Come ho già avuto modo di accennare in altre precedenti recensioni, ho passato almeno tre decenni a mangiare la pizza dopo gli allenamenti infrasettimanali, tanto da rimanerne tramortito... quasi offeso per il resto dei miei anni...
Ma avevo solo “ingurgitato”. Anche perché Â? concordo con l'ultima recensione di Simi10 Â? dopo un allenamento c'è una fame, che dire bestiale è dir poco!
Dunque, un esame accurato della pizza, un'analisi comparata direi, come ho imparato qui su GM, in particolare grazie a Falcon (e non solo), non l'avevo mai fatto/a.

Nelle mie serate lacrimevoli senza cucina, durante le ultime due settimane, ho dunque provato a confrontare due pizze diverse: una da Jonathan, dove andavo spesso con i compagni di squadra (pizzona un po' “padàna”, tirata), l'altra alla Corteccia, dove andavo e vado spesso con mia moglie (pizza “sicula”, essendo di origine siciliana la padrona, che forse avrà insegnato ai suoi figli come si tira la pasta alla sua maniera e si lavora il panetto).
Mi perdonerà l'intenditore di pizza se continuo a fare questa distinzione: è per capirci, anche se la pizza magari dovrebbe essere una sola e altre cose diverse sono un tentativo, a volte anche ben riuscito, d'imitazione.

Locale: è una pizzeria caratteristica delle nostre zone, come ce ne sono tante, con arredo semplice e spartano, da “pizzeria” appunto, quasi sempre affollata, anche con spazio esterno. Bagni abbastanza puliti. Forno a legna.

Servizio: veloce.

Aspetto: la pizza ha un diametro di due mie spanne, una quarantina di cm., il bordo non è particolarmente sollevato rispetto al centro: sarà un centimetro, mentre al centro sarà alta la metà. Qua e là qualche macchia di bruciato. Non ho avuto la possibilità di chiedere di stare attenti a non metterla troppo vicino al fuoco, ma è compito loro cuocere in modo adeguato. Comunque, bruciature, diciamo, in quantità accettabili, che io poi asporto col coltello e lascio nel piatto.

Prova piegatura in quattro: la fa mia moglie (parché mì sòn fin, e lavoro di forchetta e coltello ), che mangia la pizza spesso con le mani, e prova superata.

Masticazione: perfetta, si mastica bene e supera anche l'esame del ponte del dentista .

Pasta: la pizza è croccante all'esterno e molle al centro, ma si scioglie in bocca abbastanza bene.

Componenti: melanzane cotte alla griglia, sono delle striscette fine fine con qualche filo di bruciato qua e là, per nulla saporite. La mozzarella non sembra mozzarella, ma appare di più come un insieme di scaglie di sottilette fuse o fior di latte: non ci giurerei, ma la mozzarella cotta è un'altra cosa. Pomodoro: una spennellata, molto acquoso, poca densità e poca intensità.

Digeribilità: buona, la notte passa indenne.

Costo: 7,80 euro per l'asporto.

Con il giudizio sono forse un po' troppo severo, ma, dal momento che non ci sono i mezzi punti, c'è da scegliere due o tre. Nel complesso è buona, mangiabile, ma, dovessi consigliare una pizza, ora la consiglierei da un'altra parte.

Buono