Dopo un lungo periodo di osservazione e lettura di questo interessantissimo sito, redigo la mia prima recensione. Premetto che abito nell'alto ferrarese (confinante con la vostra bassa), di solito quando mangio fuori cerco cose che abitualmente in casa non mangio; però questa volta, in occasione del mio cinquantatreesimo compleanno (sigh…) decidiamo di andare nel tempio sacro della ristorazione ferrarese, ovvero il Ristorante Tassi di Bondeno.
Ci presentiamo, io e la mia gentile signora, alle ore 20,30; la salone è ampio, separato da una divisoria che crea una separazione in due sale; i tavoli sono sufficientemente distanziati fra loro, le sedie sono comode, l'arredamento è sobrio tipo “signore di campagna”.
Siamo accolti cortesemente dal titolare, che ci accompagna al tavolo e col quale scambiamo due parole, ordiniamo il vino (Rosso Tirelli di Gaultieri, RE, vendemmia 2009), ed una bottiglia d'acqua gasata.
Dopo breve consulto con il cameriere optiamo per la degustazione completa, concordando che avremmo comunicato noi lo stop alle portate.
Dimenticavo al tavolo c'era una coppetta con i ciccoli di maiale (teneri e buoni) e un cestino con due coppiette di pane e due pezzetti di gnocco ferrarese (lievitato e cotto al forno).
Si inizia con i primi piatti:
- passatelli, in brodo ristretto di cappone, al profumo di tartufo;
- cappellacci, con la zucca, burro e salvia;
- lasagne al forno con besciamella;
- pasticcio ferrarese in crosta dolce (trattasi di pasta al forno costituita da maccheroncini conditi con ragù e tartufo e finiti di cuocere in pasta frolla dolce, tipo ciambella);
- tagliatelle salsiccia e fagioli.
Dopo una simile ouverture eravamo già decisamente sazi. Ma stoicamente abbiamo proseguito:
- lingua affumicata di cinghiale con crema fritta;
- salamina da sugo e purè di patate.
Il crescendo rossiniano prosegue; essendo in arrivo il bollito ci vengono portate al tavolo delle coppette contenenti:
- cren (rafano piccante);
- mostarda di Cremona;
- salsina verde;
- salsina di carote;
- peperoni sott'olio;
- cipolle sott'olio.
Poi arriva il bollito. Trattasi di carrello stracarico di ogni tipo di carne:
- lingua e polpa di manzo;
- zampone;
- cotechino;
- prosciutto affumicato;
- cappone;
- testina di vitello… e sicuramente anche qualcos'altro.
Va precisato che tutti i piatti, tranne i passatelli, vengo preparati su un carrello di fianco al tavolo ed il quantitativo e il tipo sono indicati dai commensali.
Pur avendo sempre richiesto porzioni minime (veri e propri assaggi) eravamo al limite dello strafogamento gastronomico.
Segue un caffè, che viene servito con una vassoio di piccola pasticceria secca, che rimane intonso, e ci viene lasciata la bottiglietta di nocino sul tavolo.
Prezzo complessivo €. 80
Considerazioni finali.
L'ambiente è piacevole. Il personale gentile e competente. La qualità del cibo proposto è decisamente di alto livello. Alcune cose possono piacere o meno poiché sovente si ha il contrasto dolce-salato. Notevole è inoltre la varietà delle proposte; oltre a quello che abbiamo preso, ci siamo persi, per manifesta inferiorità, il carrello degli arrosti e della selvaggina, oltre agli invitanti dolci. Pertanto abbiamo deciso che quando torneremo riprenderemo da dove abbiamo interrotto.
La Bonarda di Tirelli, vendemmia 2009, lascia un retrogusto lievemente abboccato ed è gradevole ed appropriata alle portate. Mentre per gli arrosti e la selvaggina ritengo che vaga servito un vino più corposo, cosa peraltro risolvibile vista l'ampia scelta di vini rossi presenti.
Consiglio questo locale agli amici modenesi, noi torneremo sicuramente.
Alla prossima.
Imperdibile!!!
[gi]
13/01/2010
complimenti, ottimo esordio!