Spesso le guide tendono a consigliare un locale, piuttosto che un altro, in base a criteri poco facili da comprendere.
A volte capita anche, però, che le aspettative siano alte, ma che il risultato sia ancora meglio.
E' proprio questo il caso del Cambio, locale storico di Bologna, presente da più di vent'anni ormai, ritenuto, a giusta ragione (e ora ne ho le prove ), uno dei posti migliori della città.
Arriviamo per pranzo verso le 13.00, senza prenotazione.
Il locale si trova nell'isola, se così si può chiamare, che divide via Stalingrado da via Ferrarese, subito dopo il Parco Nord.
Una curiosità: il nome deriva proprio dal fatto che questo, in tempi lontani, era proprio il punto dove avveniva il "cambio" dei cavalli di tutti quelli che arrivando da Ferrara proseguivano il viaggio per la Romagna.
Trovare posto per l'auto è quantomai comodo, essendoci un parcheggio privato nel retro del ristorante, a due passi dall'entrata.
Suoniamo alla porta e, appena messo piede dentro, quello al quale ci troviamo davanti è un ambiente molto curato, informale, accogliente, con una pulizia impeccabile.
Belli i colori, con pareti in tinta di rosso scuro che si alternano ad altre bianche. I tavoli, in legno scuro, come le sedie, sono distanziati in modo da assicurare la giusta intimità.
Bella la posateria (Broggi in argento), i calici e le tovaglie.
Il menù, curato dallo chef Massimiliano Poggi, si basa su proposte creative di terra e di mare, con alcuni "immancabili" della tradizione bolognese, come ad esempio i tortellini in doppio brodo di cappone e le lasagne.
La carta dei vini, dai giusti ricarichi, è ampia e offre una grande scelta, comprendendo, oltre a prodotti di tutte le regioni d'Italia, anche diverse bottiglie provenienti da Francia, Spagna, Israele, Venezuela, Australia e Nuova Zelanda.
Altro cosa che ho molto apprezzato è che qualsiasi bottiglia in carta, dalla più economica alla più costosa, si può bere al calice.
Dal momento che siamo a pranzo e che per noi è la prima esperienza in questo locale, ci affidiamo al classico menù di degustazione, proposto per un minimo di due persone, e optiamo per quello piccolo di terra, che comprende, per una spesa di 35 euro a persona, un antipasto, un primo, un dessert, un calice di vino.
Tutti i piatti, molti dei quali con presidi SlowFood, ci ispirano, quindi decidiamo di dare carta bianca al giovane cameriere (che per tutto il pranzo ci ha servirà in maniera impeccabile e professionale).
Dopo un'entrata, offerta, costituita da un piccola frittatina con patate e aceto balsamico, partiamo con l'antipasto: battuta di fassone della macelleria Zivieri, sale di Cervia, capperi e maionese di patate.
Eccellente. Carne strepitosa, ottima la maionese di patate ed i capperi, presenti sia nella carne, che nelle patate, nonchè a parte nel piatto. Bellissima anche la presentazione.
Passiamo poi al primo piatto: tortelli al ripieno di pecorino con le fave e guanciale di Parisi dolcemente affumicato.
Altro piatto eccellente. La cremosità del ripieno è incredibile e sposa perfettamente le fave e l'incredibile dolcezza del guanciale.
Il tutto accompagnato da un calice di ottimo Piagnacolusse 2004 di Jermann, uve Pignolo in purezza.
Concludiamo con il dessert: spuma di pistacchio di Bronte con composta di albicocche.
Viene servita con un biscotto di pastafrolla spolverato di zucchero a velo. Ottimo.
Dopo il dessert, ci viene offerta, prima del caffè, una piccola uscita, costituita da uno jogurt con salsa ai mirtilli, nonchè della piccola pasticceria, un biscotto al cocco e cacao e della torta di riso.
Durante il pasto, ci sono stati serviti ottimi grissini e pane fatti in casa, e diverse caraffe di acqua purificata, che venivano prontamente sostituite non appena stavano per finire.
Alla fine del pranzo, la spesa totale, in due, risulta di 70 euro. Nel menù degustazione, quindi, sono compresi anche il coperto, il pane, l'entrata, l'uscita e l'acqua. L'unica cosa che ci è stata offerta è il caffè, nonchè un liquore alla liquirizia prima di uscire.
Cosa aggiungere di più?
Un locale in cui i piatti sono studiati in base alla ricerca dall'eccellenza delle materie prime, nel quale si viene coccolati dall'inizio alla fine e che, considerando l'ottimo servizio e le quantità delle portate, ha un rapporto qualità prezzo decisamente buono.
Imperdibile e, per quanto mi riguarda, da adesso nei miei preferiti.
Imperdibile!!!
[coste66]
17/05/2010