Trovandomi in città per lavoro, e dovendo affrontare la piacevole scelta dell'alimento migliore per una confortante “pausa pranzo”, non ho avuto esitazioni: la pizza! Io la mangerei sempre: colazione, pranzo o cena, spuntino delle cinque, ammazzacaffè e, quando ne sento la necessità, come miglior rimedio contro l'insonnia ! Così, essendo in zona, ho deciso di ritornare dopo un lungo periodo di astinenza al Vesuvio.
La pizza è senza dubbio il piatto italiano più conosciuto e apprezzato nel mondo. E' naturale, sulla base di questa considerazione, supporre che per incontrare i gusti di tante persone, con tradizioni e abitudini alimentari anche molto diverse tra di loro, abbia dovuto cedere qualcosa della propria identità originaria. Ho più volte difeso, e non solo a proposito della pizza, la necessità di rispettare i gusti di tutti: in cucina non vi sono dogmi e ancor meno esistono su ciò che deve o meno piacere. Fatta questa importante premessa, che considero indispensabile in particolar modo per la pizza, sento di potermi esprimere meglio sull'argomento, con la ragionevole speranza di non essere frainteso.
La mia grande aspirazione a questo proposito, è che tutti sappiano almeno come dovrebbe essere la verace pizza napoletana sulla base del “disciplinare pizza stg”. Un modenese sa bene cosa deve aspettarsi quando ordina un piatto di tortellini in brodo. Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma hanno tracciato una strada importante a difesa della loro identità di prodotti protetti e garantiti. Perché non riconoscere alla pizza, che ugualmente accresce la nostra fama nel mondo, pari dignità? Molti amici di Gustamodena, infatti, sanno perfettamente cosa voglio dire, e conoscono bene, peraltro apprezzandola, la verace pizza napoletana.
Per essere più chiaro forse farei prima a dire le caratteristiche che non rispondono ai requisiti di “Specificità Tradizionale Garantita” (marchio previsto dalla Comunità Europea a difesa della specificità dei prodotti) della pizza.
Provo ad elencare allora come non dovrebbe essere: tirata, troppo sottile e senza bordo o con bordo insignificante e rigido; oppure alta e “tirona” (termine indigeno che rende ben l'idea ), gommosa e dunque indigeribile.
La pizza verace napoletana deve invece essere ben lievitata, con bordo sollevato e soffice, pasta centrale morbida di spessore più modesto, e si deve poter piegare a libretto senza spezzarsi. L'impasto deve risultare fragrante, che si scioglie in bocca senza appesantire. Non mi dilungo oltre, perché anche sugli ingredienti e sulla farcitura ci sarebbe tanto da dire, ma ci saranno altre occasioni.
A guardare la vita attraverso l'oblò formato dal “cornicione” di una pizza, mi sento proprio di affermare che per un campano vivere a Modena è proprio una fortuna! Sono diverse le pizzerie che riescono ad avvicinarsi al prodotto tanto caro alla nostra memoria di transfughi, e il “Vesuvio” è una di queste.
La versione “mezzo metro” è quella che preferisco, soffice e ricca di ingredienti molto gustosi, primo di ogni altro il pomodoro a filetti, saporitissimo. Io e la mia collega, rassicurata sulla quantità dalla mia fama di mangiatore di pizza, abbiamo scelto così un “mezzo metro” margherita e verdure. Anche per quest'ultima specialità il rispetto della tradizione si è imposto in modo sublime: peperoni e melanzane rigorosamente saltati in padella, prima di conquistarsi il posto d'onore su mozzarella e pomodoro.
Con un pomeriggio di lavoro da svolgere, gli alcolici per me sono sconsigliatissimi, perché mi infondono buonumore e pace con il mondo, e diventerei ancora più buono del solito : così acqua da bere e caffè, per un totale di 11 euro a testa: eccellente rapporto qualità prezzo.
Bagni funzionali, ben tenuti e gentilissimo e bravissimo il cameriere, presenza storica della pizzeria, che tra l'altro non ha fatto fatica a riconoscermi, anche se mancavo da tempo. Preciso per i malpensanti che non avevo ancora divorato un solo boccone, anche se riconosco che il mio entusiasmo davanti a una pizza fumante non è facile da dimenticare . Un solo consiglio, una maggiore attenzione ad una cottura più omogenea, con la speranza che arrivi presto il bel tempo, così il locale non molto spazioso può arricchirsi dei posti all'esterno: una pizza così merita più tavoli!
Consigliatissimo!!
[ema]
15/01/2008
Vedo che io e i miei amici non siamo gli unici che si pappano mezzo metro in due
Comunque mi fa piacere che tu abbia speso 11 euro a testa, significa che il mio ricordo sul prezzo è corretto.
A lunedì prox. Ciao