Giornata uggiosa, di pioggerellina e umidità, ma l’autunno doveva pur arrivare.
Sperimento così l’ultima fregatura statale sul piano economico, ma non c’entra col locale. In seguito a decisioni governative (del governo precedente a questo), perdo classi nella mia sede e quindi quest’anno sono a completare l’orario a Pastrengo, paesotto tra la Valpolicella e il Lago, noto all’esterno forse solo perché qua vicino c’è il Parco Natura Viva - Zoo Safari.
Non conosco ancora nessuna delle colleghe e dunque rimango sulle mie, recandomi da solo in questo ristorante nella pausa pranzo tra le lezioni e i consigli di classe. Uso il femminile per dire “colleghe”, perché al 95% sono donne.
Ne avevo anche adocchiati un altro paio di posti, ma le recensioni lette su questo (e assenti sull’altro) mi hanno fatto decidere di venire qui… potenza di Internet e di siti come questo…!
Dentro (un locale anni 80 senza pretese, ma spazioso, pulito, ben organizzato, bagni puliti, tutto efficiente) c’è quasi pieno. Tutti lavoratori in pausa pranzo, da quello che arguisco osservando le diverse tavolate… le faccie vanno dall'operaio Telecom all'impiegato di banca, gente abituèe probabilmente, perché qualcuno va anche sul bancone a prendersi le bottiglie messe lì da uno dei due camerieri, che sembrano fratelli… con la stessa impostazione del viso, camicia bianca e grembiulone nero, due spilungoni tendenti al biondo, gentili ma non melliflui, opportunamente sbrigativi, visto il tipo di clientela e i tempi disponibili.
Neanch’io ho molto tempo e quindi mi butto su quello che vedo già pronto: il carrello dei bolliti (con la PEARA’! ) e degli arrosti.
Da bere la scelta è ampia. Per quantità ridotte al calice, il cameriere mi indica, illustrandole brevemente, le diverse bottiglie aperte sul bancone… a scelta. Chiedo un calice di valpolicella classico Bertani - Villa Novare (bellissima tenuta con villa veneta, vicino a casa mia). Mi viene portata mezza bottiglia e viene lasciata sul tavolo assieme ad un’altra bottiglia di minerale gasata.
Il cestino del pane contiene delle baguettes tagliate a fette e poi dei grissinoni strani, mai visti in giro prima, con dei semi dentro, non so di quale pianta. Credo che li facciano loro e sono molto buoni. Il Bertani non tradisce: sa di frutti rossi, leggermente speziato, la bottiglia non è aperta da tanto, è un 2011 molto buono. Non ho visto i gradi, ma non dev’essere tanto diverso da 12-12,5.
Dal carrello si riempie il piatto come si vuole… Io prendo cotechino, lingua salmistrata, testina di vitello, arrosto di vitello e prosciutto al forno… tanto per restare leggero, perché poi ho consigli di classe… Assieme mi viene portata un mini terrina colma di pearà e due grosse ciotole, una col cren sott’ aceto e l’altra con una salsa verde a base di prezzemolo.
Tutto molto buono, carne tenerissima e gustosa, pearà con poco pepe, ma la cosa è rimediabile. Il carrello ho visto che ha un sistema di riscaldamento delle carni, però ho avuto l’impressione che non le scaldasse tantissimo, perchè verso la fine le mie pietanze erano tiepidine. Non c’è musica, solo il chiacchiericcio dei lavoratori, quelli che si alzano e se ne vanno, quelli che entrano veloci e altrettanto velocemente vengono serviti.
Alla cassa, il conto è di 14 euro, direi abbastanza a buon mercato. Cucina semplice, della tradizione veronese.
Consigliatissimo!!
[Alfi]
26/10/2012
La "pearà", che ho gustato per la prima volta da te: mmmh! ha colpito ancora, vedo ...
Questo è proprio il pasto aadatto a me che adoro il bollito!!
Un po'fuori mano ma la prima volta che passo in zona una capatina la farò: oramai il clima è idoneo per un bel carrello dei bolliti ...
Salutissimi1