Spesso si tende ad usare la parola "amici" nella sua accezione più vasta, ovvero i buoni conoscenti con i quali si esce per cazzeggiare e per farsi una serata di distrazione.
Altre volte, però, ci sono gli amici veri, quelli che solitamente conti sulle dita di una mano, due quando si è molto fortunati.
Quelli che ci si conosce da sempre, con i quali si sono condivisi momenti importanti della propria vita, con i quali si sono fatte le prime risate, le prime cazzate adolescenziali, i primi discorsi seri. Quelli che per te ci sono sempre, nel bene ma soprattutto nel male, quelli che un silenzio dice più di mille parole, che ci si capisce al volo, quelli che magari non vedi per due mesi, ma che quando capita è come se si fosse usciti insieme fino alla sera prima.
Matheo è per me uno di questi.
Sono figlio unico, quindi non posso sapere bene cosa significhi avere un fratello, ma sono convinto che il concetto di "fraterno" sia qualcosa che molto si avvicina al rapporto che ho con lui.
Stasera, con la riapertura della nostra stagione tennistica, è stata l'occasione per sapere una bella novità nella sua vita, di quelle che ti cambiano e ti mettono davanti ad un mondo nuovo: divento zio
E' obbligo festeggiare.
I nostri piani prevedono, dopo il match, di fare un salto ad una fiera per perculare (termine rubato a tigellina) bonariamente un nostro amico che invece sta lavorando ed approfittarne per mangiare qualcosa.
Ma non si può svilire una notizia del genere con un triste panino da chiosco ambulante
Ecco quindi che decido di portarlo da Bertozzi, dove non è mai stato.
Arriviamo verso le 21.20, senza prenotazione e senza nemmeno aver chiamato.
"Se ci prendono bene, se ci mandano a spendere amen, troveremo qualcos'altro" dico io.
La veranda esterna è bella occupata.
Ci accomodiamo all'interno e mettendo il naso in cucina apostrofo Holly che sta spadellando della pasta.
"Ciaooooooo Luconeeeeeeee!!!".
Il bello di questo posto, ma soprattutto di chi lo gestisce, è che dal primo momento in cui ci metti piede ti senti a casa tua.
Berti e Gozzi ci sanno fare.
Fanno questo mestiere con passione, si divertono, e questo spirito lo trasmettono agli avventori del loro locale.
Basta vedere quanta gente c'era al loro compleanno, il primo settembre.
Io per primo, che abito a cinque minuti di macchina da qui, avrò cenato da loro tre volte in tutto, quattro con questa sera, ma è come se ci conoscessimo da sempre.
E a me questo piace molto.
Saluti e presentazioni di rito, dopo di che ci accomodiamo in un tavolo all'esterno.
La prima cosa che mi dice Matheo è che anche lui, come me, sarà passato qua davanti decine e decine di volte, ma mai si era accorto di questo posto.
"E sentirari come si mangia" dico io.
Il buon Sandro, con il suo fare da bonaccione, apparecchia portandoci anche due flute di "Bolle di Bertozzi", un buon prosecco che offrono a tutti i loro clienti, insieme ad una ciotolina di ciccioli secchi speciali.
Menù elencato a voce come sempre, che comprende i soliti immancabili cavalli di battaglia, come la gramigna Bertozzi, o la "strettina" con ragù, oppure i tortellini rigorosamente in brodo di cappone.
In più, questa sera, ci sono anche galletti, porcini e tartufo.
Quella che doveva essere una cena veloce dopo-match, si trasforma in un bel quesito sugli occhi di Matheo, che tra l'altro è a dieta.
"Machissenefrega! Una volta tanto!" sembrano dire i suoi occhi
La decisione è fatta.
Antipasto di culatello, porcini freschi e parmigiano per entrambi.
A seguire, gramigna Bertozzi per lui (con guanciale, zucchine, zafferano e scaglie di parmigiano) e tortelloni con ripieno di patate e Pasquini, serviti con burro, parmigiano ed una grattugiata di tartufo per me.
Da bere, acqua con gas e, per festeggiare, un'altra bolla, questa volta una bottiglia di Berlucchi Extreme Franciacorta.
Che dire?
Antipasto eccezionale, da urlo, con culatello e porcini eccellenti.
Sempre ottima la gramigna, ma strepitosi i tortelloni, a patrire dalla consistenza della sfoglia fino alla bontà del ripieno.
Ben saporito il tartufo profumatissimo.
Porzioni abbondandanti, che non guasta mai.
Piacevole sorpresa il Berlucchi, 100% Chardonnay, con una bella beva, grandi lieviti, secco al palato, ricorda molto un Dosage Zero.
Matheo è incantanto da un'escalation di profumi e sapori che mai avrebbe immaginato di trovare a due passi da casa.
"Ma pensa te, proprio qui in Andrea Costa una scoperta del genere" continua a ripetere.
Per non vanificare l'ora persa a smazzare palline sulla terra rossa, decidiamo di saltare il secondo, ma ci concediamo un dolce: Tenerina con mascarpone per entrambi.
Un bel piattone con tre/quattro bei pezzi di torta a testa, spolverati di zucchero a velo, serviti con un mascarpone eccellente.
Concludiamo con un paio di caffè e due grappe Marolo alla camomilla, gentilmente offerte.
Il totale è di 80 euro, che lo zio è felice di pagare per festeggiare
Salutiamo Holly e Sandro con un "a presto" che mai come questa volta sarà così vero e ci dirigiamo felici e sorridenti dal nostro amico che, ignaro, non sa cosa lo aspetta
Locale ormai imperdibile per me, che non posso non consigliare a chiunque voglia assaggiare la vera cucina bolognese di qualità.
E speriamo che siano figli maschi
Imperdibile!!!
[pattyb]
04/09/2009
Ah dimenticavo: congratulazioni zio!