Rifugio in legno di alta montagna
Siamo in due
1 Forst chiara da 0,20 buona, normale
1 succo di sambuco, ottimo
1 Schlutzkrapfen, molto buoni
1 tagliere di speck e formaggi, discreto
Servizio gentile e veloce
Conto di 21,30 euro.
Al Passo di Pampeago, confine tra il Trentino e il Südtirol, arrivano su, tre valli: quella che viene da Obereggen a nord, quella che viene da Predazzo a sud-est e quella che viene su da Cavalese a sud-ovest.
Con la macchina, da Obereggen, si può arrivare a quota 1.800 circa (stradina con ottimo parapetto per quasi tutto il percorso) e poi si prosegue a piedi, fino ai 2.175 del Rifugio Passo Feudo e poi più su, verso il Rifugio Torre di Pisa, che è quasi a 2.700. Ma noi ci siam fermati prima, dove finisce l’erba e iniziano le rocce.
In un posto così eccezionale, tranquillo (cioè con poco pericolo fin dove siamo arrivati noi) e con una visuale a 360° da cavare il respiro (Lagorai, Pale di S.Martino e, dalla parte opposta, Adamello, Ortles e Cevedale, le cime nere del Similaun e la Palla Bianca), oltre alla Torre di Pisa del Latemar che incombe sopra la testa, mi sembra quasi impossibile che rimanga così deserto, senza gente.
Sui prati fioriti che danno sul violetto e sul giallo, si sente solo il profumo amarotico della vegetazione rada e il ronzare silenzioso di calabroni, vespette e mosche, che si passano tutti i fiori. Solo a Passo Feudo arriva qualche gitante della seggiovia di Predazzo.
Il giorno prima c’era stata la manifestazione “Suoni della montagna” con un coro che è andato a cantare al Rifugio Torre di Pisa.
Seduto sull’erba, a guardare il vuoto di sotto e l’orizzonte dall’alto, mi sento nelle orecchie quest’oboe che mi entra e mi esce…
http://www.youtube.com/watch?v=jmax47l2hLU
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La Ganischger Alm è a quota 2.045 poco oltre il Passo Pampeago e ci fermiamo lì al ritorno.
E’ un edificio tutto di legno, con una terrazza soleggiata (ma ci sono 12° all’ombra) e tavoloni e panche in legno, sotto i soliti ombrelloni beige.
Non abbiamo famissima, dalla quota da dove proveniamo si fa un po’ di fatica a respirare, per lo sforzo e la contemporanea diminuzione d’ossigeno, e dunque dobbiamo attendere un quarto d’ora almeno per riprenderci e ordinare.
Cominciamo con un piatto di Schlutzkrapfen al burro, con formaggio grana grattugiato ed erba cipollina. Sono le mezze lune della Val Pusteria, fatte con acqua e farina (senza uovo) e ripiene di spinaci e patate. In alcune parti li riempiono anche con vitello e maiale. Non mi sembravano fatte in casa, la pasta non era troppo rugosa, li vendono uguali alla Despar. Molto buoni comunque, cotti perfettamente, e piatto abbondante per uno, che noi ci siamo divisi.
Da bere una Forst piccola per me ed un succo di sambuco per il falco, molto gradevole quest’ultimo (avevamo anche acqua di sorgente, di cui abbiamo usufruito abbondantemente... qui si PUO' fare... anzi, quasi, si DEVE...). In tavola c’era pane nero morbido ai semi di finocchio, schiacciata secca pure ai semi di finocchio e kaiser bianco tipico della zona.
Poi arriva un tagliere di speck e formaggi, col solito Gewürzgurke in agrodolce e dei peperoni crudi sottaceto, tagliati a listarelle (che anche in questo caso cerchiamo di evitare o di assaggiare solo senza buccia). Piatto bello abbondante, ottimo lo speck, non entusiasmanti i due formaggi, poco saporiti e abbastanza teneri, pensavo di mangiare di meglio, quanto a formaggio, in zone come queste.
Ci sono solo tre quattro tavoli occupati, la giornata è splendida, il servizio gentilissimo e veloce. Paghiamo 10,65 euro a testa per mangiare di fatto un primo e un secondo di affettati, più il bere. E’ un rifugio di media qualità, dove comunque tornerei volentieri a mangiare, anche perché l’intorno è fuori misura.
Consigliato!
[Reginalulu]
06/07/2011