Quartiere Monti, il cuore di Roma.
Monti è il quartiere più antico di Roma, ricco di testimonianze dell'epoca romana, medioevale, rinascimentale e barocca: una successione di stili che copre 2500 anni di storia. Primo tra tutti il Colosseo, con la vicina Domus Aurea, le terme di Traiano, i Fori Imperiali con gli adiacenti Mercati, le terme di Tito, i resti dell' acquedotto Claudio, San Pietro in Vincoli con il Mosè di Michelangelo, Santa Francesca Romana, il Palazzo Pontificio, la Scala Santa, la chiesa di S. Clemente, S. Martino ai Monti, la Basilica di S. Maria Maggiore, le memorie medievali come il triclinio Leoniano, il Battistero Lateranense, S. Stefano Rotondo, le torri dei Capocci e alcuni capolavori del barocco romano come le chiese di S. Andrea al Quirinale e di S. Carlino alle Quattro Fontane. Monti è sicuramente una delle più affascinanti zone della Capitale ed oltre alle innumerevoli testimonianze storiche, offre al turista belle passeggiate per le sue stradine dove si aprono botteghe artigiane, gallerie d'arte, negozi di antiquariato, locali notturni, ristoranti e pizzerie.
Questo breve incipit era dovuto, poiché nella precedente recensione non ho dato riferimenti precisissimi sulla location, comunque sia l'Urbana 47 sia la trattoria Vecchia Roma, sono site nel quartiere Monti sopra descritto, a due passi da corso Cavour e 5 minuti a piedi dal Colosseo.
La Vecchia Roma è sostanzialmente diverso dal precedente ristorante recensito.
E' una vera trattoria Romana, allegra e cordiale ma non cafona. Semmai la parola giusta da utilizzare potrebbe essere "sfacciata" (ma non in senso negativo).
Certamente l'oste/proprietario, se proprio non lo si può definire sfacciato, è diretto, immediato e anche molto spassoso. Ma, devo dire, ed è una nota di pregio, non invadente, anzi molto recettivo e rispettoso nelle sue modalità comunicative con il cliente.
Intendo dire che ho notato una sostanziale differenza (che ho apprezzato) notando l'atteggiamento nei riguardi di un tavolo n particolare.
L'oste, che si chiama Fabio, è persona loquace e ama intrattenersi con le persone. Con la nostra tavolata (eravamo in 10) ha da subito creato un filo molto diretto ed esplicito di comunicazione e noi siamo stati perfettamente al gioco.
Con un tavolo all'angolo della sala (4 persone) invece, notata la poca partecipazione e quasi il risentimento (di uno dei commensali in particolare) ha mutato in distaccata ma garbata gentilezza il suo atteggiamento.
L'ho trovata una cosa davvero pregevole, che ha sottolineato una dote che trovo non sia affatto comune in chi usualmente fa ristorazione.
Ma al di là di questo il luogo e il cibo...
La trattoria è proprio una di quelle trattorie che raccontano le storie e i tempi che si sono succeduti dalla sua apertura. Foto e immagini di Alberto Sordi alle pareti, anemmicoli di vario tipo un po' dappertutto e senza un criterio estetico preciso. Immancabile la sciarpa della Roma, ma che ve lo dico a fare?
Tavoli un po' stretti ma è nello stile del luogo.
La cucina:
Proposte tipiche della cucina romana.
Inizialmente ci siamo abbandonati alla sua classica proposta di antipasto:
Crostini
(aglio e pomodoro) semplicemente deliziosi
in immediata successione
le sue
Focacce
(con pecorino e prosciutto e verdure alla griglia)
divine. Abbiamo capito subito come ci ha confermato lui dopo che erano una delle sue specialità.
Placata parzialmente la fame ci dedichiamo ai primi.
La fanno da padroni
Bucatini all'amatriciana
e
Tonnarelli cacio e pepe (per me questi ultimi)
Io ovviamente assaggio entrambe le cose e rimango maggiormente felice per la mia scelta, pur se entrambi i piatti di ottimo livello.
Come secondo i più coraggiosi (e io potevo non esserlo) si buttano a capofitto su una bella porzione di Abbacchio allo Scottadito.
Beh per me, devo dire la verità, era la prima volta che lo assaggiavo e non ne sono rimasto entusiasmato anche se è stato generalmente apprezzato da tutti.
io l'ho trovato un po' troppo cotto e non pienamente soddisfacente in termini di sapore, però è una sensazione assolutamente personale e primordiale poiché non avevo avuto precedenti occasioni. La giusta soddisfazione dei miei compari mi fa dubitare delle mie stesse qualità percettive anche perché potete facilmente capire che, visto il luogo ci siamo indirizzati sullo sfuso della casa (un sano rubino dei castelli romani) e non vi so precisamente indicare a quale caraffa stavamo.
Credo che alla fine fossero 6 lt. ma c'è ovviamente da precisare che le 5 donne al tavolo tutte insieme ne avranno consumata una.
Per finire 4 amari e 8 caffé.
Spesa totale: 20 onestissimi euro.
Il giudizio non può che essere ottimale, anche se a mio parere non proprio il massimo (lo scottadito mi ha scottato!).
quindi
4 Cappelli!
Comunque consigliatissimo se passate da quelle parti.
Consigliatissimo!!
[gi]
12/11/2008