L'occasione che ci spinge verso questo locale è il 75° compleanno di mia Madre. So che Lei apprezza molto questo locale e decido di indurla in tentazione e con pochissima fatica prenota per 4: la festeggiata, mio Padre, mia Moglie ed Io.
Ero già andato altre volte in questo agriturismo ma erano ormai almeno da 3 o 4 anni che non lo visitavo. Si trova sul versante bolognese del crinale Zocca - Castel d'Aiano.
Il locale è un tipico casolare di montagna, opportunamente ristrutturato in modo da ospitare il ristorante, e l'attività agricola è ancora presente nei locali attigui e quindi si tratta di un vero agriturismo. Lo stile è volutamente rustico, legno e sasso dominano alle pareti. Una saletta alla sinistra dell'entrata, una piccola balconata di fronte all'ingresso e una sala che si raggiunge con alcuni gradini, abbellita da un bel camino. Il tutto per circa 40-50 coperti massimo.
Nel locale conterò circa 30 persone.
Tavoli giustamente distanziati e non piccoli, tovagliato di cotone e posate di acciaio. Peccato solo per il bicchiere singolo. Altri tavoli, forse su richiesta, avevano però un bicchiere per il vino. Cestino del pane con fette di pane casereccio simile al toscano, buonissimo, leggero e quasi senza sale. Sul tavolo la lista dei vini con presenze di spessore.
Ordiniamo: antipasto tipico della casa per 4 e, come primi, una crespella cotto e funghi, 2 tagliatelle ai funghi e un tortellone con guanciale cipolla e noci. Da bere: acqua naturale e lambrusco della casa.
Vino fermo, colore rosso cupo molto scuro, ben distinguibile l'aroma di frutti di bosco e molto amabile, al punto che le donne si sono subito leccate i baffi.
Gli antipasti arrivano in pochi minuti e le portate si succedono in ordine sparso: cominciamo con caciotta morbida vaccina accompagnato da marmellata di pomodori e pere, funghi chiodini in umido, spezzatino di mora romagnola, bruschette al pomodoro fresco, gnocco fritto, piatto con prosciutto crudo e salame, dadolata d polenta fritta.
Caciottina dolce in tipico stile montanaro, morbida e con sapore di latte: marmellata non dolce e un poco acquosa; funghi veramente ottimi e ben cotti in sughetto bianco; spezzatino gustoso e molto saporito ma non salato al punto che ci siamo chiesti se non fosse manzo; le fette di pane delle bruschette sono ottenute da fette di pane casereccio e, una volta grigliate, presentano il bordo piuttosto duro, sentore di aglio ben presente, pomodoro rosso ma sodo; gnocco di forma triangolare, non unto, con una leggerissima crosta friabile esterna, piattone pieno di prosciutto tagliato a coltello, di non lunga stagionatura ma con sapidità molto elevata, quasi eccessiva, salame ben stagionato, magro e con pochissime spezie e grasso; polenta fritta con esterno croccante e interno morbido, pochissimo unta.
Complessivamente le porzioni sono enormi e se fosse una giornata normale, l'antipasto sarebbe più che sufficiente per essere il pasto. Ma oggi dobbiamo festeggiare e proseguiamo coi primi che arrivano in tempi non stretti ma accettabili.
La crespella arriva con la besciamella che bolle ancora. Il profumo è ottimo ed invitante ma, un po' perchè è il piatto scelto dalla Mamma e un po' perchè non è il mio piatto preferito, decido di non assaggiarlo.
Le tagliatelle, spessore nella norma e larghezza di circa 12 mm, sono condite con un ragù di funghi in sughetto appena rosa. Il sapore dei funghi è ottimo e si sposa perfettamente con le tagliatelle.
Assaggio anche un tortellone: pasta verde, un poco spessa, ricotta saporita e dolce, sugo legato con pochissima panna.
Porzioni ancora decisamente generose, per cui decidiamo di dividerci una grigliata mista per 1 con fiorentina e che ci divideremo in 3, accompagnata da una composta di verdure allo zenzero. Ci viene chiesta la cottura della carne.
Le bottiglie sono vuote e chiediamo un'altra bottiglia di acqua mentre per il vino ci viene proposto un mezzo litro del medesimo lambrusco ma in caraffa.
Arriva in pochi minuti, cotta al momento, la fiorentina in realtà è una costata di manzo di belle dimensioni, un pezzetto di salsiccia cotta aperta e 2 fettine di petto di pollo. La costata è gustosa ma cotta in modo differente a seconda della zona alternando parti cotte con altre al sangue: salsiccia nella norma e non salata, pollo anonimo e forse troppo salato. Contorno costituito da sedano carota e cipolla stufate ed aromatizzate con lo zenzero. Onestamente non l'ho capito per cui mi riservo di commentarlo in una futura recensione.
Concludiamo con 2 zuppe inglesi, un mascarpone, entrambi prodotti da loro ed un sorbetto a limone.
Le zuppe inglesi sono su un piatto piccolo, molto abbondanti, creme morbide, sapore di crema e di cioccolato, fatte come una volta, pan di spagna (poco!) bagnato con l'alchermes. Crema di mascarpone in coppetta, sapore di formaggio ben presente, non dolce e priva di biscotto sul fondo. Sorbetto non assaggiato.
Prima del conto caffè e grappe che si riveleranno non allo stesso livello delle portate precedenti.
Conto totale 104 euro.
Pensare che abbiamo mangiato antipasti, primo, assaggio di carne e dolce, il prezzo mi pare nella norma. Se invece ragiono sulla qualità dei piatti proposti, alla loro rustica autenticità, alle imperfezioni ma anche alle punte di qualità espresse, non posso non consigliarlo.
Hanno anche un sito internet con relativa newsletter che avvisa di eventuali promozioni o serate a tema.
Alla cassa è possibile rifornirsi anche di marmellate e conserve varie di cui approfondirò in una prossima visita.
Consigliatissimo!!
[Reginalulu]
27/08/2013