In questa occasione siamo nel mantovano e per la precisione in quel di Quistello, dopo un pomeriggio passato a Mantova, città meravigliosa, decidiamo, lungo la via del ritorno, di fermarci in questo ristorante molto noto (a mia moglie poichè indigena di queste zone) e antico (è nato nel 1933!!!).
Premetto: prima volta per entrambi, per cui in esplorazione.
Entriamo nel locale e ci rendiamo subito conto che è un ristorante a gestione familiare; sono in tre, il gestore che gestisce le due piccole sale (in tutto 30 coperti), la sorella che si divide tra cucina e sala e una terza persona che è fissa davanti ai fuochi.
Ambiente intimo, tutto è in stile molto tradizionale dagli arredi al "look" del personale.
Ci sediamo e ci portano i menù che sono articolati sulla base di circa 3 antipasti, 10-12 primi, 10-12 secondi con 3 contorni e 10 dolci. Tutto fondamentalmente è a base di funghi e tartufo e le proposte sono molto classiche.
La cosa che ci sorprende maggiormente è l'assenza di prezzi nel menù, uhmm, qui gatta ci cova, però penso, al giorno d'oggi, per la trasparenza e l'onestà, se non ci sono i prezzi vorrà dire che sono nella norma...
La cantina e ampia e noi ci dirigiamo su un nero d'avola da 20 euro. Ordiniamo anche una bottiglia d'acqua naturale.
Viene il momento di ordinare e optiamo per:
1 antipasto della casa (da dividere in due)
1 tortellino allo stracotto di anitra al tartufo
1 tagliatella ai finferli
1 carpaccio al tartufo
1 uova al tartufo
2 radicchio rosso con noci, mele e aceto balsamico
Per chiudere 2 dolci: semifreddo parigi e sorbetto di mela verde al calvados
L'antipasto consiste in una bruschetta ricoperta di tartufo nero a scaglie ed è ottimo e ci apre lo stomaco.
Poi arrivano i primi entrambi sublimi abbonadanza di funghi e di tartufo. Una nota particolare per i tortellini di anitra veramente un accostamento ardito di gusti potenti ma ben armonizzato.
Anche i secondi sono di livello, ma per la loro stessa natura, meno lavorati; anche perchè sono stati scelti per concentrare le nostre papille gustative sul tartufo.
Diciamo che le uova sono uno degli accostamenti classici per esaltare il gusto di questo fungo!!
E infatti non veniamo smentiti, anche in questo caso, entrambe le portate sono ottime e ricoperte di tartufo anche se leggermente più anonime!
I secondi vengono accompagnati dall'insalata di radicchio anche'essa buona e ben bilanciata.
Finiamo con i dolci che, nonostante siano buoni, non ci sembrano niente di particolare tantè che non vi so più spiegare in cosa consistesse il semifreddo parigi.
Il gestore ci chiede si può portarci il "LORO MODO DI CONCLUDERE"; noi acconsentiamo e si presenta con un vassoio carico di amari (almeno una decina), dal nocino all'erba luigia...
L'oste ci spiega anche in che sequenza assagiarli, forse perchè pensa che siamo in grado di accettare la sfida, io mi limito ad assagiarne un paio che mi risultano molto forti e non ideali per il mio gusto.
Conclusa la cena chiediamo il conto e qui le dolenti note...
tenetevi stretti...185 euro!!!
Ok, i piatti erano colmi di tartufo... però era nero... poi andando ad analizzare il conto voce per voce:
antipasto: 18 euro?!?!
2 primi: 49 euro?!?!
ma il massimo sono i due secondi (vi ricordo carpaccio e soprattuto uova): 70 euro!!!!
Quindi, permesso che difficilmente ci torneremo, anche se diciamo che fortunatamente le nostre tasche ce lo potrebbero anche permettere... però... diciamo 4 cappelli per il cibo, 2-3 per l'ambiente e il servizio un pò datato e austero, 0 per i prezzo, per cui mediando 7 diviso 3 = 2,3.
Però vecchio mio se non metti i prezzi sul menù e poi ti presenti con questo conto significa che non sei proprio così trasparente per cui si scende a 1!!! Alla prossima.
Poteva andare meglio..
[Patatone]
18/12/2008