Non pensavo di trovare già una recensione di questo locale su Gusta Modena, essendo lo stesso nel Vicentino.
Una volta arrivato nell'atrio il ricordo va spontaneamente ad uno dei miei locali preferiti "Arnaldo - Clinica Enogastronomica" di Rubbiera ed in effetti il Leoncino è un "Arnaldo" in miniatura.
L'ambiente è quello di una trattoria di alto livello, lo si capisce subito sia dall'eleganza degli ospiti che dal servizio impeccabile.
Si inizia con un buffet di antipasti veramente infinito e squisito (ci saranno stati una quarantina di piatti tra verdure, pesce, fritti, torte salate, salumi, etc etc). Volendo si potrebbe anche fare il bis, ma non lo facciamo in vista dei bellissimi carrelli di arrosti e bolliti che si vedono in giro.
Io opto per un piatto misto di bollito (lingua, cotechino, faraona, manzo, e forse anche un pezzettino di maiale). Le salse abbondanti che vengono messe in tavola sono super (soprattutto la salsa verde), scopro anche una salsa che si fa in zona vicentina a partire dal brodo del bollito (il Pèr se non sbaglio).
Per contorno fondi di carciofo alla romana deliziosi. Altri prendono verdura mista e/o purè.
Una volta finito il bollito si avvicina minaccioso il carrello degli arrosti....non sono in ottima forma e per questa volta passo, invece gli altri prendono anche arrosto misto (prosciutto, arista, agnello, vitello e chi più ne ha più ne metta).
Infine arriva il carrello dei dolci e della frutta. Qui non riesco a dire di no e prendo un bellissimo piatto di arance a fette miste ad arance caramellate: ottime ed aiutano a digerire.
I miei commensali invece optano chi per il tiramisu e chi per il semifreddo all'amaretto...a detta loro entrambe buoni.
Caffè e ammazzacaffè per chiudere.
Riepilogando, 8 antipasti misti, 8 bolliti misti, 8 contorni, 7 arrosti misti, 8 dolci, caffè ed ammazzacaffè, il tutto bagnato con 3 caraffe di vino della casa: 44 € a cranio...un pò tantino.
Consigliato!
[vejo]
17/03/2009
Concordo con la tua valutazione relativamente all'ottima qualità delle vivande e sul prezzo non proprio contenutissimo.
La salsa che citi dovrebbe essere la pearà: il titolare di allora (non ne ricordo il nome ma sfoggiava un vistoso paio di bretelle - "tirache" in vicentino) mi disse che era stata richiesta in precedenza da alcuni clienti, poi avevano continuato a farla superando il campanilismo nei confronti di Verona da dove la pearà proviene.
Se ti interessa, la ricetta si trova facilmente sul web. Di seguito ti "incollo" quella citata da Wikipedia:
<<La pearà, termine veneto che significa "pepata", è una salsa realizzata con pane grattugiato, midollo di bue, formaggio grana, burro od olio extravergine di oliva, brodo di carne e abbondante pepe. Per una realizzazione perfetta è fondamentale un lenta e lunga cottura (anche 2 o 3 ore). Questa salsa è tradizionalmente accompagnata al bollito misto, detto anche lesso. La diffusione di questa salsa, tipico accompagnamento del lesso delle domeniche o del Natale, è limitata al Veneto, soprattutto nella provincia di Verona.>>