La cosa che amo di più di Gaeta è il clima; quando a scuola mi parlavano di "clima temperato" non avevo chiarissimo il significato di questa espressione ma in questo posto ne ho sperimentato il piacere. Sono gli ultimi giorni dell'anno, è sera, si può passeggiare lungo mare tranquillamente con la giacca aperta e un maglioncino leggero; l'aria sul viso è gradevole e -considerato che sono in ferie- non c'è niente di meglio che scegliere un buon posticino per mangiare qualcosa. Le opzioni sono molteplici ma Re Ferdinando II è sicuramente la preferita delle mie bimbe. Nella parte storica della città (che qui chiamano -ahimé- "Gaeta Vecchia") è Via Faustina, in cui sono palazzi antichi avvezzi a fronteggiare il mare con le loro mura spesse ed inclinate. Una piccola insegna illuminata, un portone degno di un castello e una lavagna con le proposte del giorno si aprono sul salone del Ristorante Re Ferdinando II. Entriamo. Non passa più di qualche secondo che Salvatore (l'oste) si presenta e accoglie gli ospiti. Visto che, pur non essendo di Gaeta, mi sento comunque un abituee del posto, saluto i gestori del ristorante e ci accomodiamo nella sala superiore. Il ristorante è piuttosto grande e, oltre al salone a cui si accede dalla porta d'ingresso, ha altre due sale e un piccolo terrazzino (che però in inverno è chiuso). L'ambiente è accogliente, pulito e caratterizzato da stampe e mobili che ricordano le vicende politiche più importanti del XVIII-XIX secolo che la città di Gaeta ha attraversato Le mie donne avevano decretato la "serata pizza" per cui ordiniamo una quattro stagioni per me, una bufala per la mia signora, una focaccia per la mia bimba più piccola e un risotto alla pescatora per la mia bimba grande che nel frattempo ha già cambiato idea. …le donne… Da bere: acqua naturale, gasata e una birra artigianale belga, che ci hanno proposto (una novità per il capodanno 2013), da 750cc. Pochissimi minuti di attesa e ci portano l'acqua e un cestino di pane napoletano tagliato a fette, sul quale le mie bimbe si avventano visto che è fresco, croccante e sapido. Due chiacchiere, un po' di attesa ulteriore e vengono servite le pizze e il risotto. La pizza di Re Ferdinando ha un impasto molto leggero, perfettamente lievitato, ha dimensioni normali, è morbida, con uno spessore piuttosto contenuto e una crosta esterna abbastanza pronunciata. Il condimento è ricco, abbondante, con materie prime di altissima qualità: i sapori che spiccano di più rimangono, giustamente, la mozzarella e la passata di pomodoro… Veramente ottimi entrambi gli ingredienti!!! Il risotto è cucinato perfettamente; nessuna particolare velleità nell'impiattamento per un piatto tradizionale che, nella sua semplicità, racconta già tutto: Ginevra, la mia bimba grande, si ammutolisce; vista la sua loquacità -chiaramente ereditata dal padre- la cosa è assolutamente rara. D'altra parte, dopo che ho assaggiato il piatto capisco perché… Il piatto è ricco di condimento, con pesce rigorosamente freschissimo, equilibrato nei sapori e cucinato alla perfezione. Anche la "bufala" di mia moglie è all'altezza delle aspettative! La birra proposta è molto buona, di sapore ricco, non amaro e godibile nonostante la gradazione piuttosto elevata. Dopo la pizza abbiamo optato per un dolce… Una porzione di "Rocher". Non sono un grande appassionato/intenditore di dolci; tuttavia, il dolce era buono e parecchio "goloso": quattro strati di pan di spagna al cioccolato inframmezzati da panna montata (non spray) e crema alla nocciola. Il tutto ricoperto da una generosa spolverata di granella alla nocciola. Eh… poi dicono che ingrasso… Infine un ottimo caffè, "come a Napule sanno fa", ove le famose 3 C sono tutte rispettate. Il tutto per 38€… Beh: se la qualità era da 10, il rapporto qualità prezzo è almeno da 11!!!
Imperdibile!!!
[Gc]
03/04/2013