Seconda chance a Cà di Paola, che con questa visita si rivela all'altezza delle aspettative.
A bordo della Danielsan-mobile, giungiamo dopo una ventina di minuti in questo bell'agriturismo.
Siamo i primi. Ad accoglierci la stessa Paola ed un suo collaboratore, che ci fanno accomodare nel largo tavolo al centro della sala.
Nel giro di una mezz'ora tutti i posti saranno occupati.
Come spiega il ragazzo che ci serve il menù è fisso, come anche la spesa. Quindi nessun problema anche per riordinare qualche cosa, o chiedere dei "rinforzini", anche se a fine cena le quantità si riveleranno talmente abbondanti da non necessitarne.
Partiamo con una bottiglia da un litro e mezzo di acqua gasata, un mezzo litro di discreto vino rosso della casa (probabilmente delle cantine Rivabella, della zona) e una sfoglia, tipo la pasta dell'erbazzone, con dentro uova e zucchine.
Passiamo ai primi, un piatto a testa di ottimi tortelloni verdi di ricotta serviti semplicemente al burro, sui quali mettere il parmigiano (buono).
Si prosegue con una pirofila di tagliatelle verdi al ragù, con le quali facciamo entrambi un paio di giri abbondanti.
Buona la pasta ed eccellente il ragù di carne.
E' la volta dei secondi.
Ci vengono servite dentro ad un paniere delle tigelle e delle crescentine buonissime. Sono entrambe molto leggere e fragranti, il che mi fa pensare ad un impasto diverso.
In abbinata, un vassoio con prosciutto crudo, pancetta, ciccioli e salamino tagliato a coltello, dei sottoli (olive e cipolline), del pesto (ottimo, rosso, simile alla cunza, tipica dei monti, con la pancetta, la giusta proporzione di aglio ed un buon retrogusto di rosmarino).
Come contorno, asparagi selvatici, più sottili, semplicemente lessati. Nel mentre, ci viene portata un'altra bottiglia di acqua e un altro mezzo di rosso.
Facciamo non poca fatica a finire tutto ed infatti siamo per saltare i dolci, ma l'ottimo Danielsan si fa corrompere spudoratamente da un assaggio di tiramisu ottimo, a quanto riferisce.
Degna conclusione, un paio di caffè, grappino e liquore alla liquirizia.
Il tutto al costo fisso di 25 euro a cranio, onestissimi considerata la qualità e l'abbondanza di quanto servito.
Consigliatissimo, soprattutto in questo periodo, vista la zona, al fresco, immersa nel verde, che domina la vallata e che venerdì era piena delle prime lucciole della stagione.
Consigliatissimo!!
[joy]
08/06/2009
é tanto tempo che non le vedo più, forse è perchè con tutti i trattamenti che fanno alle colture non se ne vedono più.
Complimenti per la buona cena.
Alla prossima.