Senese in sintesi: splendidi paesaggi ed ottimo cibo.
Aggiungiamoci una bella mattinata sportiva ai Campionati Nazionali di Corsa Campestre ed il gioco è fatto, portiamo pure a casa un titolo femminile ed alcuni piazzamenti di prestigio, io mi rifarò a tavola.
Il Fornacino mi era stato consigliato da “amici del posto”, poi le trattative su menù e prezzo le ha intavolate il fido Paolotto mentre io mi trovavo fra Malaysia e Singapore.
Arriviamo con un po’ di ritardo sulla tabella di marcia ma siamo in venti ed il problema non si pone, bell’ambiente rustico con soffitti a volte e locale ristrutturato ad hoc, tovagliato in stoffa, bicchieri un po’ naif e splendidi calici per il vino, solo il bagno lascia un po’ a desiderare, piccolo, stretto, unico per tutti.
Gestito dal giovane Chef Luchino, al secolo Luca Bini, simpatico e professionale come tutto lo staff, il Fornacino si rivelerà una scelta azzeccatissima.
Partiamo con il vino, Rosso di Montepulciano Cantina Dei ed un ancor più strutturato Nobile di Montepulciano Tor Calvano, ottimi entrambi e ben abbinati ai piatti che seguiranno.
Si parte con una “simpatica” entrée di frittata al tartufo sormontata da cipolle caramellate servita in una terrina tipo “scatola di sardine” e così anche l’occhio ha avuto la sua parte.
E proseguiamo con un primo straordinario, ravioli ripieni di ribollita con crema di cavolo nero e briciole di pane, nella sua rustica semplicità siamo già a livelli ottimali e si continuerà in un crescendo di sapori.
Non potevano mancare i Pici stesi a mano con ragù di chianina, serviti direttamente dalla padella al piatto dalle mani dello Chef Luchino, ci stancheremo di mangiarli ma con un ultimo sforzo non rimarrà nulla.
Le calorie consumate in gara sono ampiamente recuperate ed ancora dobbiamo passare ai secondi.
Dopo l’inutile domanda del tipo “qualcuno non mangia i porcini ?” arriva Filetto di cinta senese in crosta di pane e porcini, saporito ed allo stesso tempo delicato, dove ogni gusto cerca di non prevalere sull’altro, una razza di maiale che speriamo non venga fatta estinguere, carni di una volta il cui sapore tendiamo a dimenticare.
Ed ancora un pezzo forte del menù, Stracotto di chianina cotto a bassa temperatura per 11 ore nel vino Nobile di Montepulciano, tenerissima, scura, gustosissima, stavolta lo sforzo per finire tutto è “al limite”, ma ce la facciamo.
L’accompagnamento di Patate novelle fritte e verdure miste spadellate è stato quasi un di più, ma quelle patatine tagliate a chips, con tante bolle, erano qualcosa di impareggiabile.
Non può mancare il dolce ma dobbiamo fare delle scelte ed allora arriveranno Cantuccini accompagnati da Vin Santo, Panna cotta cappuccino e caramello servita in tazza, Cioccolato al croccantino per i più golosi e Tiramisù con caffè caldo che sarebbe da descrivere per i “pavesini” messi all’ultimo per farli rimanere croccanti.
Credo che il contesto generale promuova questo pranzo ai massimi livelli, non è quasi necessario dire che al prezzo “estorto” sia competitivo, 35 euro spesi per un pranzo………”di nozze”.
Imperdibile!!!
[testapelata]
16/03/2016
Un grazie da tutto lo staff e da Luca...
A presto <<