C'è una via, Santa Caterina, laterale di via Saragozza, nella parte che dalla Porta va verso il centro, che nasconde uno dei locali più genuini della città.
Si trova in questa via un po' buia, soprattutto perchè lontana dalle zone più conosciute, ma comunque in pieno centro, sotto a un bel portico.
Parcheggiare è un problema: i posti scarseggiano e se non avete il pass, prima delle 20.00 di entrare in centro non se ne parla.
Non tutto il male vien per nuocere: infatti questa può essere una buona occasione per lasciare la macchina fuori porta e farsi due passi sotto i bei portici di Bologna (a 5 minuti a piedi c'è Porta Saragozza e lì intorno è facile trovare parcheggio, soprattutto nei pressi della facoltà di Ingegneria).
Essendoci passati davanti più volte con curiosità, venerdì scorso decidiamo di provarlo all'ora di pranzo.
Riusciamo a trovare parcheggio nella posteriore via Frassinago (io il pass ce l'ho ) e dopo due passi siamo davanti al locale.
Due belle vetrate color verde salvia che si affacciano sulla via, all'interno un ambiente spartano ma accogliente, qualche tratto moderno, tavoli e sedie tipici da Osterie, bei piatti e bei calici per i vini rigorosamente selezionati in Emilia Romagna, una splendida Berkel rossa sul bancone.
Il locale è in realtà piccolissimo, 6/7 tavoli capaci di accogliere, ad occhio, non più di 25 coperti. Ovvio quindi che la prenotazione sia quasi obbligatoria.
Anima del locale, che ci accoglie e ci fa accomodare, il vulcanico Daniele Minarelli, che a suo tempo aveva il Dandy di Minerbio, lasciato poi nelle mani di Cesare Marretti.
Daniele è il classico oste bolognese, preparato, capace, che decanta in un misto di accento bolognese marcatissimo e a volte dialetto tutte le sue specialità.
Appena messi a sedere, ci viene portato il menu e servita l'acqua ed il vino, un Sangiovese di Romagna Superiore Beccafico (a chi chiedeva il lambrusco, ho visto servire L'acino di Manzini).
Il menu racchiude tutta la tradizione emiliana e bolognese, con alcune perle: i salumi che tutti decantano come strepitosi (ha la mortadella di Pasquini, la mora romagnola, il culatello, la salsiccia fresca fatta in casa), i tortellini in brodo di cappone, le tagliatelle al culatello, il ragù "Bologna", quello di rigaglie e salvia, la cotoletta, i galletti di cortile arrosto ed il bollito di ossicini di maiale, zampetti e codini, ormai introvabile.
Nell'attesa, ci viene portato anche un assaggio di mortadella di Pasquini & Brusiani, dal profumo inconfondibile.
Come primi, prendiamo un tortellino in brodo di cappone ed una gramigna al torchio "fatta da noi" con ragù di salsiccia.
Tortellini eccellenti, brodo non da meno.
Ottima anche la gramigna.
Passiamo ai secondi ordinando la cotoletta "Petroniana", piatto per due persone, che ci facciamo dividere a metà.
La Petroniana è una cotoletta di vitello dalle dimensioni spropositate, finita di cuocere nel brodo di cappone e servita con del prosciutto crudo sopra.
Eccezionale.
Arriviamo a fatica alla fine, ma rimane il posto per un creme caramel, anche questo, manco a dirlo, eccellente.
Concludiamo il nostro pasto con due caffè, di cui uno macchiato.
Conti alla mano, sono 88€ in due scontati ad 80.
Certo, si può spendere anche meno, ma noi non ci siamo fatti mancare nulla, e le porzioni sono decisamente abbondanti.
Inoltre la qualità è eccellente, il servizio preciso e il titolare vale la pena di andarlo a vedere anche solo per come gestisce la situazione ai tavoli.
Una perla di locale da non perdere se si passa da Bologna.
Imperdibile!!!
[g.falconline]
11/11/2008