Ho aspettato una decina di giorni a scrivere questa recensione, di modo che i meravigliosi ricordi decantassero e lasciassero spazio ad una descrizione il più possibile lucida.
Il diciotto luglio mi trovavo a Verona in compagnia, per un weekend speciale come pochi altri.
Memore della mia precedente e altrettanto piacevole visita in questa città "tutta da scoprire", ho deciso di testare nuovamente la cucina di questa pregevole osteria, in Corsco Cavour, a pochi passi dalle vie centrali.
La passeggiata verso il locale è gradevole e stranamente ventilata da una bella arietta fresca, nonostante il sole sia alto in cielo.
Al nostro sopraggiungere, notiamo che la gestione del locale ha pienamente accolto questi umori ventosi del cielo, aprendo completamente le vetrine del locale, mettendo così quasi in comunicazione i tavolini esterni con quelli interni.
Veniamo accolti dalla professionale e cordialissima gestrice, che ci scorta con serietà, simpatia e gentilezza ad un tavolo che scegliamo noi stessi, proprio al confine tra il risorante e l'esterno, di modo che possiamo godere sia dell'eleganza dell'atmosfera chiusa, sia della brezza delicata, compagna di tutto il nostro pranzo.
La cameriera e la proprietaria si destreggiano con abilità attorno alla sala, accogliendo turisti capitati lì per caso, nella grande ondata della stagione lirica.
Ho sentito ordinare della polenta, vabbè che c'era fresco, ma non fino a questo punto secondo me
Ad ogni modo, abbiamo qualche minuto per gustarci l'ambiente accogliente, dai colori caldi e dal gusto fresco.
Arriva un bel cestino di squisiti taralli e pagnottine, assieme ai menù in carta riciclata.
Inconsueti come siamo, tramutiamo un secondo in un antipasto, ordinanndo due porzioni di sfilacci di cavallo con rucola e Monteveronese.
La carne affumicata è sfiziosissima e la rucola, leggermente amarognola, è un contorno perfetto a questo piatto colorato e sublime.
Ecco che arriva la scelta dei primi piatti.
Come non buttarsi sui bigoli?
La mia compagna di viaggio li prede con la classica pastissada de caval, mentre io mi faccio tentare dal suggerimento della titolare, che mi invita ad assaggiarli con una salsa più leggera, a base di rucola e cipolla, proposta eccezionalmente quel giorno.
Ad accompagnare i piatti, due calici di profumato ed inteso rosso Valpolicella.
Se il sugo alla pastissada de caval già lo avevo sperimentato ed adorato, nella suo mantello rosso, speziato e succulento; il sugo di rucola si rivela un'altra sorpresa inaspettata, grazie ad un connubio perfetto tra l'ottima cottura della pasta ed il giusto dosaggio degli ingredienti, perfettamente bilanciati, di modo che posso sentire sia il sentore della cipolla, che la presenza del pesto leggero di erbette.
Per concludere in bellezza, ordiniamo due caffè al tavolo, mentre l'Osteria inizia a riempirsi.
Il conto è di 40,60 euro, perfettamente spesi.
Consiglio vivamente il locale a chi volesse trovare riparo dalle tante trappole turistiche di Verona.
Saluti
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Rainman
Imperdibile!!!
[pattyb]
28/07/2010