Questo è un posto che dovete assolutamente segnarvi a caratteri cubitali. Lo hanno fatto da tempo i miei colleghi Andrea e Filippo, un monzese e un bolognese che per una visita di lavoro a Mantova mi hanno chiesto di tornare qui a tutti i costi: è lunedì sera e grazie a Dio troviamo un tavolo.

Le Grazie sono una piccola frazione di Curtatone, famosa per il Santuario e per la storica Fiera dei Madonnari che proprio sul sagrato della Chiesa si celebra ogni ferragosto dal 1973. L'arte dell'effimero, un evento copiato in tutto il mondo: decine di artisti di strada in ginocchio sull'asfalto sotto il sole e l'afa mantovana di agosto creano stupefacenti opere d'arte a gessetto sotto il viavai continuo dei visitatori della sagra che da tradizione hanno in corpo almeno due panini con cotechino e due sani bicchieri di lambrusco.
La Locanda rappresenta da alcuni anni, almeno per me, il fiore all'occhiello della cucina mantovana per il miracoloso equilibrio tra qualità, servizio, ambiente e prezzo.
Ogni aspetto della ristorazione qui è assolutamente impeccabile, dall'accoglienza calda e cortese della signora Daniela all'arredamento sobrio ed elegante delle due sale. Ci sono circa 80 coperti, serviti da camerieri solerti e prodighi di consigli che con grande mestiere sanno coccolarvi fino al momento del conto senza risultare mai invadenti. Trovare un tavolo in qualsiasi momento della settimana è un'impresa che mi è costata talvolta anche tre settimane di preavviso.
E il menù….
Il grande avvio è sicuramente L'Antipasto della Luciana (in onore di una storica cliente che lo pretendeva ad ogni visita) e da qui partiamo: insalata di cappone alla Stefani (con uvetta, pinoli, cedro candito, insalatina croccante e aceto balsamico), luccio in salsa, polenta abbrustolita con lardo, coppa, salame mantovano e pancetta da non credere, grana padano e mostarda di pere (aaah!), fagioli con le cotiche e giardiniera di verdure. Il tutto accompagnato da grissini, schiacciatine e varie qualità di pane tutti fatti in casa. Bruciamo il tutto alla velocità della luce. Eccellente.
Come primo stasera si poteva scegliere tra: tortelli di zucca, agnoli in brodo, tagliatelle al sugo d'anatra, ravioli di ricotta e carciofi al burro e salvia e un fuori carta di risotto Vialone Nano ai frutti di mare (sorta di Pescatora in salsa nostrana) che i miei commensali scelgono e divorano con entusiasmo. Da visite precedenti ho avuto modo di provare tutti i primi in carta e ormai conosco il “manico” dello chef Fernando, ma stasera sono più per il secondo e cioè un'orata al forno su letto di patate croccanti che risulterà assolutamente celestiale (è ancora strano per me mangiare pesce di mare nel cuore della Bassa…). Gli altri secondi erano: stracotto di somarina con polenta, cotechino con le verze, tartara di angus con capperi e yogurt e altro che ora non ricordo.
Accompagniamo il tutto con due bottiglie di ottimo Lambrusco di una cantina di Mariana Mantovana (perdonatemi ma ho rimosso quale, anche se ricordo il prezzo di € 7) che regge benissimo anche il pesce. D'altronde con quell'antipasto non si poteva scegliere altro; la carta offre in ogni caso una ricca selezione di vini italiani e soprattutto mantovani con ottimi prezzi, su tutti i viadanesi di Miglioli e la riserva per l'80° anniversario della cantina di Quistello, stasera purtroppo assenti.
Saltiamo il dolce per motivi di scarso spazio residuo nello stomaco, ma la scelta sarebbe ampia e soddisfacente: millefoglie, sbrisolona, bignolata (da infarto) , budino e zabaione sopraffino nella più tipica tradizione, anche se giurerei che quella sera ci fosse dell'altro.
Al banco beviamo 3 caffè e 3 grappe e paghiamo un conto di € 96 scontati a 90, compriamo 4 vasetti di mostarda di pere da mezzo chilo per €16 ed ecco il colpo di genio finale: il bravissimo cameriere che ci ha serviti durante la cena infila nei sacchetti tre sbrisolone grandi quanto un piatto, ci ringrazia della visita e ci invita a tornare. Con la voglia di abbracciarlo mi premuro di prenotare subito per il 28 febbraio e l'8 marzo due tavoli per altrettanti compleanni, tra cui il mio.
La serata finisce con la mia dolce metà che sgranocchia sul divano una sbrisolona da manuale (offerta in dono come la manna) ed io che digerisco beato e già in attesa della prossima visita…
Questa è LA cucina mantovana amici, se la apprezzate fidatevi di me e andateci al più presto. 6 cappelli.
Ops! Ah già, non si può…

Imperdibile!!!