Per una serie di contrattempi, di appuntamenti saltati, di piani slittati e di nessuno a cui regalarli, mi sono ritrovato ad avere per le mani due biglietti per il concerto di Mark Knopfler a Pesaro questa sera.
Anche se la voglia non era tanta, mi convinco che possa essere comunque un'esperienza interessante, tanto più per me che suono dalla metà dei miei anni, nonostante questo non sia il mio genere preferito (e nonostanto mio padre abbia tentato di convertirmi sin da piccolo regalandomi diversi cd dei Dire Straits ).
Decidiamo quindi di approfittare della giornata per partire nel primo pomeriggio e fare un giro. Il nostro piano, in realtà, è ben preciso: trovare un buon ristorante del luogo dove mangiare qualcosa prima del concerto.
Due rapidi calcoli, il concerto inizia alle 21.30, abbiamo i posti a sedere numerati, ci serve un locale nei paraggi dal quale si possa uscire intorno alle 21.00 circa.
Purtroppo GustaPesaro non è stato ancora inventato, ma non mi abbatto e girovagando velocemente su internet e sfogliando la guida slow food, la mia attenzione cade su questo locale.
Numero di telefono alla mano, chiamiamo giovedì sera (tardi) e prenotiamo, confortati dal fatto che veniamo rassicurati sui nostri orari e sul nostro programma.
Il viaggio da Bologna richiede poco più di un'ora. Usciamo a Cattolica ed il navigatore ci conduce verso Gabicce Monte. Casteldimezzo è il paese sopra. Appena arrivati, perdiamo 10 minuti per fare due passi nel delizioso borghetto dove si trova il locale. La vista è splendida, da quella posizione si domina il mare da una parte, la collina con in lontananza il Castello di Gradara dall'altra.
L'entrata del ristorante è costituita da una bella volta in pietra che porta al giardino privato, dove si può cenare, e da lì si entra direttamente nel locale.
Una bella entrata, con un corridoio che a scendere porta nelle due sale comunicanti, ben arredate, con luci soffuse, ottima musica jazz in sottofondo ad un volume perfetto, un suggestivo camino.
Veniamo accolti con una gentilezza squisita (arrivando per primi già all'apertura intuiscono subito chi siamo, ancor prima di dire il nome), e veniamo fatti accomodare. In sala a servire ci sono 4 persone, tutte giovani e preparate.
Il menù, si legge nella prima pagina, segue molto il territorio, la stagionalità e le tradizioni locali, quindi si possono scegliere pochi piatti, sia di carne che di pesce, ma tutti interessantissimi. Inoltre c'è da aggiungere che il menu varia ogni 15/20 giorni.
Essendo legati al tempo, decidiamo -purtroppo- di saltare l'ottimo menù di degustazione e di lanciarci su quello alla carta, più veloce e con meno portate.
La nostra cena è stata così composta:
Un antipasto: due spiedini di calamari con farina di mais, insalata aromatica e salsa di pomodori arrosto;
Due primi: Maccheroni al torchio con sugo di baccalà ed olive;
Due secondi: Trancio di orata con farro e zucchine - Tagliata "rosa" di tonno alla piastra con melanzane e menta;
Due dolci: Crema bruciata di riso e calvados;
Un caffè.
Da bere, acqua ed una bottiglia di Sauvignon biodinamico 2006 delle cantine Donati Camillo, davvero interessante.
Non ho parole per descrivere la bontà, la cura nella preparazione e la presentazione dei piatti.
Tutto è stato ottimo, dalla prima all'ultima portata, con una particolare menzione per i calamari e soprattutto per il tonno, eccezionale.
Il servizio, poi, è stato perfetto: sempre puntuale, cortese, mai invadente, ma comunque premuroso ed interessato che ogni piatto fosse di nostro gradimento. E, sapendo i nostri orari, si sono dati da fare in modo che venissero rispettati.
E così è stato. Verso le 21.10, quando ormai il locale si stava riempiendo, noi invece lo lasciavamo, in direzione di Mark Knopfler.
Il conto totale è stato di 83€, davvero ben spesi.
Un posto imperdibile, da visitare assolutamente, nel quale sicuramente tornerò, per goderne ancora, ancora di più, con molta più calma.
Ottimo.
Breve parentesi musicale:
Sono cresciuto ed ho cominciato a suonare ascoltando i mostri sacri degli anni 70 ed i più grandi tamarroni degli '80/90, ma comunque quasi sempre rock bello aggressivo e potente.
Un bell'EMG unto e bisunto al ponte che spinge, distorsore, valvole in pressione e via andare.
Beh, ogni tanto è bello rallentare, rilassarsi, assaporare la dolcezza di una bella melodia...
Il concerto di stasera mi ha regalato queste emozioni, soprattutto nelle parti acustiche.
Della serie, è bello fare gli smanettoni e spettinare la gente in prima fila, ma ogni tanto è altrettanto bello toccare nel profondo, con poche, azzeccatissime note.
Mi sento un po' Dottor Jeckill e Mr Hide
-Brano consigliato durante la lettura: "Hill Farmer's Blues" del signor Knopfler
Imperdibile!!!
[g.falconline]
08/06/2008
PS Ti sono infinitamente grato per avermi proposto i biglietti del concerto, ma purtroppo ho dovuto rinunciare mio malgrado al tuo importante regalo per assistere i miei: in fondo entrambi abbiamo fatto stare bene i nostri "vecchi": io andandoli a trovare e tu apprezzando il concerto!