uff, non so come iniziare questa recensione....ho ancora il ricordo vivissimo di questi tre giorni a Roma con un'amica.
Che dire di Roma....ormai la conosco abbastanza bene, ma ogni volta mi sorprende e non vorrei mai tornare a casa, nonostante il traffico, il rumore, i turisti, c'è sempre tanta di quella roba da vedere che non si finisce mai……e poi io adoro i romani, mi piace la loro parlata, la loro fantasia, la gentilezza e spontaneità, anche se sono caciaroni....:)
Per fortuna il tempo è stato splendido, sabato si girava in maglione, l'aria era tiepida e per noi che veniamo dalla nebbia della Valpadana è un grande toccasana.
Ci siamo divertite un sacco a girare a piedi, anzi più precisamente a “trottare” per poter vedere il più possibile avendo a disposizione solamente tre giorni, ma devo dire che sono stati intensi.
Abbiamo iniziato alla grande con la mostra del Caravaggio, artista potente e di grande temperamento ,approfondendo con la visita ad alcune Chiese dove sono collocate diverse opere del Maestro che non potevano essere spostate.
Abbiamo tralasciato volutamente gli itinerari classici per dedicarci a Palazzo Ruspoli che ospitava la mostra di Grace Kelly, il Palazzo Colonna, il museo Doria Pamphili, Villa Torlonia e dulcis in fundo la mostra di Boldini, altro grande pittore.
La prima sera decidiamo di recarci a cena dal famoso Giggetto con due gi…..è una delle più suggestive trattorie nel cuore della Roma antica.
Si trova nel quartiere ebraico vicino al Portico d'Ottavia dove di sera le strade sono illuminate da fiochi lampioni che creano un'atmosfera suggestiva, la piazzetta con le colonne antiche, i muri scrostati e anneriti, mi sembrava di essere sul set del bellissimo film di Luigi Magni “nell'anno del Signore”….mi sarei aspettata da un momento all'altro di veder spuntare Pasquino che furtivamente lasciava uno dei suoi messaggi satirici che esprimevano il malcontento del popolo. Oppure il frate meravigliosamente interpretato da uno strepitoso Alberto Sordi….ve lo ricordate? vi riporto il predicozzo che il frate rivolge ai fedeli:
“Popolo, ma che te se i messo in testa? Ma che vuoi? Vuoi comanna' te? E chi sei? Sei papa? Sei cardinale? O sei barone? Ma se non sei manco barone chi sei? Sei tutti l'altri! E tutti l'altri chi so'? Rispondi! Rispondi a me, invece di assalta' i castelli! So' li avanzi de li papi, de li cardinali, de li baroni, e l'avanzi che so'? So' monnezza! Popolo, sei 'na monnezza! E vuoi mette' bocca? Ma se non c'è nessuno che ti dice, quando t'alzi la mattina, quello che devi fa', dove sbatti la testa? Che ne sai? Sei andato a scuola? Sai distingue' il pro e il contro? Tu non sai manco qual è la fortuna tua, perché sei 'na monnezza!!!”
Fantastico!!!!
Se accettate un consiglio andatelo a cercare e gustatevelo tutto: un cast di attori italiani e francesi bravissimi e una colonna sonora meravigliosa di quel genio di Ennio Morricone.
Ma veniamo alla trattoria.
Tante sale con archi e travi ai quali sono appesi mazzi di aglio, pannocchie, erbe a creare una bella atmosfera d'altri tempi, molto calda.
Alle pareti grandi quadri con riproduzioni famose e non , applique, bottiglie bene in vista.
Subito ci viene incontro un sorridente cameriere che ci fa accomodare nel tavolo a noi riservato, in una delle ultime salette, forse la meno rumorosa poiché occupata da pochi tavoli. Questi sono apparecchiati in modo semplice , su ogni tavolo la bottiglietta di olio e aceto, sale e pepe.
Passando fra i tavoli ho subito adocchiato alcuni piatti che mi hanno fatto venire l'acquolina, primi fra tutti i famosi carciofi alla giudia che so essere la specialità della casa.
