Das Harmonie-Prinzip
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Sembra che vogliano abbracciarmi dall'alto
regine della terra
si stagliano
rocce diverse
unite dalle nere spaccature
come una decina di cappucci rosati
spiegazzati,
gnomi giganti
reclinati dolcemente dall'estremità verso il centro.
Loro son là,
a volte basta anche solo uno sguardo,
basta solo provare ad aspettarsi
per camminare insieme.
Mi inebriano di pino mugo
sanno di legno appena lavorato,
le respiro fresche e frizzanti a pieni polmoni,
gemelle di Eores,
le confondo tra il verde scuro dei boschi
mi spuntano fuori dai prati
le ritrovo tra le nigritelle
o altre distese di arancio, di giallo, di puntini azzurrini,
di sfumature più rosa che viola,
che non colgo da casa
nella massima fioritura di giugno.
Loro non mancano mai,
loro son là,
sembra che vogliano abbracciarmi dall'alto.
Ho un desiderio ultimo, particolare e un po' peripatetico (più patetico che peri). Non so se avrò modo di soddisfarlo. Quello di morìr guardando le Odle, perché sono troppo belle.
Per intanto, cerco di tenermi in allenamento, andandoci vicino, di sotto, di sopra, in fianco, guardandole anche da lontano, camminandoci attorno (peripateticamente, appunto) lungo i loro ghiaioni, raccogliendo mirtilli sotto i loro boschi, comperando formaggio nelle loro malghe, portandoci amici, mangiando nei bei rifugi attorno ad esse, conservando album di foto di tutte le stagioni. Toccando ferro, e anche qualcos'altro, tengo con me qualche cartolina da guardare, per ogni evenienza.
Il Park Hotel Holzerhof è a Maranza (1.400 mt. s.l.m.), un po' distantino dal mio massiccio preferito (che si staglia comunque all'orizzonte), ma superlativo sotto ogni aspetto.
All'arrivo, la cosa che colpisce di più è il park esterno, tutto verde, con piante e fiori di ogni tipo, alberi per l'ombra, lettini bianchi per riposare al sole, con possibilità di rialzo schienale per leggere un buon libro: il tutto esposto a sud, a strapiombo su Rio Pusteria, con le Odle sullo sfondo, il Sass de Putia un po' a sinistra, le Odle di Eores tra i due, dietro l'Alpe di Luson. Adiacente al park, la piscina interna con acqua tiepida, sauna a 80-90°, sauna bio a 50-60°, doccia all'aroma di pino mugo, bagno turco a 40-45°, percorso Kneipp, vasca idromassaggio a 40° per diluire l'acido lattico dopo una bella camminata, cabina ad infrarossi per la schiena, le giunture, il raffreddore, la bronchite. All'interno, se lo si desidera, c'è, sempre senza costi aggiuntivi, il samovar con la tisana bollente alle erbe sempre pronta. Mi fermo qui, con la descrizione dell'hotel, altri dati e prestazioni posso fornirli nei commenti o per posta interna.
Il ristorante (ho chiesto) è accessibile anche agli esterni ed il prezzo medio, per quantità pantagrueliche e qualità molto elevata (come quelle di seguito recensite), è di circa 35 euro a testa, compreso il bere. Un po' di meno se si beve birra, invece del vino in bottiglia. Io e mia moglie siamo stati lì per due sere.
Natürlich, la cena inizia con precisione asburgica alle 18,30!
In realtà si può andare a cena fino alle 20,30 però ZA-REBBBE PRE-FE-RI-PILE, ANZI, PI-ZO-G-NA, EZZERE PUNCT-VAALI, perché altrimenti i germanici (così vengono chiamati dagli altoatesini i tedeschi, che occupano il 95% dell'hotel), con la stazza da birra che si ritrovano, ti spazzolano via subito mezzo buffet di cruditèes. Ma, dopo la prima volta, ci si abitua, perché, tra camminate, a volte anche la bici, piscina e saune, si arriva a quell'ora lì con una fame tremenda.
L'entrèe prevede appunto un buffet di verdure, che è semplicemente eccezionale: almeno quindici terrinone di verdura fresca (carote, valerianella, pomodori, radicchio rosso ecc.) o lessata (patate alla contadina, rape rosse, carciofi saltati, mais, broccoletti ecc.), con salse varie, alle erbe o senza, e tutti i condimenti possibili. La cosa migliore secondo me sono i crauti con lo speck mescolati ad una vinaigrette di senape. E' bene precisare che l'entrèe può essere bissata o triplicata a piacere. Dico l'entrèe, perché l'antipasto deve ancora arrivare. E arriva infatti: crudo di montagna, speck, manzo affumicato, prosciutto di cervo, stesi sopra una distesa di verdurine alla griglia (zucchine, melanzane e peperoni). Accompagnati da salsina di rafano alla mela e pane di noci fatto in casa. Tutto stra-squisito.
