A volte le esperienze più belle nascono per caso, quando meno te lo aspetti.
Come al solito, a Bologna il caldo è insopportabile, motivo più che giusto per caricare un paio di cose in macchina e lanciarsi nella casa sull'appennino, dove fa caldo di giorno, ma non esiste afa.
Ne approfitto anche perchè devo fare un paio di giri per lavoro verso Porretta e l'occasione è ottima per andare a visitare in zona un produttore che ancora non ho visto, il MicroBirrificio Beltaine a Granaglione.
Telefonata d'obbligo con il titolare, il signor Boschi, che già conosco e che, nonostante la sua giornata oberata di impegni, riesce a trovare un po' di tempo da dedicarci.
Dopo una visita al castagneto di proprietà della cooperativa sociale, dal quale si ricavano le castagne per la produzione delle birre, facciamo visita anche al birrificio di Granaglione, dove avviene la produzione.
Oggi è sabato e quindi è chiuso e non possiamo parlare con i brewmasters, ma quello che più mi interessa è vedere e toccare con mano il tutto, cosa che riesco a fare grazie alla grande disponibilità del titolare.
Passiamo insieme un'oretta circa, durante la quale ci viene illustrata tutta la produzione, le particolarità di questa pregiata birra alle castagne, prodotta con un'alta fermentazione e una rifermentazione in bottiglia, della collaborazione con Castanicoltori, con l'Università di Bologna e la Cassa di Risparmio, del grande progetto della Cooperativa Sociale che c'è alle spalle.
Naturalmente ne approfittiamo anche per bere qualche birrettina...
Da questo pomeriggio, nato per caso, arriva la scoperta del posto di cui sto per parlare.
Dopo aver trascorso un po' di tempo con il Signor Boschi, è lui stesso ad invitarci a cena.
Ci chiede se vogliamo fargli compagnia, per una cena veloce, in quanto dopo lui tornerà a casa a Monghidoro, e quindi gli spetta un'ora e mezza di viaggio.
Accettiamo volentieri; dopo esser stato così cortese con noi penso che il minimo che posso fare per sdebitarmi sia almeno di offrirgli una cena.
E' sua l'idea di arrivare in questo locale.
Scendiamo per una scorciatoia da Granaglione verso il Ponte della Venturina. Le curve sono tante, ma il tragitto è sì e no di neanche dieci minuti.
Il ponte vero e proprio è quello che segna il confine fra Emilia Romagna e Toscana, il punto esatto in cui, dalla provincia di Bologna si passa a quella di Pistoia.
Siamo a pochi chilometri da Porretta Terme, a Pavana, casa di Guccini, in piena Sambuca Pistoiese.
Il ristorante si trova sulla strada principale, arrivando da Porretta, a destra subito dopo la farmacia, di fianco alla macelleria Savigni.
Mi rendo subito conto che ho visto questo posto non so quante volte, passandoci davanti, ma mai ero rimasto incuriosito.
Capirò presto di aver fatto un gravissimo errore
In verità, il locale ha una storia molto recente.
Mi viene spiegato che la famiglia Zummo, titolare, lavora da una vita nel settore caseario.
Da questo lavoro, che è vera e propria passione, nasce la "Caciosteria" che, come recita il biglietto da visita, è Osteria, Gastronomia da asporto, Formaggeria e Salumeria.
Qui, la ricerca dell'eccellenza è un dovere assoluto: formaggi fra i migliori di tutta europa, carni e salumi dell'azienda Agricola Savigni, cinta senese, jamón ibérico, salumi di oca e altro ancora.
Appena si varca la soglia, si rimane stupiti dall'ambiente.
Il locale è diviso in diverse zone.
Si entra da una bella e spaziosa veranda vetrata; la prima sala interna viene preceduta da un bel banco di gastronomia dove si nota subito un'incredibile scelta di formaggi e salumi, e da una griglia con protezione in vetro incastonata nella parete che divide la sala dalla cucina, sulle cui braci viene cotta la carne a vista davanti ai clienti.
