Prima cosa da precisare è che il ristorante si trova in località Cadiroggio (si trovano le indicazioni sulla strada che porta a Casalgrande Alto partendo da Dinazzano [la strada conosciuta dai ciclisti come 'I dislivelli']).
L'ingresso stuzzica la fantasia in quanto sono ben esposti antichi attrezzi agricoli ornati con confezioni di aceto balsamico, whiskey scozzesi e delizie varie.
La sala è ampia ed il bar rimane seminascosto sulla sinistra, buona soluzione per un ristorante un po' raffinato. I tavoli sono ampi e molto distanziati, l'arredamento è asciutto ma fine e un intero lato guarda sul giardino grazie alla vetrata che sostituisce il muro: d'estate lo spettacolo sarebbe sicuramente suggestivo nonostante ci si trovi nelle prime colline e non in quota.
Siamo in 8 + 2 bimbi piccoli e l'occasione è festeggiare la specialità medica di un'amica, occasione ancora + gradita in quanto offre lei!!!
Veniamo fatti accomodare nell'ultimo tavolo della sala e nonostante la vetrata sia vicina e su 2 lati, la temperatura rimarrà sempre gradevole (in altri locali è successo diversamente...). I tempi per ordinare sono a mio avviso un po' troppo lunghi, ma vista la compagnia maggiormente propensa alle chiacchiere della media... il tempo risulta utile. Il servizio risulterà sempre discreto, preparato e gradevole; i tempi inizialmente lunghi si accorceranno.
Di 8 adulti 5 sono celiaci, forse un record :D ed i 3 amanti del glutine (di cui faccio parte) per una volta saranno in minoranza.
Decidiamo per un tris dal menu locale (c'è anche quello a base di pesce) che propone tortelloni ricotta e spinaci (molto delicati, forse troppo) serviti con burro e pancetta, quest'ultima poco cotta; rosette al prosciutto (2 a persona) immerse nella besciamella, buona ma eccessivamente dosata, inoltre le rosette a mio avviso dovrebbero essere un po' rosolate, quasi con una leggera corosta qui invece assente; gnocchi di patate con speck e gorgonzola: sarò un'amante dell'abbinamento ma qui non ho nulla da criticare. Sostanzialmente come tris ci siamo sia in quantità che in qualità (i difetti che ho sottolineato sono una consuetudine della mia scrupolosa, ma casereccia, arte culinaria).
Le alternative che ricordo erano tagliatelle al ragù ed erba cipollina e un altro piatto che non ricordo.
E' la cena libera dai vincoli della mia semi-dieta, ma un po' per l'abitudine un po' per la soddisfazione del tris, ordino solo un piatto di verdure alla griglia delle quali, proseguendo con la mia meticolosità, potrei criticare la scarsa cottura.
Il discorso dieta svanisce quando il mio amico legge ad alta voce i dolci, in concomitanza con le parole "Dolce mattone...." e senza udire altro ne ordino uno :D con somma soddisfazione finale!!!
Come vino abbiamo preso un lambrusco reggiano, non dico altro per carenza di conoscenza specifica.
Per quanto riguarda il senza glutine questa volta ho poco da aggiungere ai commenti positivi dei commensali (ma conosciamo la cucina di questo locale...) ed all'ampio menu dedicato, in quanto anche io mi sono fatto trascinare nel vortice delle chiacchiere, poi qualche gioco/corsa in bagno con mio figlio Alessio e la tarda ora in cui siamo usciti non mi hanno fatto approfondire il discorso.
Sicuramente parere molto positivo nonostante la mia perenne ricerca del pelo nell'uovo.
Consigliatissimo!!
[airmat]
14/11/2009
I miei amici hanno preso anche una tagliata all'aceto e scaglie di grana, d'aspetto ottimo ma quantità forse scarsa