Ammetto di essere parco nell'assegnare votazioni molto basse, innanzitutto perchè non sono, nè mi ritengo, un critico professionista. Poi perchè la serata storta capita anche ai migliori, e con essa non si può giudicare l'effettiva qualità di un locale.
Sta di fatto che è un giovedì sera, siamo indecisi su dove andare e ci piacerebbe provare qualcosa di nuovo.
La scelta ricade sul Merlò, locale a due passi da Piazza Maggiore, in pieno centro storico.
Me ne avevano sempre parlato bene, ma per un motivo o per l'altro non ero mai riuscito ad andarci.
Ci presentiamo, previa prenotazione, alle 20.30.
Il ristorante si trova sotto uno degli infiniti portici della città . Rustico da fuori, ambiente abbastanza familiare all'interno, pareti bianche, soffitto a volte e legno un po' dappertutto.
Le sale sono due, grandi, che potranno ospitare, ad occhio e croce, un'ottantina di coperti.
Veniamo fatti accomodare dopo qualche minuto di attesa in un tavolino abbastanza comodo.
Insieme al menù, ci viene portata una ciotolina con cubetti di mortadella (non è sicuramente di Pasquini, ma va comunque apprezzato il gesto offerto).
Il menù si basa sulla tradizione emiliana per quanto riguarda la carne, ma è anche presente un menù di pesce: 4/5 antipasti, altrettanti i primi e i secondi, sia per un menù che per l'altro.
Avendo saputo che il pesce era freschissimo, decidiamo per un primo ed un secondo a testa.
Come primi, spaghetti Merlò e spaghetti con gamberi, vongole e peperoni.
Il secondo, uguale per entrambi, è una tagliata di tonno con verdure alla julienne e salsa di agrumi.
E ora arriviamo al perchè del solo cappello.
Pessima la carta dei vini: grossa caduta di stile per un locale del genere.
Non si può presentare una carta datata 2009 a febbraio 2010, che in ogni pagina ha almeno la metà dei vini cancellati con la carta adesiva perchè non più presenti.
In un locale così, almeno una lista seria ci deve essere.
Ma il peggio arriva con il servizio, che era cominciato con la domanda "Che vino volete?", ancor prima di portarci la (scarna) lista.
Dopo una facile lettura (i vini sono tre in croce per pagina) scegliamo un Pinot Grigio Elena Walch.
Arriva la bottiglia al tavolo, già aperta (!), viene versato in entrambi i bicchieri fino a metà degli stessi e via che il tipo se ne va.
Fortunatamente il vino è buono ma, come già detto, in un locale di questo tipo non è accettabile un servizio del genere.
Arrivano i primi: gli spaghetti Merlò, che ci erano stati descritti come pasta fresca fatta in casa, con un sugo simile allo scoglio, in realtà sono spaghetti normalissimi di grano duro. Altra grosso errore del cameriere.
Nel complesso sono buoni, la qualità c'è e la quantità è abbondante.
Io prendo gli altri spaghetti, che sono anch'essi buoni, anche se il sapore deciso del peperone copre quello più delicato delle vongole e dei gamberetti.
Passiamo al secondo, che sarà il piatto della serata.
Un trancio appena scottato di tonno, ottimo, che si sposa in modo eccellente con la delicata salsa di agrumi.
Buone anche le verdure di accompagnamento.
Finito questo e il vino, siamo già sazi al punto da saltare i dolci, ma ci viene comunque offerto un piattino con dei piccoli biscotti secchi e delle meringhe, buoni.
Anche in questo caso, apprezzabile il fatto di offrirli ad ogni tavolo.
E' la volta del conto: per due primi, due secondi, una bottiglia di acqua ed il Pinot, spendiamo un novantino in tutto.
Al di là del prezzo, poteva decisamente andare meglio, visto e considerato che la cucina, per quello che abbiamo preso, di sicuro vale la visita.
Torneremo più avanti, sperando migliorino soprattutto il servizio.
Poteva andare meglio..
[joy]
16/03/2010
Comunque dalla tua descrizione la cucina non era male, insomma....