Il menù ci viene portato immediatamente e vi giuro che se non fosse stato per la mia amica, piuttosto parca, a trattenermi, avrei ordinato almeno una decina di piatti chi può resistere alla pasta e lenticchie? Alla coda alla vaccinara? All'abbacchio, salsicce con i broccoli, tutti piatti che per altro non ho mai mangiato e non so nemmeno se mi potrebbero piacere ma mi suonano talmente familiari che non avrei esitato neanche un momento. E i supplì? O il filetto di baccalà fritto? O i fiori di zucchina farciti? …….la mia saggia amica, visto l'entusiasmo che mi stava prendendo la mano e gli occhi, suggerisce di iniziare con alcuni antipasti e poi decidere in seguito se proseguire o fermarci.
Scegliamo quindi un carciofo alla giudia a testa, filetto di baccalà, fiore di zucchina, supplì , crocchetta di patate, crocchetta di baccalà.
Da bere ci facciamo consigliare dal simpaticissimo cameriere che con la sua parlata romanesca irresistibile ci indica un Cesanese Pallavicini, un vino rosso dei colli romani che a suo dire sta alla grande con i piatti scelti..
Bene, un salto al bagno per lavarci le mani e notare che è pulito quanto basta per rassicurarmi.
Arriva un cestino con del pane cotto nel forno a legna, quei bei micconi fatti in casa, squisito.
Il vino ha un colore rosso rubino, è piuttosto giovane, sembra il novello e va giù che è una bellezza.
Ed ecco arrivare il primo antipasto: sua maestà il carciofo…..che meraviglia!!! Sembra un fiore dorato, con i petali croccanti e gustosi all'esterno e morbidi e saporiti all'interno, senza barbetta il cuore. Era la prima volta e sono rimasta estasiata, ora capisco il motivo di tanta fama.
A seguire il filetto di baccalà con una crosticina croccante e saporita, il pesce morbido e per niente salato, veramente squisito. Altrettanto il fiore di zucchina che era farcito con mozzarella e acciughe, anch'esso con la pastella croccantosa. Non mi ha entusiasmato invece la crocchetta di baccalà e neppure la crocchetta di patate, erano entrambe poco saporose..
Ottimo invece il supplì, con la mozzarella filante.
Tutto questo gran fritto era piuttosto untuoso ma leggero, aveva il profumo fragrante del fritto con l'olio giusto e soprattutto l'ho digerito senza problemi.
Come al solito il mio stomachino si è riempito subito e quindi non c'era più spazio per nient'altro….aveva ragione la mia amica saggia!!! Non abbiamo resistito però ad un piatto di puntarelle da dividere in due, per me altro nuovo sapore, erano condite con la salsa di alici….squisite, ma troppo aglio per i miei gusti, quindi ho lasciato tutto alla socia.
La bottiglia nel frattempo era terminata senza sforzo, anzi, con grande piacere…..
Ho fatto una visita nella cantina, che è ricavata dalle antiche fondamenta del Portico d'Ottavia, con i soffitti di mattoni a volta, arcate e pilastri, ospita una fornitissima selezione di vini millesimati e d'annata. Non sono in grado di dire se i prezzi siano onesti, ma la carta dei vini spazia
Per quanto riguarda il menù mi vengono in mente altre specialità della cucina tradizionale quali i rigatoni alla gricia, le cervella, le animelle e la lingua….che sono sicurissima non assaggerò mai e poi mai, nonostante la mia curiosità…..
Il nostro pasto è terminato qui, con somma soddisfazione di entrambe e la ripromessa di tornare per provare altri piatti.
Concludendo: l'ambiente è molto piacevole, non troppo turistico, anzi, i tavoli vicini al nostro erano occupati solo da romani.
Il servizio puntuale e cordialissimo, ci hanno salutate con una stretta di mano e un “arrivederci a presto”.
La cucina è più o meno come mi aspettavo, saporita e gustosa tranne le due crocchette, ma può capitare che il cuoco metta poco sale.
Il prezzo pagato e quelli elencati nel menù secondo me non erano esagerati, tenendo conto che siamo a Roma in una trattoria famosa. Noi abbiamo pagato 68 euro, comprensivi del vino a 13 euro. Giusti.
Il mio giudizio sarebbe di 3 cappelli e mezzo, ma arrotondo in eccesso sulla fiducia.
Consigliatissimo!!
[joy]
04/03/2010
Ti è capitato il solito dilemma, quando ti trovi a dover affrontare un menù molto sfizioso e non sai a cosa rinunciare....