Una seconda saletta, con solo due tavoli, introduce a un piccolo cortile esterno, dove vi sono altri pochi tavoli.
A grandi linee, un cinquantina di coperti, più o meno.
I toni sono tutti molto chiari, con arredamento in stile provenzale: tavoli e sedie in bianco invecchiato, vetrinetta porta bicchieri, poltroncine rivestite in pelle a scacchiera, lampadari al neon.
Bello. Molto bello. E soprattutto molto accogliente.
La pulizia è impeccabile.
La proposta è, come ci si aspetta, in gran parte incentrata su formaggi e carne, ed è una cucina toscana con influenze emiliane.
Qui si pùò tranquillamente trovare ribollita, pappa al pomodoro, panzanella, zuppe di farro, tagliata e bistecca (40€/Kg), ma anche tortelloni e funghi porcini della zona, in stagione.
Al momento di ordinare, mi faccio consigliare qualche "cavallo di battaglia", certo di andare a colpo sicuro.
Ordiniamo degli Gnudi di ricotta di bufala con pesto (per me), dei tortelloni ripieni di pura burrata con una salsa allo Shropshire e delle mezze maniche al cacio e pepe.
Gli gnudi, classico piatto toscano, possono ricordare i canaderli.Ma questi sono esclusivamente di ricotta, e sono eccezionali. Il sapore e la consistenza, eccellenti. Il pesto è simile a quello genovese, ma senza aglio.
I tortelloni sono altrettanto eccellenti: pasta ottima e ripieno favoloso. Lo Shropshire, dall'origine scozzese, è un formaggio giovane, creato meno di trent'anni fa, e il suo sapore è simile allo Stilton, meno forte di un Roquefort. La consistenza è cremosissima. Il colore, arancio-rossiccio, è dato dall'annatto, bacca tropicale originaria dell'Amazzonia.
Per i meno tecnici, l'impressione è quella di una crema che ricorda il gorgonzola, ma più dolce e speziata. Dieci e lode.
Le mezze maniche, infine, sono piccole, cotte al dente e condite con olio, pecorino di fossa saporitissimo ed un pepe molto aromatico.
Passiamo ai secondi: un'insalata mista impreziosita da formaggi e salumi per il nostro ospite, mentre io mi butto sulla ciccia - del resto, siamo in Toscana, e la carne è di un ottimo allevamento
Rimango incuriosito dalla tagliata "ai quattro sali".
Viene servita su un bel piatto da portata, e su ogni lato dello stesso viene messo un sale diverso: si prende un pezzo di carne e lo si sala come meglio si preferisce, giocando anche nel sentire le differenze.
I sali in questione sono: sale grosso di Cervia, sale affumicato, sale Rosa dell'Himalaya e sale Rosso delle Hawaii.
Eccellente anche la carne, tenera, saporitissima, chiaramente dietro c'è una sapiente frollatura.
Ottimo anche l'olio, naturalmente e maledettamente toscano
Dopo questa esplosione di sapori e profumi, prendiamo anche un dolce, una torta di mele. Quattro bei pezzetti, spolverati di zucchero a velo e leggermente aromatizzati alla cannella.
Il Bere: acqua naturale e con le bolle, un Chianti Classico Castello di Fonterutoli e, per finire, due (buoni) caffè.
Non riesco nemmeno ad offrire la cena; siamo stati ospiti in tutto e per tutto, ma facendo il conto dal menù, abbiamo speso in 80 euro tondi tondi, che per la qualità e la quantità di quello mangiato sono spesi benissimo.
5 cappelli alla giornata, al birrificio, al signor Boschi e, meritatissimi, alla Caciosteria.
Ora che me l'hanno fatta scoprire, passerò spesso
Imperdibile!!!
[Piggo]
19/07/2010
Invidio, immerso nel caldo padano, le tue scorribande gastronomiche appenniniche, complimenti vivissimi!!