pilone, la cucina parzialmente a vista completano il tutto; lo potrei definire un mix tra sardo e greco
dopo una breve consultazione ordiniamo:
50 cm di pizza (18 euri)(fanno anche i 40 – 70 – 100 cm)
suddivisa in 3 gusti, bufala, salsiccia, frutti di mare
1 birra media (4 euri) rigorosamente Ichnusa
1 bottiglia d’acqua 1 lt (2.5 euri)
1 decaffeinato (2 euri)
2 coperti (4 euri)
dopo 20 minuti arriva la pizza, si presenta bassa, ma non bassissima, paradossalmente è più sottile ai lati, la consistenza è morbida ma non tirona, si taglia agevolmente, il sapore è squisito, non troppo salata e leggermente dolciastra, soprattutto la parte della bufala, quella della salsiccia chiaramente è più saporita ma produce un’ottimo contrasto che emoziona le mie papille gustative;
per chi non lo sapesse la salsiccia sarda è più simile al nostro salame, sarà circa 3-4 cm di diametro, abbastanza secca e, se non ricordo male aromatizzata con del finocchietto, viene messa sopra tagliata a fette sottili;
la parte che mi è piaciuta meno, anche se comunque rimaneva molto gradevole, è quella ai frutti di mare, i vari pezzi di polpo, seppia, surimi, cozze, gamberi e gamberetti (da sgusciare) risutavano leggermente duri, forse a causa della cottura, alla fine ne sono rimasti 3 pezzi che gentilmente ci hanno preparato da portare a via
per finire ho chiesto un mirto e mi hanno portato una bottiglietta bella fresca, 1 – 2 – 3 – 4 bicchierini sono andati giù senza batter ciglio, veramente buono anche questo
prima di uscire ci accomodiamo alla cassa per il conto, il titolare ci guarda e dice “MMHH abbiamo mangiato un 70”, noi ci guardiamo in faccia e all’unisono “No era un 50”, e lui “sicuri?!” e ci mostra il foglio che riporta 70, “noi abbiamo ordinato una 50” e gli indico più o meno com’era grande la pizza, “OK” e ci fa il conto, in totale 30.50 arrotondato a 30
ci tornerò sicuramente, forse per provare il pesce, ma se sarà di nuovo pizza, metro alla mano, non si sa mai
Consigliatissimo!!
[carolingio]
18/06/2011
L'ultima volta che mi son fermato a S.Teodoro ho mangiato all'Artista, un antipasto con tanti tipi di pesce in due (porzione gigante) e poi due primi disumani (linguine allo scoglio o simile, penso tre o quattro etti di pasta e tanto pesce, fresco), molto bene...
Anni fa mi sono tirato su un mirto con le radici, che ho ancora piantato vicino al mio cancello d'ingresso, adesso è completamente fiorito ed emana profumo di Sardegna...
(nostalgia canaglia )