Perfettamente in mezzo al bivio che divede le strade per il passo Sella, passo Pordoi e passo Fedaia, si trova questo hotel con annesso ristorante Â? pizzeria e centro salute.
Tipica costruzione tirolese rinnovata di recente con i classici balconi superfioriti di gerani (ottimo questo periodo per le fioriture) e surfinie, con torretta tondeggiante al centro della costruzione.
Le sale del ristorante e della pizzeria, come in ogni ristorante tirolese, sono rivestite di legno dando la sensazione di grande accoglienza e calore.
La temperatura esterna non è molto estiva, ed invita alla degustazione di piatti tipicamente invernali.
I tavoli, le sedie e panche sono anch'esse di legno, la panche a muro sono ricoperte di cuscini.
Sul tavolo, dove ci fanno accomodare, troviamo un atipico menù scritto a mano su un foglio a quadrettini, tipo scuola elementare.
Poche cose, quattro primi e quattro secondi, fra i quali dicono esserci anche qualche pietanza ladina.
La carta dei vini, a differenza del menù, è molto ampia con la presenza di quasi tutte le regioni Italiane, e con una buona scelta di vini Francesi.
Il servizio in sala è curato da due velocissime e simpaticissime ragazze.
Dopo esserci serviti al bouffet con abbondante selezione di verdure e legumi, passiamo alla
scelta dei primi piatti che va da:
mafaldine con gorgonzola e noci,
timballo al forno con maccheroncini,
pennette con pesto rosso.
Le mafaldine mi sono sembrate appetitose, ma la presenza del gheriglio spezzato in quattro parti e messo sulla pasta prima di servirle al tavolo, hanno, a mio avviso, sminuito la portata. Come sarebbero state con le noci triturate e amalgamate con il formaggio?
Non è piaciuto il timballo siciliano con maccheroncini.
normalissime e con uno strano pesto tinto con sugo di pomodoro le pennette.
Come secondo piatto la scelta è stata:
lombata di cinghiale con sugo di mirtilli e tomino di patate,
piatto tirolese con crauti e polenta.
Il piatto tirolese composto da una braciola di maiale marinata con aceto e crauti, è sembrato appetitoso, forse una leggera stonatura con la polenta.
Di diverso spessore il cinghiale; cinque fette di lombata, eccezionalmente tenere e saporite, con il sugo di mirtilli che donava alla carne quel tocco di poesia culinaria, che non sempre si riconosce in un piatto di cacciagione.
Non so dire quale fosse la targa della carne, ma sono certo, che da qualsiasi regione italiana esso provenga, o da qualsiasi tipo d'arma esso sia stato soppresso, lo ricorderò per lungo tempo.
Un Teroldego della cantina Dorigati di Mezzacorona,
dal profumo fruttato di mora e lampone e con un sapore gradevolmente tannico, si è rivelato un ottimo abbinamento.
Una serie di dolci, ha concluso la cena.
Che dire:
se la cena si fosse fermata ai soli primi, la valutazione non sarebbe stata positiva: ma con il seguito è decisamente migliorata.
E' migliorata anche per il prezzo pagato, 49€ a persona compreso il pernottamento e una abbondante colazione a bouffet.
Consigliato, confort e accoglienza assicurati.
Consigliato!
[GROG]
16/09/2009