Decisamente un pranzo da ricordare!!
Siamo in cinque e ci diamo appuntamento in quel di Governolo (a pochi chilometri dall'uscita autostradale di Mantova Sud) in una bella giornata di sole che ci consente di godere appieno delle bellezze naturali e storiche dei piccoli centri che si susseguono in vicinanza del Mincio.
Il locale è fortemente caratterizzato: splendido pavimento in cotto antico, stanze non minuscole, ma piuttosto raccolte, arredamento di qualità superiore,con pregevoli mobili, suppellettili e quadri molto notevoli (particolarità interessante: tutto quello che si vede è in vendita, dalle suppellettili ai soprammobili e perfino i camerieri disponibili ad un catering personalizzato in qualsiasi parte d'Italia). L'idea è molto originale e consente al ristorante un arredamento importante che gradevolmente contrasta con l'aspetto autenticamente rustico dell'insieme.
Tavoli molto ampi, ben apparecchiati con tovagliette in carta gialla su tovaglia a quadretti, ben distanziati fra loro con sedie confortevoli anche per la mia taglia.
La presentazione del menu scritto a mano su un foglio che viene consegnato assieme alla carta dei vini è arricchita da una particolareggiata descrizione di ogni singolo piatto da parte del simpatico gestore che si dilunga nei dettagli che a me sono apparsi assai interessanti, ma che non sono adatti sicuramente ad un pranzo veloce o a persone non appassionate di cibo.
Ci vengono subito portate due bottiglie di acqua (gas e no gas) e, nell'attesa, ci serviamo di ottimi grissini e gnocchini scelti nell'abbondante cestino presente in tavola.
Scegliamo tra gli antipasti una abbondantissima porzione di meravigliosa mortadella mantovana (Levoni) servita con carta da musica ed una polenta con salame e pancetta altrettanto gradita.
A seguire personalmente ho ordinato tagliolini al tartufo bianco di eccezionale bontà, il buon Rainman trofie con crema di basilico, pomodorini e mozzarelline fresco e delicatissimo, la sventurata (per via che mi ha sposato) consorte ed Apicio tagliolini con porro, speck, ricotta affumicata e semi di papavero, molto appetitosi, ma con un eccesso di condimento sia come quantità che come carica di sapore, la gentile moglie di Apicio maccheroncini al torchio con zucca, salsiccia e uvetta al balsamico giudicata ottima. (La zucca non era a pezzetti, ma formava una crema ben amalgamata con la pasta).
Già in parte sazi, vista l'abbondanza dei piatti ed intimoriti dalla reale dimensione della famosa "Svarzella" (cotoletta con l'osso di mitica grandezza servita con patate fritte), dopo estenuante discussione optiamo per soli quattro secondi tra cinque commensali: una svarzella per me, una tra Apicio e consorte, un filetto di porco iberico con patate arrosto, rapa e cipolla rossa per mia moglie che già aveva pattuito di cederne buona parte a chi ne desiderava, fettina di fassona piemontese con insalata mista per Rainman.
Piatti tutti ottimi contornati in modo egregio, la dimensione della svarzella è discretamente mostruosa ed ho dovuto dar fondo a quasi tutta la mia pur notevole capacità gastrica per uscire vincitore di una strenua lotta che avevo iniziato baldanzoiso ed ignaro. Di validissimo aiuto in questo frangente le due bottiglie di Valpolicella della cantina Zardini profumatissimo con i suoi 14 gradi.
Ci siamo quindi concessi una breve pausa per proseguire con: due gelati fior di panna con fragola per tre persone, un ananas con cannella (tagliato a fette sottilissime), un limone ghiacciato che ci siamo spartiti (fette di limone zuccherato e congelato, geniale nella sua assoluta semplicità) e, per me, il "lingotto di gianduia" solo dopo avere ottenuto l'assicurazione di potere portare a casa quanto non sarei riuscito a mangiare.
Pur non essendo un appassionato del genere ho trovato i dolci (non di alta pasticceria, ma pregevolissimi per la semplicità di cucina domestica di un tempo) molto originali e assai validi.
Ottimi caffè, cremosi liquori di liquerizia aromatizzati all'anice e un ottimo rhum di dodici anni concludono egregiamente un memorabile pasto per un danno economico (a carico del buon Apicio che ringrazio pubblicamente) di 195 euro.
Usciamo satolli e soddisfatti continuando a discutere se la svarzella sia un secondo per una (mia tesi), due o tre persone (tesi di miss Piggie).....
Da segnalare un servizio accurato ed attento che è riuscito perfino ad accontentare le bizzarie riguardanti i caffè che ricorrono abitualmente nei nostri pranzi familiari (ma questa è un'altra storia....)
Imperdibile!!!
[joy]
27/09/2010