Tanti campanili e tante torri, Ascoli ci è sembrata subito una cittadina a misura d’uomo, tanto che sono entrato in ZTL direttamente con la macchina (me ne sono accorto quando ero già dentro).
Se c’erano le telecamere e ho preso ancora la multa, ANCHE in questa uscita, naturalmente cambio idea.
La cosa che mi ha colpito di più è stata Piazza del Popolo e, in particolare, il Caffè Meletti, con l’enorme scritta ANISETTA MELETTI .
Il liquorino all’anice mi è sempre piaciuto, ha un profumo che per me è quasi una musica… paradisiaca… che mi sale per le cervici… ma quaggiù al nord non lo vendono o lo vendono di marche scadenti. Meletti invece, è uno dei top in Italia, come storia e come qualità mantenuta, che ho letto e che avrei voluto comunque verificare, dato che è anche una particolarità di Ascoli.
Colonna sonora della recensione, l’ultima del Coldplay, uscita un paio di settimane fa, che mi sono ascoltato prima del viaggio (anche dopo ) e che mi ricorda questa puntata picena, come tanti altri pezzi mi ricordano qualcos’altro…: http://www.youtube.com/watch?v=J6ZWlDks0nQ
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La Rua dei Notari è in centrissimo, in un vecchio palazzo ristrutturato, stesso ingresso di lusso di un hotel quattro stelle, tanto che si fa fatica a capire che è anche l’ingresso del ristorante (che non dovrebbe avere diretta relazione con l’hotel, credo).
“Rua” in ascolano significa “via”. In molte strade del centro storico i cartelli della segnaletica non contengono la scritta “Via … ecc.”, ma “Rua … ecc.” (non così la strada dov’è situato il ristorante, che è Via Cesare Battisti)
L’ambiente interno sembra asettico, è tutto impostato sul bianco, muri, tovaglie e sedie imbottite. Arredo e quadri limitati al minimo. I due camerieri sono invece in completo nero, molto gentili entrambi, uno dei due dovrebbe essere il proprietario.
Da bere ordiniamo una bottiglietta di Piceno Superiore Cherri dell’Azienda Agrivitivinicola S.Francesco di Acquaviva Picena. Era del 2008, perfetto, 13,5 gradi indicati sulla bozza, si sentivano giusti. Profumato di frutta e di amarena in particolare, ben corposo, equilibrato, un ottimo vino, complimenti.
Poi un litro di acqua gasata, portata assieme al cesto di pane rustico, fresco, buono.
Nell’attesa dei due piatti principali, ordiniamo un antipasto in due di salumi misti da sbocconcellare: ottimo crudo, ottimo capocollo, ottimo lonzino (sarebbe la lonza tagliata cruda e leggermente affumicata), un altro crudo semi affumicato, molto buono, simil-speck, quattro fettine di due salami diversi (non granchè) ed infine piccoli tagli di salsiccette di fegato veramente eccellenti e particolari (mai mangiate prima… penso che la carne di maiale sia mescolata a quella del fegato, cioè si chiamano così ma non c’è solo fegato).
Alla Marta arriva poi una tagliata di manzo gigantesca (da 18 euro), cottura perfetta, gusto squisito (l’ho assaggiata anch’io), ma la carne era nervosissima (più di lei ), tanto che si faceva fatica a tagliare, anzi, qualche parte era impossibile tagliarla.
Morale: viene lasciata quasi interamente nel piatto e la restituiamo al cameriere-proprietario che ci guarda sbigottito, ci resta di stucco.
Per fortuna, io ho ordinato dei medaglioni di filetto di maiale avvolti in guanciale, che erano altissimi e larghi, erano quattro, tenerissimi, buonissimi, la carne era squisita e ne ha assaggiato un po’ anche mia moglie.
I piatti di portata erano accompagnati da patate al forno, molto buone, cotte perfettamente e non bruciate, e da rucola fresca.
Come dessert ci dividiamo (io solo un piccolo assaggino, tanto per farmi la bocca) un formino di cioccolato con gelato alla vaniglia su un letto di crema pasticcera, divino, veramente.
Al nostro diniego sul caffè, che non prendiamo mai, il cameriere-proprietario arriva lì sul tavolo con una bottiglia chiusa di… ANISETTA MELETTIIIII! Fantastico! Mi aveva letto nel pensiero!
“Offerta dalla casa”, a volontà…
Ringrazio E’ stato un gesto gentile, per riparare alla toppatura della tagliata, che abbiamo apprezzato… ma… il meglio doveva ancora venire.
Quando è ora di pagare infatti, mi viene consegnato un conto di 37 euro (complessivi!), senza aver messo in conto la tagliata. Sono pochi comunque, in un posto così, diciamo di lusso, ma abbiamo ulteriormente apprezzato l’onestà di questi gestori e gli ho fatto ancora i complimenti.
Sono tentato di abbondare, ma rimango sulla valutazione giusta, perché comunque il cuoco deve stare più attento e quella parte della tagliata è meglio che la triti e la metta dentro le olive, ma il posto, se uno è ad Ascoli, vale tantissimo.
Consigliatissimo!!
[joy]
05/11/2011
per il resto non siete capitati male...