Confermo sostanzialmente quanto letto in diverse altre recensioni.
Un po' difficile, di sera, trovare il posto ma, alla fine ci siamo riusciti.
Il locale - abbiamo mangiato nella veranda chiusa - è gradevole anche se, forse, un po' affollato e rumoroso e lo spazio, specialmente quando vengono serviti i piatti, non abbonda.
Servizio molto cortese, camerieri simpatici e disponibili alle spiegazioni.
Abbiamo iniziato con la "stuzzicheria": assaggi di coratella (ottima), porchetta, zuppa di fagioli, pizza rustica e mousse di mortadella (quest' ultima abbastanza insignificante).
E' seguito un bis di primi: tonnarelli cacio e pepe (gustosissimi nella loro semplicità) e mezze maniche alla gricia, saporitissime. Entrambi i piatti molto apprezzati.
Per secondo, alcuni assaggi di abbacchio con le patate e coda alla vaccinara (due porzioni da dividere per otto per ciascun piatto: la coda sapida,l' abbacchio tenerissimo e saporito), un paio di porzioni di fritto misto, due porzioni di carciofi alla giudìa e alla romana, cicorietta.
Per dessert, non per tutti, il semifreddo all' amaretto (strepitoso) e una porzione di "maialata" (millefoglie con nutella e mascarpone): buona, ma forse un po' stucchevole.
Molta acqua minerale, un paio di bottiglie di pignoletto e un paio di bottiglie di shiraz, amari offerti.
Alla fine il conto è stato di circa 340 Euro per otto commensali: forse un po' eccessivo, se si considera che i secondi di carne sono stati solo quattro (per il resto molta verdura: ottima, ma verdura...) e i dessert cinque.
La cucina è decisamente gradevole: sapori decisi, materie prime di qualità, cucina tradizionale; la scelta è sufficientemente ampia (vi sono altre proposte in carta, anche se, almeno la prima volta, viene spontaneo buttarsi sulla "tradizione"),ampia anche la scelta dei desset, mai banali.
Un ottimo locale, quindi, ma non andrei oltre una valutazione di tre cappelli, principalmente per due motivi:
- da un lato, è una cucina ottima, ma molto trdizionale e (non intendo dare al termine una connotazione negativa) di routine: non si può, quindi, aggiungere un cappello per l' inventiva o la novità o lo spirito di ricerca o il coefficiente di difficoltà del tipo di cucina;
- dall' altro lato, il rapporto qualità/prezzo non è dei migliori: per quello che si è mangiato, quattro cappelli avrebbero potuto essere giustificati a fronte di un conto un po' inferiore.
D' altra parte, direi che tre cappelli indica comunque un livello molto buono (di fatto, vuol dire superiore alla media) e che, in definitiva, vale la pna di tornare.
Consigliato!
[g.falconline]
25/02/2008