Ci troviamo nella zona collinare di Monte San Pietro, precisamente lungo la strada che da Calderino porta a Tolè.
E' una zona che mi piace molto. Ci passo spesso quando vado in montagna e trovo che l'ambiente sia incantevole: colline verdi dove dominano ovunque vigne che scendono verso il fiume Lavino e che già da tempo pruducono vini eccellenti (basti pensare al Bonzarone della Tenuta Bonzara a San Chierlo, pochi chilometri prima di questo locale).
Su questa via che costeggia il fiume e taglia in due la valle, si trova la località Pilastrino, ovvero una casa, un'osteria ed un ponte.
L'osteria è da sempre una buona tappa all'insegna della cucina tradizionale durante i viaggi dei mercanti di inizio '900 (l'insegna cita 1908, per la precisione) e delle scampagnate domenicali dei giorni nostri.
Da pochi anni l'edificio ha subito un bel restauro, che ha reso l'ambiente molto piacevole.
Arriviamo di domenica sera dopo aver prenotato un'ora prima telefonicamente. Trovare parcheggio è semplicissimo, in quando sia di fronte che di fianco al locale lo spazio abbonda.
Appena entrati, l'ambiente risulta accogliente, in sasso e legno.
Un'unica piccola sala, per circa 25/30 coperti, non di più, e un bel gazebo esterno con pochi altri tavoli ospitano i clienti.
Il menù è tutto incentrato sulla tradizione emiliana, con piatti semplici e genuini.
Qui si mangia pasta fatta in casa, crescentine e tigelle e carne alla brace.
I pochi vini in carta sono tutti del territorio ed hanno ricarichi più che onesti.
Cominciamo con un primo a testa: gramignone al torchio con ragù di salsiccia e pomodoro e stricchetti freschi con verdure.
La pasta è molto buona, soprattutto il condimento alle verdure degli stricchetti, davvero ottimo.
Per non ordinare troppe cose con il rischio di lasciarle lì (il che è facile, viste le quantità generose dei primi) ordiniamo una porzione di tigelle e crescentine che ci dividiamo.
La scelta risulta azzeccata, in quanto ci vengono serviti un grande cestino pieno di crescentine e 4 tigelle, un bel vassoio di prosciutto crudo e salame, una ciotola di stracchino, una di pesto ed una con due carciofi sott'olio e due cipolline rosse sott'aceto (non industriali).
Tutto buono, in particolare i salumi. Buone le crescentine, poco unte e leggere. Ottimo il pesto, anche qui "rosso", con una presenza di rosmarino degna di nota.
Concludiamo la cena con due dolci, una zuppa inglese e per me gelato alla crema con ciliegie fresche.
Il tutto, con un litro di acqua naturale e mezzo litro di cabernet della casa, discreto, per un totale di 45 euro.
Consigliato senza dubbio, vista la qualità .
Da riprovare e la prossima volta si va di friggione, servito a quelli del tavolo adiacente, che aveva un profumo favoloso
Consigliato!
[pasticcino]
29/06/2009