Premetto che mi sono registrato da poco e questa è la prima recensione che faccio. Non so se sarò all'altezza delle belle indicazioni che ho letto su Gustamodena.

Con mia moglie passiamo tre giorni tra Piacenza, Parma e Modena. Trovata sugli elenchi di Internet, prenoto il pranzo alla Trattoria da Romeo, poco fuori Parma, sulla strada per Traversetolo.

Aspetto esterno della trattoria appena arrivati: pessimo. Un gruppetto di orribili case affiancate, con le vecchie tapparelle arancio, anni 60-70, lungo la strada trafficata; senso di trascuratezza. Colti da sconforto, veniamo tentati di abbandonare, ma, non sapendo più dove andare, vista anche l'ora, abbiamo dovuto far buon viso… e siamo entrati ugualmente.
Come spesso accade, l'abito non fa il monaco… nemmeno per le trattorie.

Il locale, dentro, è già più invitante. Decoroso e pulito, non spiacevole a vedersi. Trattoria rustica, ho notato sotto la tovaglia un tavolo… avete presente quelli di formica che c'erano nelle osterie negli anni 60, col bordo di lamiera cromata e le gambe coniche, con la punta verso il basso, oblique e pure quelle cromate? Ecco, quelle.

Accoglienza del cameriere: eccellente. Gentile e molto ospitale, ci ha messo subito a nostro agio (forse aveva visto il nostro sguardo perso e supplichevole). Quando poi abbiamo sentito che era tutto prenotato, ci siamo ulteriormente rilassati, perché se in tanti prenotano, vuol dire che, poi, tanto male non si mangia.
Visita ai servizi igienici: non un granchè, serramenti vecchi e maltenuti, piastrelle molto datate, meglio dalle donne, comunque abbastanza puliti.
Sbirciatina alla cucina: molto meglio dei WC… con due signore operanti e tortelloni appena fatti, sparsi ovunque sui vassoi.

Il cameriere attende pazientemente le nostre decisioni, senza essere invasivo o seccato, e senza farci fretta (nel frattempo la sala si stava riempiendo).
Optiamo per un antipasto a base di culatello (eccezionale), salame tipo felino (eccezionale), prosciutto crudo (ottimo), spalla di maiale (non male, non super) e lardo di colonnata (buono anche questo, anche se in giro ho trovato di meglio). Assieme ci viene portata della polentina fritta, croccante, straordinaria, era la prima volta che la mangiavo. Poi un piatto con cipolline sott'aceto (ottime, evidentemente fatte in casa, si vedeva dalla scorza tagliata in qualche punto in malo modo e dal colore scuro) e un paio di carciofini sott'olio (niente di chè, sembravano appena usciti dal vasetto di vetro del supermercato). Il tutto innaffiato da un mezzo litro di lambrusco locale e da una minerale. Buon boccato e le gocce spante sulla tovaglia non avevano alone idrico, segno di genuinità.
Di primo ci siamo concessi un bis. Primo piatto, tortelli al burro ripieni di erbette e ricotta: delicatissimi, super eccezionali. Fatti chiaramente in casa col mestolo di legno (neanche con l'impastatrice), si notava dalla irregolarità della pasta e dalla durezza (mal cottura) di qualche unione, come avviene quasi sempre in qualche punto dei tortelli fatti in casa. L'altro piatto erano tagliolini (maltagliati, pure fatti in casa, di un giallo uovo scioccante) al culatello e zucchini. Molto buoni, anche se il sugo aveva un lontano retro-gusto di grasso di maiale cotto (ovvio! se si lascia troppo grasso al culatello...) ed era pesantino, mescolato all'uovo, tipo carbonara.

Niente secondo, abbiamo chiuso lì, perché eravamo sazi e perché l'antipasto era come un secondo. Conto: 47 euro in due. Bene direi. Super bene anche il servizio: nonostante il locale pieno zeppo, in un'ora avevamo finito di mangiare. Un encomio particolare al cameriere anziano, molto disponibile e simpatico. Noi lo credevamo Romeo, ma invece Romeo purtroppo è … morto. C'è suo figlio al bar, grande e grosso con la barba nera; la moglie di Romeo è rimasta ai fornelli in cucina, bravissima.
Nel complesso, 4 cappelli non glieli toglie nessuno. Non dico 5, perché qualche piccola defaillance c'è (oltre all'aspetto esterno per nulla invitante, eh… anche l'occhio vuole la sua parte…), perché ho trovato in giro posti dove il cibo è assai più lavorato, in qualche caso meglio presentato, e perché, come avrete capito, io sono un po' delicatino (si dice così?) sul mangiare. Ma come trattoria casalinga e come rapporto qualità/quantità/prezzo, è certamente una delle migliori che ho trovato. Se qualcuno, dopo marzo, vuole andare a vedersi i quadri di Morandi e qualche altro grande impressionista a Mamiano, o la camera d'oro (forse riaperta dopo il restauro) a Torrechiara, una tappa da Romeo è d'obbigo. E se a uno/a non frega niente dell'arte, ma gli/le interessa solo mangiare roba buona, la trattoria è ugualmente consigliatissima.
Alla prossima.

Consigliatissimo!!