Il pane, nero e bianco di tutti i tipi, è pure quello a buffet. In particolare il nero, che io amo molto, ai semi di girasole, di cumino, al sesamo, al coriandolo, quello duro al finocchio. E poi lo Schüttelbrot pane “scosso” di segala (il nome "Schüttelbrot" deriva dalla modalità di realizzazione: dopo un certo periodo di lievitazione le pagnotte vengono "scosse fino ad appiattirle", con l'ausilio di un tagliere rotondo, e poi infornate) e il Pusterer Breatl (che si fa mescolando farina di segala con quella di frumento, ed aggiungendo finocchio, cumino, coriandolo e trigonella).
Da bere ordiniamo una Plose gasata e un Cabernet-Merlot della Cantina Sociale di Caldaro, da 13° del 2008. Il colore del vino non è un rosso vivo, ma tende al granata, ed anche il sapore è un po' barricato (cioè omologato, non originale): si sente che è stato affinato in botti di rovere. Gusto un po' asprigno. Buono, ma, se devo dirla tutta, in Friuli il vino di questi due vitigni mescolati è migliore (io forse sono un po' troppo esigente). Alla bottiglia (che costa 18 òiro) facciamo mettere un tappen e ci dura per due cene.
Dopo l'antipasto, occorre un brodino per mandar giù. La prima sera arriva la zuppa di cipolle brasate (nel vino) con il pane duro alla finocchina, la seconda gnocchetti di fegato in brodo. Le zuppette sono andate giù entrambe che era un piacere.
Verde è il colore dell'armonia e della cura. Questo colore riduce lo stress. Una leggera luce verde può anche affievolire il mal di testa. Il verde, fin dai tempi antichi, è anche il colore della fertilità. Questo leggiamo nel foglio informativo giornaliero che sta sul tavolo assieme alle previsioni del tempo.
E' un mangiare estremamente rilassato.
Io amo di più il rustico, ma la sala classicheggiante è molto bella, con cassettoni lavorati in legno chiaro, lampadari costituiti da mille diamanti di vetro, sedie e divani in raso rosso, bianco e oro chiaro. Le cameriere, gentilissime e sempre disponibili, sono rigorosamente in costume sudtirolese. E poi, mega vetrata con vista Odle sotto un sole splendido il primo giorno, bufera di neve il secondo. Che meraviglia!
Stranamente, stavolta, io e mia moglie ordiniamo tutti i piatti uguali, così non si rubacchia. La prima sera scegliamo di primo un canederlo di spinaci su salsa di gorgonzola e un canederlo di formaggio grigio (Graukäse, tipico di questa zona) su insalata di crauti marinata. La seconda gnocchi di patate e zucca con salsa di basilico. Non ho aggettivi per definire la bontà di questi piatti. La misura dei primi è un po' ridotta, opportunamente peraltro.
Di secondo: stinco di vitello arrostito con Kartoffeln la prima sera (buono, tenero, seppur con qualche grassetto), involtini di cervo brasati in salsa di Barolo la seconda sera (buonissimi).
Dessert: rotolo di grano saraceno con pere caramellate e parfait di cannella (delizioso ed originale) la prima volta, crema di lamponi con acquerello di salse dolci la seconda. La crema di lamponi era una mousse eccezionale, le salse erano di zabaione, cioccolata, fragola.
La seconda sera usciamo fuori sotto la fitta nevicata. Tutto di nuovo si sta silenziosamente ridipingendo di bianco. Sembra Natale, ma è quasi Pasqua.
Per i frequentatori e gli organizzatori di Gustamodena, e in particolare per chi tra questi ama la musica, con gli auguri lascio questo omaggio musicale, che, secondo me, assieme alla visione delle Odle, molto si avvicina al “concetto umano di divino” (sempre che non si indugi troppo sulla faccia un po' mefistofelica del direttore...
http://www.youtube.com/watch?v=Xvdig4N0bpk
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Con questo sottofondo, pensando a come si sta bene all'Holzerhof in qualche giorno da sogno (e con pochi soldi), buona Pasqua a tutti!
Imperdibile!!!
[joy]
02/04/2010