Il mio sabato calcistico comprende a volte due partite di calcio in un pomeriggio (come quando avevo 15 anni ). Forse mi conserverò più a lungo (anche perché la seconda partita è stata fatta con le luci artificiali e un freddo bisso), però va a finire che arrivo a sera con una fame terrificante.
Il menu di questo agriturismo non è vasto, ma io lo preferisco così, più ristretto, perché dovrebbe dare una maggior garanzia di qualità e di esperienza nei diversi piatti. L’avevamo già provato in passato con medesimi buoni risultati; arrivato a casa con la rabbia nello stomaco, la Marta non aveva voglia di preparare niente per cena e quindi via, si va.
La location è splendida: un grande giardino, ben tenuto, qualche curva in ripida pendenza sopra la chiesa di S.Ambrogio, capiente parcheggio interno, con un panorama fantastico di luci sotto, di tutta la Valpolicella e di Verona sullo sfondo. L’edificio non è esattamente una casa di campagna, ha parecchi cipressi intorno, dà più l’idea di una casa padronale, molto ben lavorata, tutta in pietra a vista, con alcuni particolari architettonici, volte, chiavi, un capitello, di una certa rilevanza. Alla sinistra del prospetto una torre colombara, come ce ne sono parecchie in Valpolicella, anche questa in pietra lavorata a vista, dove però sembra che invece dei colombi, avesse stazionato in passato la grola, termine dialettale che qui sta ad indicare la cornacchia nera o il corvo insomma.
Guardiamo il menu e rimaniamo sbalorditi dai prezzi: l’agriturismo produce direttamente, oltre al vino, anche olio extra vergine d’oliva ed ortaggi; allevano galline, ovini, bovini e suini, da cui traggono salumi. Il vino è un valpolicella classico, mezzo litro costa 4 euro! Profumatissimo e gradevolissimo, un ottimo Valpolicella. Ci facciamo portare anche un litro di acqua gasata, devo recuperare liquidi.
La Marta ordina un luccio in salsa con la polentina molla (3 euro!), io un piatto di bigoli con sugo di cortile (5 euro e mezzo!). Dopo sette otto minuti arrivano i due piatti: eccellente il luccio, mentre il piatto di bigoli è stratosferico nelle dimensioni, almeno due etti di roba, con un sughetto di pollo, carne di maiale e manzo veramente squisito. I bigoli però erano abbastanza lunghi di cottura, evidentemente precotti (altrimenti non me li portavano dopo sette otto minuti), mangiabilissimi (li ho fatti fuori quasi tutti), ma non perfetti. Il cuoco (era un maschio, l'ho visto da fuori) dovrà rivedere i suoi tempi.
Sbocconcello il pane guardandomi attorno. L’interno è molto bello: tutto in pietra a vista, inframmezzata da intonaco e pezzi (forse eccessivamente chic) di capitelli dorici incastrati nel muro, quasi occasionalmente. Soffitto in travoni di legni tondi e pavimento in marmo rosso di Verona (qui a S.Ambrogio siamo nel centro della produzione del marmo rosso), con pregevoli disegni in biancone della Lessinia. Mentre volgo lo sguardo in giro, mi accorgo che il pane è abbastanza ordinario, ma vabbè, è un agriturismo.
Di secondo la Marta prende filetto (12 euro) e io coniglio nostrano con polentina molla. Assieme ci viene portato un largo piatto con catalogna lessata, patate al forno, carote in tegame e finocchio gratinato. Il filetto non è un filetto, ma sono DUE filetti! Ne mangio mezzo di uno anch’io, tenerissimo, gustosissimo, con un buon sapore di brace. Molto buono anche il coniglio ( pure questo in quantità notevoli e a 8 euro e mezzo!) che però, a mio avviso, aveva una pecca di composizione: cioè era cotto con le patate e presentato insieme alla polentina molla. Roba da rischiare l’ingolfamento! Ottime le patate e il finocchio, normali le altre due verdure, ma si sente che è roba fresca.
Introduco alla grande e recupero alla fine circa un kg., del kg. e mezzo perso al pomeriggio dietro ad un pallone e ad energumeni dietro ad un pallone. Non ci sta più niente, abbiamo mangiato veramente tanto e nel complesso bene. La gentilissima cameriera (puntuale e cortese il servizio) ci offre una mini bottiglietta di grappa alle ciliegie, fatta da loro. Ne facciamo fuori mezza, alèèè… proprio buona.
Conto finale: 37 euro. Il locale è quasi completamente pieno… ettecredo… Anche qui, obiettivo “magnàr ben e spèndar poco” raggiunto.
Consigliatissimo!!
[testapelata]
18/11/2012