Da quando ho letto le entusiastiche recensioni su questo locale mi è venuta voglia di provarlo, in particolare ero attratta dai luadel tanto decantati. Con joy avevamo tentato di organizzare per la scorsa primavera ma un imprevisto dell’ultimo minuto aveva cambiato i piani. Ci riproviamo, stavolta siamo in sei. Io, Mauro, Alfi e Rosa partiamo alla volta di Pomponesco, paesino sperduto nella bassa mantovana a ridosso del Po. Giungiamo in anticipo e ne approfittiamo per una passeggiata nei dintorni, nel tentativo di raggiungere l’argine, tentativo mal riuscito a causa del freddo umido e del terreno un po’ fangoso. Torniamo sui nostri passi e raggiungiamo la piazza del paese. Una piazza molto grande, bella, fatta di palazzi di diversi colori uno attaccato all’altro e di bei portici. Il cavalier Saltini si trova proprio sotto il portico, di fronte c’è la maestosa facciata della chiesa.
Trovato il ristorante, entriamo e subito un piacevole tepore ci avvolge: cominciamo bene! L’ambiente non è grande, suddiviso in due sale, gli arredi sono molto semplici, rustici. Spiccano archi con mattoncini a vista, mobili in legno e all’ingresso due enormi dipinti a tutta parete, uno dei quali raffigura antichi egizi. Chiediamo il motivo di tale soggetto all’oste che semplicemente rivela che era il soggetto caro al pittore e che il padre/proprietario della trattoria aveva lasciato carta bianca a suo tempo.
Ci accomodiamo a un tavolo rettangolare, presto ci raggiungono gli altri due commensali, joy ed emmaphyl.
I fratelli Saltini, che si avvicendano al nostro tavolo, cordiali, con bei baffoni e volti simpatici, ci portano il menù e la carta dei vini. Da quest’ultima scegliamo lambrusco mantovano, in tutto saranno due bottiglie, vino buono apprezzato da tutti. Oltre al vino naturalmente acqua, tanta perché il cibo sostanzioso mette sete. E veniamo al cibo: pochi piatti tipici e interessanti. Noi non ci facciamo mancare nulla e ordiniamo 6 antipasti, 6 primi, 6 secondi.
Per antipasto, ordiniamo per tutti i famosi luadel (siamo qui soprattutto per quelli, joy che li aveva mangiati anni fa se li ricorda ancora!) accompagnati da salumi misti. Riconosco la spalla cotta, ottima, il prosciutto crudo, buono e magro, e salame all’aglio, niente male. Speravamo ci fossero anche spallone e culatello ma almeno io non li ho mangiati (o il vino stava già facendo effetto annebbiando la memoria? ). I luadel sono piccoli panini, gonfi e morbidi, croccanti fuori ma pieni e soffici internamente, si sente il sapore dello strutto tanto che, pur essendo cotti al forno, almeno credo, risultano unti. Sono comunque buonissimi specie se mangiati insieme al salume. Finito il primo cestino, ordiniamo qualche altro luadel giusto per finire gli affettati. Che bontà!!!
Dopo una lunga pausa, arrivano i primi: per me ed emmaphyl agnoli in brodo, per Mauro e Alfi tagliatelle all’anatra e per joy e Rosa tortelli di zucca. I miei agnoli sono piccolissimi e saporiti, anche il brodo è buono, complessivamente il piatto mi è piaciuto molto. Ho assaggiato un poco di tagliatelle di Mauro, buone ma nulla di eccezionale. I tortelli di zucca sono stati molto graditi. Qui li fanno alla mantovana, cioè con amaretto e quindi risultano dolci, fin troppo per la sottoscritta, ma Alfi li ha decantati tanto e anche a Rosa e a joy son piaciuti. Alfi, non pago del suo primo vuole assaggiare anche i bigoli con panna prosciutto e funghi. Arriva un piatto che ci divideremo, giusto un boccone a testa per capire il sapore: buono.
Dopo un’altra lunga pausa, non di riflessione ma di chiacchiere, giungono i secondi. Ognuno ha ordinato qualcosa ma assaggeremo un pochino tutto da tutti:
stracotto di somarina, tenerissimo, saporito, condito con una salsa dolce e buona (caramellata?) e accompagnato da polenta a fette; cinghiale al forno, tagliato a fette sottili, saporito e accompagnato da patate al forno molto buone; capriolo coi funghi e piatto di formaggi, non assaggiati dalla sottoscritta ma graditi dagli altri. Oltre a tutto ciò, Mauro si gode le “sue” lumache alla bourguignonne: tante (ben 16!) e grosse lumache condite con prezzemolo e aglio, a suo dire molto buone. Giusto per non farsi mancare nulla, Alfi e Mauro pozzi senza fondo ordinano anche della mostarda. Ne arrivano di due tipi, una mi è piaciuta perché era delicata e tendente al dolce, l’altra invece mi ha fatto venire le lacrime agli occhi da tanto era piccante. Insieme ai secondi, ci vengono portati dei luadel al posto del pane. Joy e Alfi fanno la scarpetta, gongolando per la bontà dei sughetti.
Altra pausa e decidiamo di concludere il pasto col dolce. Siamo tutti stra sazi ma al dessert non si rinuncia per cui ordiniamo 5 dolci: una fetta di crostata per Emmaphyl, che ha apprezzato, salame dolce per me e Rosa e sbrisolona per Mauro e Alfi. Buono il salame, ottima la sbrisolona, calda e non secca né troppo bassa. Terminiamo con sei caffè e una grappa morbida per joy. Al momento di pagare, l’oste ci offre dei liquori. Solo Alfi e joy prendono il nocino, buono a detta loro.
Il pranzo è stato veramente buono e abbondante, peccato solo per il servizio, alla mano e gentile sì ma lunghissimo, davvero troppo lento. Ci siamo seduti alle 13.00 e ci siamo alzati alle 16.00, aiuto! Nondimeno, il pranzo è stato piacevolissimo, allietato dall’ottima compagnia e dalle tante chiacchiere.
Paghiamo un conto complessivo di 258 € così suddivisi:
12 € di coperto
11 € di vino (due bottiglie)
8 € di acqua
62 € di antipasti
62 € di primi
69 € di secondi
10 € per la mostarda
18 € di dolce
6 € di caffè (grappa e nocini offerti)
Visto il posto, semplice, e il servizio da trattoria, ci sono sembrati un po’ cari, comunque ho mangiato molto bene e sono soddisfatta.
Ringrazio i miei compagni di avventura per la bellissima giornata, calda e solare nonostante la nebbia e le basse temperature. Alla prossima!
Consigliatissimo!!
[gi]
20/11/2011