VACANZE IN CAMPANIA: II PARTE
Capisco perché gli antichi Romani definivano felix questa terra e lo confermo: non solo per la fertilità del suolo, la mitezza del clima (che nel nostro caso purtroppo è stato assai poco mite) o la bellezza del paesaggio. Qui tutto è bellissimo e io ho visitato posti incantevoli di cui mi sono innamorata:
dalla famosissima Pompei (favoloso l'impianto cittadino rimasto, le case a tratti decorate con colori accesi, primo fra tutti il noto rosso pompeiano appunto, le botteghe, le terme, le strade con gli attraversamenti pedonali, tanto scomodi ora quanto necessari all'aepoca; i corpi rinvenuti di esseri umani, questi però stringono il cuore!)
a Ercolano, sito archeologico più piccolo ma comunque interessante (peccato solo per le molte case chiuse ai turisti per lavori interminabili, per quanto utili),
da Paestum (magnifico sito greco-romano, con i suoi bei templi, imponenti e antichissimi, ancora ben in piedi, e l'annesso museo, grande e interessantissimo)
alla splendida reggia di Caserta, i cui interni sontuosi e i cui giardini (mirabili le vasche a “cascata”) lasciano senza fiato!
Tutto mi conquista e mi affascina!
La sera del 29, dopo aver passeggiato tra le rovine di Pompei, siamo stanchissimi così scegliamo un ristorante vicino all'albergo. Relativamente vicino, diciamo che prima ci sono solo bar o risto-giapponesi che non mi ispirano!
Entriamo da Spunzillo, e già entrare è un'impresa, visto che non sembra ci siano porte. A mo' di candid-camera giriamo intorno alle vetrine finchè ci imbattiamo in una porta a vetri che si apre davanti a noi… e finalmente entriamo
Si tratta di un localino moderno e informale ma grazioso, disposto su tre piani (povere le cameriere, che faranno su e giù per la scaletta tutta la sera: un modo per restare in forma!). Ci accomodiamo al livello intermedio, di fronte a una ghiotta vetrinetta di dolci, e il cameriere, fortunatamente stavolta sorridente e gentile, ci porta subito i menù. Fanno sia pizza (ne vedremo girare parecchie, sembrano appetitose) che pesce. Noi vogliamo pesce e prendiamo frittura del golfo per Mauro e frittura mista per me.
Da bere solo acqua (alla fine saranno due bottiglie) e come antipasto un cuoppo da dividerci in due. Il cuoppo è abbondante, ben fritto, incredibilmente ghiotto ma leggero, simile a quello del Pepperoncino per capirci: zucchine, pastelle, arancino di riso, crocchetta di patate, pizzette col pomodoro… Dopo tanta bontà, arriva il piatto forte della serata! La frittura di mio marito consiste in tanti pesci belli grossi e freschissimi, a suo dire molto buoni! La mia è ricchissima: anelli di calamari, gamberetti, pesciolini di varie dimensioni, tutto eccellente.
Per finire, prendiamo due dolci: per entrambi babà al rum, una fetta enorme, soffice a dir poco, molto alcolica e… ottima! Solitamente questo dolce non mi piace, ma mi sono ricreduta
Paghiamo un conto di 48 euro, nella norma secondo me.
Servizio veloce, cortese, che ci rincuora dopo la delusione del giorno prima; cibo abbondante e molto buono; i cappelli sarebbero 3 1/2 ma vista la posizione, proprio di fronte al bel lungomare salernitano, sono "buona" e assegno 4 cappelli.
Consigliatissimo!!
[joy]
11/01/2010
Strana la coincidenza del tavolo vicino alla vetrinetta dei dolci
Prima o poi dovrò provare questo cuoppo