Soave è un borgo medievale che sorge ai piedi del castello omonimo, tipica costruzione militare del Medio Evo, dal monte Tenda domina la vasta pianura sottostante ed è costituito da un'alta torre, intorno alla quale, quasi come attorno ad un perno, si svolgono i giri delle mura che raccolgono tre cortili di forma, dimensione e livello differenti;
le mura quindi scendono ad abbracciare tutto il borgo; appena al di fuori di queste mura in riva al canale che le costeggia, troviamo questa semplice ma caratteristica trattoria.
Il locale è composto da due sale interne climatizzate e da un esterno che fiancheggia il canale, ben ombreggiato da un fitto vitigno. Sabato arriviamo verso le 12.30 e il locale è ancora semivuoto; ci accomodiamo naturalmente all'esterno e la sensazione immediata è quella di pace e tranquillità all'ombra delle viti di Soave; il menù è vario basato principalmente sulla cucina veneta; quattro antipasti, una decina di primi piatti e altrettanti di secondi e contorni; al momento dell'ordinazione siamo informati che ci sono tre o quattro extra di stagione; scegliamo, dopo un lungo conciliabolo , due primi, caserecci in salsa di radicchio rosso con salsiccia per me e pennette prosciutto,piselli e panna per la mia dolce metà;
per quanto riguarda i secondi io opto per un tipico piatto del posto, “sarde in saor” e mia moglie salta, fiduciosa come al solito nei dolci.
La carta dei vini è interessante e non può essere altrimenti visto dove siamo e visto che dove ti volti vedi solo vigneti; una decina almeno di tipi di Soave dai 10 ai 30 euro sono in elenco per quanto riguarda il bianco; per il rosso ce ne sono altrettanti, tutti vini Veneti, dal Bardolino al Valpolicella al classico Amarone;
ahimè, visto il viaggio di ritorno che mi attende mi accontento di un mezzo litro di Soave della casa, comunque ottimo.
Una nota a parte merita il servizio che oserei dire tipicamente veneto, cioè deciso, senza fronzoli, che bada al sodo, magari la prima volta può sembrare anche scortese, ma poi ti ci abitui e scopri che è il loro modo naturale di essere e di concepire le cose.
I primi giungono al tavolo dopo una decina di minuti; visivamente i piatti sono promettenti, buona la quantità , si nota il colore giallo vivo della pasta fresca; le promesse sono mantenute e anche il sapore risulta ottimo, saporiti i caserecci ,delicati le pennette, siamo soddisfatti della nostra scelta.
Altri primi presenti nel menu degni di nota sono ravioli al radicchio e gnocchetti in salsa piccante.
Il secondo arriva dopo pochi minuti; piatto tipico della zona consiste in una decina di sarde marinate con sopra cipolla cotta è servito con due fette di polente, preciso che è un piatto servito freddo molto gustoso e adatto alla stagione malgrado la polenta, in due ci basta e ci avanza.
In menù sono presenti anche piatti tipici più adatti alla stagione invernale, come la "pastissada di caval" o il fegato alla veneziana.
I dolci sono quattro o cinque fatti in casa, noi optiamo per una torta cotta di ciliegie; soffice e gustosa conclude un bel pranzo.
In pace con il mondo grazie anche al Soave torniamo verso casa; alle spalle ci lasciamo a malincuore le colline colme di vigneti ….. ah dimenticavo! Il conto è stato di 30 euro totali, ritengo più che onesto.
Consigliatissimo!!
[Kava5150]
11/07/2008