PROLOGO
Agriturismo marandello, cena GM, piano americano.
Si stringe su frittella che si alza da tavola.
Frittella si avvicina a Kava in maniera amichevole, si presenta.
Kava sorride.
Complimenti reciproci.
Kava in modo affabile Â? “Si stava pensando di fare una spedizione a Badia di Moscheta domenica 7 dicembre, prima della Madonna, ci farebbe molto piacere se fossi dei nostri” Â?
Primo piano su Frittella con sorriso inerme da ebete.
Dissolvenza.
7 DICEMBRE 2008
Mi si spezza il cuore lasciare l'Ele a casa, ma questa volta non posso proprio mancare.
I cinque cappelli di media, per me valgono più di tutte le stelle misclèn del firmamento, e poi non potevo continuare a sognarmi balletti di fiorentine in tutù (stò parlando di bistecche ), manco fossi Obelix!
Dopo un viaggio che definirei catartico, passando dalle nebbie della pianura al sole freddo e pungente del passo della futa, ecco la prima istantanea da incorniciare: la valle ai nostri piedi è un'enorme lingua di “ghiaccio” che si insinua tra i monti soleggiati fino a raggiungere Firenze. E' questo l'effetto della nebbia e delle nubi bassissime che ci guardano invidiose. Wow!
In prossimità della nostra destinazione, io e vagator ci troviamo a salire una stradina a zig zag che arriva direttamente dalle pubblicità della Land Rover e ci tuffiamo in un bosco verde che credo si trovi nella terra degli Elfi al confine con il regno di Roan.
Ed eccola là , sassi grigi, legno, muschio e uno scenario da cartolina dell'ottocento.
Seconda istantanea. Wow-wow!!
Peccato per alcune macchine parcheggiate tra il ristorante e la corte, cerco invano di trasformarle in carrozze ma niente da fare
Siamo i primi ad arrivare e veniamo subito attratti dalla lavagna all'entrata:
NOI NON SERVIAMO FIORENTINE BEN COTTE
RISPETTIAMO LE TRADIZIONI
EVVIVA LA CICCIA BONA
Sono già quasi innamorato!
Ci accoglie Dante, un'omone sui sessant'anni affabile e genuino, con due chianti molto gustosi e un piattino di crostini all'aglio che “pzighèn dimà ndi” (pizzicano molto).
Arrivano anche gli altri prodi di GM ed arriva anche Riccardo figlio di Dante che ci accompagnerà per tutto il pranzo.
Inizia subito con aprire un paio di bocce di rosè Montresor (sarà l'unico nome di vini che indicherò in tutta la recensione, sapete, ero in balia degli eventi e delle sensazioni ) accompagnate a tradimento da un gran bel vassoio di straccetti di filetto crudi, strepitosi!
Strepitavano!
Non sono riuscito nemmeno a masticarli perché si scioglievano in bocca all'istante.
Ancora stordito da questo piacere seguo l'allegra combriccola alla scelta dei vini direttamente in cantina e al nostro ritorno il buon Riccardo ci fa accomodare nella nostra saletta Privè (che conti qualcosa la grande foto di Kava sopra la mensola del bar? ).
Mi accomodo in fondo alla tavolata e con immenso piacere mi trovo di fronte il Grande Sangerro che dall'alto del suo sapere si rimbocca le maniche e mi ammicca felice.
Credo che sarà un pranzo difficile!!
Arrivano i crostini ai fegatini, buoni e cremosi, e quelli con cannellini cavolo nero e pomodori che trovo particolarmente gustosi.
Il tutto viene annaffiato da varie bottiglie di rosso (credo cinque) ed è il preludio all'arrivo dei tortelli di patate al sugo rustico che spaccano veramente tutto quanto!!
Morbidi e sinceri, questi tortelli sono un trionfo del gusto abbinati ad un sugo che ricorda vagamente quello del brasato. Wow-wow-wow!!!
L'oste si offre di portarci anche un'assaggio di zuppa al farro e fagioli e tutti insieme concordiamo che è scortese dire di no
Buonissima!
Con una bella scarica di pepe si scatenano trombe d'aria di profumi ed in un attimo e senza prender fiato la sorbisco tutta come un frappè al cioccolato da bambino!
Sangerro non emette suoni diversi da mmmmmm, gnam e slurp, ed al suo fianco il caro vagator cerca di contendere a barbe il premio “scarpetta”.
Il pranzo è fantastico e sono già definitivamente conquistato.
Dopo aver lanciato il quindicesimo brindisi (ne abbiamo fatti più che gli scatti prima di una volata al giro d'italia!) sento la voce di Kava che mi fa: “Quanti cappelli gli dai frittella?”
“Per ora solo nove caro Kava!” è la risposta istintiva .
Piccola pausa ed al ritorno a tavola troviamo una sorpresa meravigliosa per degli estimatori come me e vagator: Pizòun!!
Io e il mio compare ci picchiamo il petto con il salto come i rapper americani e ci avventiamo sui poveri volatili in compagnia di Sangerro che non perde un colpo.
Molto buoni anche questi, tenerissimi e leggermente stopposi come da copione e si legano benissimo con il chianti che ci accompagna nel nostro viaggio nella ciccia bona.
Tra l'altro, inizio ad avere la sensazione che la tavola penda in maniera notevole dal nostro lato, perché non posso non notare che quasi tutti i piatti di portata si “spiaggiano” davanti a me, sangerro e vagator (la fata si rifarà spazzolando un chilo e quattro di dolci insieme a spingi e cioz )
Sembra il cimitero delle balene!
Arriva la fiorentina quando iniziamo a sentire la salita, ma un'occhiata al gruppo e ci alziamo sui pedali, via!
I due mezzi buoi che ci taglia Riccardo sono uno spettacolo vero, pezzi di carne degni di una scultura di Michelangelo, con un profumo ed un gusto capaci di farti strizzare gli occhi dal piacere. WOW! (Terza istantanea)
Oramai sull'orlo del collasso non riusciamo neppure a dire no ad uno stufato di daino con funghi ed erbette varie che nonostante lo stomaco rigonfio risulta stratosferico, speciale, insomma buonissimo.
Tra mugugni vari ce lo spazzoliamo tutto d'un fiato mentre Dante ci spiega che la differenza tra un daino ed un capriolo (femmine o maschi giovani) è il ciuffo, ma non quello tra le corna, quello proprio là !!! (quarta istantanea)
Le doghe dell'otre nel quale mi sono trasformato iniziano a cedere e per fortuna che le signorine si sbafano di nascosto quasi tutti i dolci perché avrei rischiato di non tornare a casa!!
Un meraviglioso Ice Wine canadase e un Passito del Regno di Roan (ve l'avevo detto io! ) chiudono in bellezza un pranzo da ricordare.
Caffè e un bicchierino di rhum eccezionale fanno da anfiteatro a qualche tocco di cioccolato fondente di alta qualità che ci sbafiamo al banco, pagando poi un conto da 55 euro a testa.
Poi usciamo nel tramonto, tramortiti dal cibo, dal vino e dal buonumore. (Quinta foto)
Un'occhiata furtiva da lontano agli alloggi, che sò che un giorno mi accoglieranno e poi tutti verso le macchine accompagnati dalla musica del torrente che corre verso valle.
Dieci cappelli e un motivo in più per tornare presto, portarci assolutamente l'Ele.
Adìo Zèmian.
Imperdibile!!!
[fatamorgana]
10/12/2008