Questa la scrivo anche se, come capirete leggendo, potrà finire in lista di attesa a meno di un'integrazione a me impossibile....
Dopo una precedente entusiasmante esperienza sono voluto tornare in questo splendido posto assieme a colei che da troppo tempo mi sopporta come marito... Avevo intenzione di condividere un'esperienza gastronomica a mio parere irrinunciabile pur sapendo che avrei dovuto sobbarcarmi una passeggiata tra i monti (in cui c'è sempre da salire!!!) ed alcune visite ai principali storici ruderi presenti nella zona prima di potermi sedere all'agognato tavolo.
Primo dato positivo: rispetto al clima modenese è presente una gradevolissima brezza che, dopo opportuni denudamenti mi consente di sopportare e quasi gradire una scarpinata nella "valle dell'inferno" segnalata da un cartello che non è sfuggito allo sguardo di falco della consorte.
Quasi un'ora di sentiero che ha messo comunque a discreta prova le mie capacità deambulatorie e che mi ha messo un appetito notevolissimo...
Giunti in loco veniamo accolti calorosamente dal simpaticissimo Riccardo che, dopo averci offerto un graditissimo aperitivo (Rosè Montresor) molto "beverino" ed esposto il menù ci accompagna nella splendida cantina dove scelgo, su suo consiglio un rosso di Montalcino "Sassello" che si rivelerà a dir poco eccezionale.
Mangiamo fuori, in un'atmosfera familiare piacevolissima, al fresco, in un tavolo ben apparecchiato.
Ci vengono serviti nell'ordine: crostini con patè di fegatini e con porcini eccellenti, una porzione di ravioli di patate al sugo di manzo e porcini perfetta e sua maestà la fiorentina, una sberla di un chilo e otto presentataci prima della cottura per la nostra approvazione. Cottura ineccepibile, tenerissima, sapore indescrivibile, accoppiamento col rosso di Montalcino perfetto!! Due contorni: cipolline in agrodolce e carciofi spettacolari.
Non ci facciamo mancare il dessert rappresentato da due porzioni di "torta della nonna" a base di crema e pinoli realmente strepitosa.
Due ottimi caffè, niente ammazzacaffè dato che il vino l'ho bevuto quasi tutto io e devo mantenere una patente...
Vado per pagare e resto piacevolmente di sale sentendomi dire che, a mia insaputa, ho già pagato.
Breve indagine e scopro che il pranzo mi è stato offerto da Kava cui mi ero rivolto per la prenotazione..
Grazie mille!!!
P.S.
Al ritorno non mi sono schivato una visita alla pieve romanica di Cornacchiaia dove mi attendeva un tenibilissimo tafano che mi ha punto all'istante regalandomi un pruriginoso ritorno...
Imperdibile!!!
[ema]
13/09/2008