L’occasione è di quelle davvero speciali: un buon amico si ritrova, il giorno della Vigilia, a festeggiare il compleanno da una parte e il fatto di diventare papà per la seconda volta dall’altra.
Devo perciò organizzare un pranzo di quelli importanti, perchè ha deciso di festeggiare con me, e non posso certo deludere le sue aspettative.
La sua scelta ricade sulla fiorentina e, come conseguenza quasi ovvia, la mia scelta ricade su Bibo.
Partenza da Bazzano intorno alle 10.30 di un meraviglioso sabato di dicembre; da Casalecchio a Traversa, se il traffico non è un problema, è questione di un'ora scarsa.
Arriviamo in quel di Traversa verso mezzogiorno.
Questa piccola frazione di Firenzuola è una piccola striscia di case, due autovelox e un bar, che è anche edicola, ma che fa anche ristorazione. E che ristorazione.
Appena entrati, l'aria che si respira è appunto quella del tipico bar di paese: legno un po' ovunque, grande bancone bar, angolo giornali e periodici. Quello che non è comune a tutti i bar, invece, sono le innumerevoli bottiglie di Sassicaia, Pergole Torte, Masseto e Champagne che si alternano alle cassette di legno di Joselito e che danno già un'idea dell'aria che tira da queste parti.
Le salette dove ci si può accomodare sono due: la prima a sinistra dell'entrata, tre tavoli per circa 10 coperti e un bel caminetto acceso (del resto, fuori c'è la prima neve della stagione), la seconda fra l'entrata e la cucina, per altri 20/25 coperti circa.
Grande anfitrione di questa piccola perla è il giovane Alessandro Cianti, il quale si alterna fra la cucina, dove lavora sua mamma, e i tavoli, consigliando i prodotti che lui stesso ricerca e sceglie. Salumi tipici toscani, mortadella Pasquini e Brusiani, paletta di Joselito, poi formaggi e bistecche provenienti da diversi allevamenti, locali ma non solo, come ad esempio il presidio SlowFood piemontese La Granda.
Notevole anche la carta dei vini, improntata soprattutto sulla Toscana, ma con una buona selezione di vini italiani e bollicine, Champagne soprattutto.
Dopo i saluti e le presentazioni di rito, decidiamo di scambiare due chiacchiere al banco prendendo un piccolo aperitivo.
Apriamo quindi una bottiglia di Gaston Chiquet Brut Tradition - 35% Chardonnay, 45% Pinot Meunier, 20% Pinot Noir - che ci accompagnerà al tavolo e come abbinamento agli antipasti ed eventualmente il primo.
Ad accompagnare la bistecca, dopo una letta alla carta e qualche scambio di opinioni con Alessandro, ci facciamo aprire un Brunello di Montalcino Canalicchio di Sopra Riserva 2004, che intanto si può ossigenare.
La prima cosa che ci viene portata al tavolo, acqua a parte, è l'ottimo pane toscano, insieme all'olio Pianogrillo Particella 34 servito nel taste-huile e al sale Maldon in fiocchi, con i quali fare un'ottima fettunta.
Dopo una breve consultazione, decidiamo di partire con un bell'antipasto, seguito da un vero e proprio assaggio di un primo, per poi finire alla grande sulla Fiorentina.
Il primo piatto è una battuta di fassona in punta di coltello, con un filo d'olio a crudo e un pizzico di sale. Puro godimento.
Se si viene da Bibo, poi, è necessaria, se non indispensabile, una degustazione di salumi per cominciare, nella fattispecie un prosciutto di cinta senese, un Grigio, finocchiona, pancetta agliata, salame e paletta di Pata Negra.
Finiamo il percorso di sapori con una incredibile e freschissima burrata, accompagnata da due acciughe sott'olio.
Lo Champagne, non troppo impegnativo, ma piacevole con la sua buona acidità, accompagna perfettamente tutte le portate.
L'assaggio del primo è più una voglia di assaggiare qualcosa prima della bistecca, che vera è propria fame.
Scegliamo dei tortelli di patate, saltati al vin santo e accompagnati da formaggio di fossa.
Sono quattro di numero a testa, ma sono più che sufficienti, è esattamente quello che vogliamo.
Decisamente particolari, visto il gusto dolce del vin santo con la struttura del formaggio di fossa ed il ripieno delicato di patate. Particolari ma decisamente buoni.
Con i tortelli finiamo anche lo Champagne, quand'ecco che Alessandro arriva dalla cucina con un vassoio con 4 bistecche da 2 kg circa l'una.
Le qualità sono Bavarese, Limousine locale, Romagnola e di Bue Grasso, quest'ultima una novità degli ultimi giorni.
Optiamo per il Bue Grasso, la più costosa delle quattro (55 €/Kg), ma del resto oggi si festeggia e non badiamo a spese. Inotre, qui ho già mangiato le altre tipologie e sono quindi incuriosito dalla novità.
Intanto il vino ha cominciato ad aprirsi e a rivelare il suo vero carattere. Personalmente come Brunello amo (o dovrei dire amavo, visto il recente cambio ai vertici della cantina che non si sa a cosa porterà) il Poggio di Sotto, ma devo dire che con questo Riserva 2004 sfioriamo la perfezione: al naso, un'esplosione di profumi, dalla viola alla ciliegie, dal tabacco al pepe, alle spezie. In bocca è equilibrato, con tannini importanti ma morbidissimi, un finale lungo e persistente.
Eccellente abbinamento di quella che, per entrambi, si rivelerà forse la bistecca più buona finora mangiata. Magari è il giorno, sicuramente è la compagnia, ma a parte gli scherzi il bue grasso è qualcosa di eccezionale. Ottimo sotto ogni punto di vista e cotto alla perfezione.
Ad accompagnarlo, un piatto con piccole patate davvero ottime.
Concludiamo un pranzo memorabile al bancone facendo le ultime chiacchiere con Alessandro, il quale gentilmente ci offre due whisky Cragganmore '93.
Costo totale di questa magnifica esperienza: 180 euro in tutto.
Chiaramente non è la spesa media da Bibo, che invece si attesta intorno ai 50/60 euro.
Noi abbiamo bevuto e mangiato cose importanti.
Certo è che la qualità delle materie prime, qui da Alessandro, è altissima, qualsiasi piatto si prenda, e il rapporto qualità/prezzo davvero buono.
Tappa obbligatoria per chiunque passi dalle parti della Futa.
Ne vale certamente la pena.
Imperdibile!!!
[johnnybazoo]
02/01/2012