La Grassagallina è una bomboniera messa in un angolo della piazza principale di San Giovanni in Persiceto.
Non è la prima volta che io e Olga ci facciamo questo regalo, perché andarci significa regalarsi un bel pacchetto di sensazioni piacevoli.
Simone e Ramona gestiscono rispettivamente la cucina e la sala e si vede che lo fanno entrambi con passione.
Come dicevamo, l'ambiente è piccolo, 6 o 7 tavoli in tutto. Tovaglie bianche e tovaglioli legati con rafia coloratissima. Il caldo estivo permette di sfruttare parte della piazza, coperta da un gazebo che ospita altrettanti tavoli guardati a vista da statue di colore rosa antico.
Il locale è per metà ristorante e per metà bottega, come recita il sottotitolo "Osteria e Bottega di Paese". Campeggia sul fondo un frigorifero rosa in stile di altri tempi. Pareti cariche di bottiglie e di orologi a cucù "riveduti e corretti", infatti a saltar fuori dalla porticina non è il classico uccellino, ma elefanti, cavalli e gatti. La bottega offre cose insolite, come i grembiuli plastificati venduti da Harrods o il sale dolce di Cervia, o ancora le Jelly Candies dal sapore irresistibile che si sono aggiunte al nostro conto alla fine del pasto.
Sulla sinistra, entrando, un'ampia vetrata permette di controllare cosa fa il cuoco. La cucina, inoltre, si affaccia anche sulla strada dove un'ampia vetrata trasparente sostituisce il classico vetro opaco.
Abbiamo preferito l'interno per il nostro pranzo: aria condizionata alla giusta temperatura, in grado di rendere piacevole il pasto senza intirizzire.
Non riesco a resistere alle tentazioni del menù, perciò mi concedo anche un primo, mentre Olga parte dal secondo.
Le tagliatelle e i passatelli asciutti strizzano l'occhio, me decido di ordinare una melanzana ripiena di couscous. Deliziosa e con il sapore d'estate dentro confermato dalla presenza dei capperi, dei pomodorini, dell'origano fresco.
Olga decide di confermare la scelta felice dell'ultima volta: cotoletta di maialino con l'osso guarnita da frittatine deliziose grandi come una medaglia. Una transita brevemente nel mio piatto per finire rapidamente nel mio stomaco.
Devo evitare di ingozzarmi come vorrei, perciò mi limito ad un carpaccio su fondo di giardiniera di verdure. La carne è ottima, l'olio extravergine di qualità ne esalta perfettamente il sapore, ma la parte migliore del piatto è senza dubbio la giardiniera. Ne ho raramente assaggiate di così buone. Tant'è che dopo l'ennesimo pezzo di verdura rubato da Olga decido di ordinarne una porzione solo per lei, altrimenti non me ne rimane. Tentiamo inutilmente di carpirne la ricetta, ma otteniamo solo un suggerimento in merito ai tempi di cottura.
Ad annaffiare il tutto due calici di ottima Falanghina. In fondo è un pranzo infrasettimanale, non è il caso di compromettere il pomeriggio lavorativo.
Decidiamo di sospendere le ostilità e di non prendere il caffé preparato esclusivamente con la moka e solo al momento e che ci aveva tentato in precedenti occasioni.
Ecco il conto:
1 antipasto (la giardiniera di verdure)
1 primo (la melanzana ripiena di couscous)
2 secondi (la cotoletta e il carpaccio)
2 calici di vino
1 litro di acqua minerale
le caramelle
Totale 64 euro, di cui 4 per le caramelle, veramente ben spesi.
Imperdibile!!!
[Reginalulu]
09/07/2010
La falanghina poi è il vino del mio cuore...