Domenica pomeriggio, a settimane alterne, dalle parti di casa mia è sempre un trauma: è il prezzo da pagare abitando nei pressi dello Stadio, soprattutto per uno come me, ovvero di "quelli che il calcio non gliene frega una mazza..."
Sembra quindi un'ottima idea salire sul go-kart e schizzare lontani da qui.
Pomeriggio in trasferta verso Riccione, per fare due passi in Viale Ceccarini (sono per la montagna, ma il mare d'inverno ha un suo fascino...), poi a Rimini, per la bella mostra "Da Rembrandt a Gauguin a Picasso" che si tiene a Castel Sismondo.
Ridendo e scherzando arriviamo alle 19.00, orario tipico del "languore pre cena".
Dove si va?
Boh?
Da qui i casi sono due: o si rimane in zona, oppure ci si avvicina a casa e ci si ferma lungo il tragitto.
Ecco quindi che ho l'intuizione: Ca' de Ven.
La Ca' de Ven è un locale storico, nel centro di Ravenna, a pochi passi dalla Piazza del Comune.
Per anni ci siamo divertiti a frequentarla, poi avevamo smesso di andare nel momento in cui era iniziato il restauro. Restauro vero e proprio, in quanto la sede è Palazzo Rasponi, splendido edificio del '400.
Finalmente, a distanza di quasi due anni, rimetto piede in questo locale.
Arriviamo verso le 20.00.
C'è una cosa da tener ben presente di questo locale: chiude presto. Alle 21.30 la domenica, alle 22.00 le altre sere.
A quell'ora, infatti, l'imponente portone in legno viene chiuso. Chi è dentro può tranquillamente proseguire la serata, ma chi è fuori non ha possibilità di entrata.
A prima vista, i soffitti hanno subito un bel cambiamento (ora gli affreschi sono molto più visibili), la sala esterna, con il cielo a vista, adesso è splendida e i bagni sono stati tutti rifatti.
In effetti, il locale si divide in linea di massima in tre grandi ambienti: il primo, all'entrata, classica sala da enoteca, con bottiglie e botti un po' ovunque, dove ci si può fermare comodamente a bere; il secondo, il mio preferito, una grande sala con tavoloni in legno, un bellissimo soppalco in legno scuro, pieno di botti, sotto al quale trovano spazio altri tavoli da due persone; e, per finire, la sala esterna, in muratura, con il soffitto in vetro, splendida d'estate.
Noi veniamo fatti accomodare sotto al soppalco, in un comodo tavolo da due.
Alla Ca de' Ven, lo dice la parola stessa, si va per bere, nella fattispecie i vini tipici della Romagna. Qui la cantina è fornitissima e sono presenti tutti i vari produttori di Albana, Sangiovese, Pagadebit, Trebbiano di Romagna, i Colli di Imola, i Colli di Faenza, della Romagna Centrale, e chi più ne ha più ne metta, serviti in bottiglia, oppure anche al bicchiere.
La cucina, invece, anni fa proponeva la classica piadina.
Poi con il passare del tempo si sono anche specializzati in piatti diversi.
Fa molto piacere vedere che ora, grazie al restauro che ha interessato anche le cucine, è presente un menù "corposo": alla piadina, che è rimasta, sono stati affiancati un menù del territorio, uno per bambini (porzioni "baby" in un menù completo -primo, secondo, contorno e dolce- a 12 euro), uno a tema, uno di degustazione e per finire uno della settimana.
Fra diversi piatti molto allettanti, decidiamo per un primo a testa e della piadina con prosciutto crudo come secondo.
Partiamo quindi con dei Tagliolini con culatello e sfiandrine (dal menù della settimana) e degli strozzapreti al ragù (sempre in carta, da quello del territorio).
Ottimi entrambi. La pasta è spessa, fatta in casa. I miei tagliolini sono tirati con poca panna e spolverati con pepe nero macinato a neve, che ci sta benissimo. Molto buoni il culatello e i funghi.
Ottimi anche gli strozzapreti, dalla consistenza della pasta al sapore del ragù, bello carico di pomodoro.
Le porzioni sono decisamente abbondanti.
E' il momento della piadina.
Qui la piadina viene fatta al momento, da una signora all'interno di un box in legno nella nostra sala.
Ci viene servita, su nostra richiesta, in un cestino, già tagliata in bei spicchi e accompagnata da un generoso piatto di prosciutto crudo dolce.
Ottimo il prosciutto, eccellente la piadina, di quelle morbide e spesse, tipiche della zona di Bertinoro.
Annaffiamo il tutto con due calici di Sangiovese Superiore di Romagna, buono, e una bottiglia di acqua.
Terminiamo con una crema catalana, eccellente, che dividiamo in due.
Alla cassa, il conto totale è di 36,50 euro, che sono giustissimi, considerata la qualità di quanto mangiato, le quantità, il servizio cortese ed il posto, ora ancor più di prima accogliente.
Tappa obbligata per chiunque si trovasse a passare nelle vicinanze di Ravenna.
Io ci torno presto
Consigliatissimo!!
[Piggo]
27/01/2010
Ottima segnalazione, terrò ben presente!!