Sarà per l'atmosfera un po' sbadata, o per quei libri sapientemente dimenticati sui tavoli, quasi ad invogliare a prendersi una pausa, o forse per ispirare una inaspettata critica letteraria, ma quando si entra al Satyricon non si può fare a meno di sentirsi a casa di amici, dove non si sa bene dove siano le cose ma se ne può avere una vaga idea.
Il locale è deliziosamente piccolo ma accogliente, i tavoli sono bene incastrati uno nell'altro per dare quell'idea di osteria a cui si ispira, ma sufficientemente distanti da non impedire i movimenti di clienti e personale, le luci sono volutamente diffuse e creano una calda aura che dona profondità alle vecchie volte del soffitto su cui campeggiano scritte ispiratrici di buona vita.
Ovunque libri, locandine, fotografie e tante candeline trascinano lo sguardo in un caleidoscopio di ricordi ed emozioni.
Così come quando si apre il menù e si scoprono inaspettati piatti della tradizione, come i bruciatini con i radicchi, uniti a proposte più moderne, sempre però all'insegna della qualità e della freschezza degli ingredienti.
L'offerta spazia sia su carne che pesce, così come su ottime paste fatte in casa così come i fantasiosi dolci.
L'occasione che mi ha portato al Satyricon è una cena fra amiche durante la quale abbiamo optato per una svariata serie di piatti, con i famosi bruciatini con i radicchi e il parmigiano, veramente squisiti, i passatelli asciutti conditi con la pancetta, l'ottima ed abbondante tagliata e lo squisito e freschissimo tonno crudo, servito in tartare su un letto di insalatina. Imperdibili e onniprensenti le patate al forno. Per chi ama il dolce è assolutamente poi impensabile andarsene senza aver assaggiato la trilogia di creme, indescrivibilmente squisita nell'aspetto e nel sapore.
Per il vino, data l'astemia che pervadeva le astanti, io ho optato per un buon calice di Falanghina che si è sposato magnificamente con la tartare di tonno.
Non ho idea se a noi sia stato riservato un trattamento economico di favore, dato che una delle mie commensali è amica dei proprietari, ma i 25 euro a testa pagati sono veramente ben meritati e massimamente goduti.
Veramente un'ottima cucina, con un uso sapiente di ingredienti freschissimi, ben lavorati e ben impiattati dove anche la tradizione sa prendersi con spirito e rivestirsi di un volto nuovo.
Consigliatissimo!!
[golosona]
12/10/2010